Top Five: cinque motivi per cambiare film- parte 1

Mi sono imposto di smettere di guardare, o di non iniziare a guardare un film, se incappassi ancora in una di queste motivazioni. So che dovrei scartare la maggior parte dei prodotti in commercio, ma almeno ci vorrei provare.

5-Tratto da una storia vera

Appena leggo questa cosa, immediatamente inarco il sopracciglio, storco il naso e borbotto. Non sopporto che per attrarre il pubblico si usi sempre e comunque quella morbosa frase, che ci dovrebbe far credere che il prodotto che andremo a vedere è reale, anzi molto di più! No, non ci sto più, soprattutto dopo che ho conosciuto persone così deviate, da cercare proprio la storia vera per scegliere i film da vedere.

L’orrenda verità… o quasi!

4-Usi improbabili di computer

Dalla ragazza che se ne va in giro per ogni stanza della casa, compresa la cucina, al tipo che realizza cose incredibili con un paio di click. Se esistessero programmi che con un colpo di mouse ti scontornano soggetti per fotomontaggi o che convertono fotogrammi in tracce audio, dico io, quanto cazzo costerebbero e cosa ci farebbe Photoshop al mondo?

Tutto ciò mi fa incazzare ancora di più, perché poi quando trovi il babbeo che ha un problema con il suo pc, pretende che tu glielo risolva con due click. Come nei film, no?

Sì, i computer fanno tutto. Pensano anche per voi… sulla spiaggia, nella vasca, ovunque insomma!

3-L’esplosione alle spalle

Durante la scena i tipi, o uno di loro, grida:«Sta per esplodere!»

Bene, si corre all’impazzata, poi si fa un salto e boooom, alle spalle salta tutto per aria. Risultato? Nessuna ustione o scheggia. Come no…

Basta saltare e non ci si fa nulla!

2-Keira Knightley e il club Jodie Foster

Okay, questa è una fissa mia, e spesso vengo rimproverato. Insomma, non dico che le protagoniste femminili dei film devono essere delle bamboline infiocchettate, anzi, ma un po’ di dignità. La fermezza di protagonisti donne, deve essere rappresentata in maniera intelligente e decorosa, non solo con la faccia da schiaffi e l’antipatia di quei giorni da antidolorifici.La  Jovovich sparava gli zombie, ma riusciva a mantenere una certa dose di femminilità.La Foster e la Knightley invece fanno la faccia da schiaffi per asserire chissà che. Bah…

Ragazza, probabilmente quel fucile spezzerebbe un polso a me. Non basta fare la faccia acida per essere credibile!

1-L’appeso

No, non parlo della carta dei Tarocchi, bensì dell’abusata scena del tipo o della tipa che rimangono attaccati al bordo di un baratro, dal palazzo al burrone, dall’aereo al camion in corsa. La risoluzione avviene di solito in due maniere, più una terza che nemmeno prendo in considerazione. La prima è la classica del poveretto che viene aiutato da un suo compare. Immancabilmente con una manina si tiene stretto e con l’altra si aggrappa all’amico che alla fine riesce a salvarlo. La secondo scena invece consiste nel cattivo, o personaggio che ha combinato una marachella, che afferra la mano dell’eroe che lo vuole salvare, e di fronte a tanto eroismo e buoni intenti, si lascia cadere nel vuoto per espiare le sue colpe. Odio queste scene. Sono disgustose.

Una chicca: un doppio appeso articolato con caduta finale per pentimento. Bah!

10 commenti

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  1. Eh, ci hai ragionel, ma così davvero ti precludi l’80% delle produzioni odierne.
    A me non disturba più di tanto il tratto da una storia vera. Bypasso semplicemente l’ informazione e faccio finta di non averla mai letta, altrimenti mi viene la colite spastica che non è piacevole.
    L’ appeso invece mi fa ridere moltissimo ogni volta e apro una sala scommesse nella mia testa in cui punto sul cattivo che chiede aiuto, sembra pentito, e invece meschino e perfido come tutti i cattivi, cerca di far precipitare l’ eroe mentre gli fa lo spiegone. Accade spesso anche questa. .

    1. 🙂 Lucia, quella del cattivo che vuol fregare l’eroe era la terza opzione che non prendevo nemmeno in considerazione 🙂

  2. Bella Top 5! In effetti ci sarebbero tante di quelle cose che a livello di sceneggiatura risultano idiote e abusate che non se ne può più!

    Buona fortuna nel volerle evitare, scene del genere spuntano come funghi. 🙂

    Ciao,
    Gianluca

    1. Gianluca, penso che dovrei guardare film di Wenders o di Von Trier per evitarle 🙁

    • Cristiano il Novembre 7, 2011 alle 4:30 pm
    • Rispondi

    solo 5….qui meritava un post moooolto più lungo!
    Per deformazione personale odio con tutte le mie forze i tizi che hanno un immagine ripresa da una telecamera di sorveglianza, di notte, di spalle e con due clic tirano fuori un immagine da copertina….arghhhhh

    1. Ahahah, infatti Cristiano ho scritto Parte 1 per quello. Ho almeno altre 5 cose che odio da mettere, ma lo farò prossimamente 😉

  3. Sulla questione “tratto da una storia vera” te l’ho già detto, la penso come te. In più, metti il caso che mi interessasse pure la storia a cui si fa riferimento, chi mi garantisce che non venga “adattata per lo schermo” e interpretata da cani? Non basta. Anzi, mi insospettisce perché cerchi di vendermelo per un valore aggiunto, quando in realtà non lo è.

    Quanto alle esplosioni sullo sfondo, personal computers che sventano attacchi missilistici, gente che si appende per una mano al baratro e minchiate consimili, riescono solo a strapparmi dalla sospensione d’incredulità per gettarmi nell’orrenda realtà degli sceneggiatori cani. E allora addio, mi hai perso. Vengo al cinema per stupirmi, e tu mi riscaldi cliché che non funzionavano dieci anni fa e oggi sanno pure di vecchio, allora guardo un onesto B-movie – genere che infatti guadagna sempre più successo – e risparmio i soldi del biglietto, oltre al mio prezioso buon umore.

    Alle eroine maschie non avevo mai pensato né fatto particolarmente caso, sarà che sono più abituato a quelle che lottano facendo passerella, tipo la Jovovich in Resident Evil, la Beckinsale in Underworld o la Theron in Æon Flux, che alla fine sono film più o meno patinati che strizzano l’occhio al nerd e ne titillano la fantasia. Quelle a cui accenni tu hanno velleità femministe, ma alla fine – secondo me – si piegano all’immagine dell’eroe d’azione standard, quindi uomo. Ruoli decenti d’altra parte non se ne trovano, e l’esplorazione dell’eroina è ferma alla Ripley di Alien, che però ha avuto i suoi alti e bassi, pur restando la mia preferita.

    1. Sulla storia vera non so perché ma per me è un deterrente. Ormai anche film assurdi vengono fatti passare per storie vere. Uno dei primi a sputtanare il genere fu, a mio avviso, The Blair Witch Project. Da lì, altro che storie vere!

      Sul punto delle donne, beh, posso dire che una donna rimane molto femminile anche con un fucile in mano, ma se c’è forzatura la si nota. Keira non ne ha le capacità e nemmeno si avvicina a Linda Hamilton, che seppur con un fucile a pompa in mano non faceva la fighina e basta. Insomma, Jodie, Keira e company voglion diventare eroine scimmiottando i maschietti, e ne escono delle macchiette davvero ridicole e antipatiche da giorni rossi.

  4. Ecco, il tuo ultimo commento ha centrato in pieno quando è che non sopporto il “tratto da una storia vera”. Tutti i mockumentary io non li sopporto che si spacciano per storie vere. Così come non sopporto storie palesemente inventate che, all’inizio dicono “tratto da una storia vera”.

    1. Infatti parte della mia avversione nasce proprio da questa geniale trovata 😉

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