30 Giorni di Buio 2: Yawn!

Follia, pura follia. Non riuscivo a dormire. Erano le 5 o forse le 6 del mattino e non avevo più sonno. Accendo la tivù e faccio un po’ di zapping, mentre penso alle cose che dovrò fare quando sorgerà il sole e Sloth inizierà a urlare. Incappo o inciampo su questo film. Mi dico che in fondo non mi costa nulla guardarlo e attendo l’inizio, senza aspettarmi chissà cosa.

Le locandine fatte negli anni '70 per Dario Argento erano più belle

Premetto che il primo lo vidi un pomeriggio con mia moglie al cinema, e già in quello c’erano alcune idiozie fuori dal comune, ma tutto sommato atmosfera e pathos c’erano. La fotografia era buona, gli attori discreti e l’angoscia di essere intrappola nell’Alaska buia si percepiva.

Mi aspettavo quindi un prodotto a basso costo, che ricalcasse in parte la storia del primo, senza lode e senza infamia. In fondo, cosa ci voleva a prendere un po’ di baracche, neve artificiale, qualche attore e due faretti? Sembrava troppo bello…

Il film si apre già con un aggancio sbagliato: la tipa del primo, tale Stella, interpretata precedentemente da Melissa George e qui da Kiele Sanchez, abbraccia disperata il suo ex marito mai dimenticato Eben (ma che nome è?) mentre aspetta il sole dopo che si è sacrificato, diventando vampiro per uccidere il capoccia del branco che infestava il paese. Già qui capiamo che c’è una forzatura. Alla fine del capitolo precedente, Eben andava in cenere o perlomeno si sfaldava, qui si annerisce come un hamburger troppo cotto, dimenticato sul fuoco mentre ci siamo allontanati per prendere una birra. Intuiamo allora che qualcosa inizia a cambiare.

E fosse solo quello. Stella abbandona l’Alaska e dove va? Naturalmente a Los Angeles, perché sembra che il pubblico non possa stare lontano dalla città degli Angeli o da una metropoli qualsiasi. Iniziamo a seguire Stella in conferenze su vampiri, davanti a un pubblico che ride quando lei rivela l’esistenza dei succhiasangue. Qui qualcosa non va, davvero. Ditemi, voi andreste a una conferenza su uno sterminio avvenuto in un paese vicino a voi e alla versione data da una sopravvissuta vi mettereste a fare del circo, ridendo e facendo battute? Capisco che qualche idiota in mezzo al pubblico ci potrebbe essere, ma penso anche che il buon senso ci frenerebbe lo humor di fronte a  un massacro. Questo qui non avviene. Tutti sfottono Stella, ridono e si danno di gomito. La ragazza pronta a parlare davanti a idioti, vuole dare una prova concreta di quello che dice, affermando di sapere che a ogni sua conferenza almeno un paio di vampiri vengono ad ascoltare e spiare. Tira fuori quindi due mega riflettori potenti quanto la luce del sole e li accende. Due vampiri pigliano fuoco davanti a tutti i clown che fino a due minuti prima ridevano e facevano pernacchie. Ho pensato che bastava guardare chi non rideva per riconoscere i vampiri, ma Stella ha voluto strafare, o il regista, scegliete voi.

Allorché viene arrestata per aver fatto prendere fuoco a due persone che non dovevano prendere fuoco, ma ce lo vogliono giustificare con il solito asservito infiltrato nella polizia che la minaccia. Qui iniziavo a sbadigliare, anche se il bello doveva ancora venire. Pochi attimi dopo conosciamo finalmente la Reginache tutto può e tutto fa, mentre si fa il suo bagnetto nel sangue (yawn). Guardando la corte della gentile signora, interpretata dall’attrice di The L World, Mia Kirshner, comprendiamo che il requisito fondamentale per essere un vampiro in questo film sia il vestirsi di nero, possibilmente di cuoio o comunque con colletti alti alla maoista. E giù di piani, minacce e sangue a litri, tanto per farci capire chi comanda.

La divisa del vampiro: cuoio nero su faccia bianca

Ma il bello lo sapete, deve ancora venire. Rileggete all’inizio del post quello che mi era piaciuto del primo capitolo. Qui scordatevelo davvero. In men che non si dica, ci ritroviamo con Stella ingaggiata da 3 disperati trasformatisi in pistoleri ed esperti di vampiri, pronti a sforacchiare tutti quelli che gli passano tra le mani. Tranne uno: Dane, il vampiro virtuoso che è riuscito a resistere al richiamo del sangue. Ovvio che beve dalle sacche dell’Avis e controlla i suoi istinti, un po’ come fece il povero Eban, però costui è tosto, vestito di nero e saggio. (yawn)

Cosa può mancare per ravvivare un po’ questo capolavoro? Sparatorie a non finire, assalti e ritirare contro il covo dei vampiri. Io a questo punto iniziavo a sonnecchiare, vista la ripetitività delle scene. L’epilogo finale, o meglio il quasi epilogo è da scuola e non sto a dirvelo. Infine abbiamo la sorpresona. Vi do un paio di indizi: ricordate Eban? Ricordate le differenze tra il primo e questo alla morte del maritino? Ora sapete tutto, anche che potete evitarlo.

 

 

Uguali!

7 commenti

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  1. Ahahahahah però dalla tua recensione sembra essere un valido film comico 😀 miii ma perchè continuano a sfornare ‘ste stronzate?

    1. Secondo me sarebbero da linciare i produttori…

  2. Quando si dice Lammerda… io non ci sono neppure arrivato in fondo, noia e luoghi comuni. Confermo lo sbadiglio! Il primo tutto sommato non era male, mi erano piaciuti i vampiri bestiali brutti e cattivi, qui invece pare siano tutta un’altra razza, e così va a farsi fottere la coerenza narrativa.

    1. Qui sono tutti vestiti di nero e molto chic e tenebrosi… che sonno, yawn 🙂

        • Giuda il Dicembre 29, 2011 alle 7:41 pm

        Roba da Underworld. =.=

  3. uhhhhh, hanno fatto un sequel? il primo film era vedibile, non mi ha fatto impazzire, ma vabbe’…. c’era pure un vampiro che era la fotocopia di Marylin Manson :-p
    confermo che il prode eroe alla fine del film si incenerisce …. a meno che la fanciulla non abbia messo la cenere in un barattolo e poi si sia abbracciata quello, la vedo dura la scena inziale
    vista la favolosa recensione, penso che non lo guardero’

    1. Guardalo invece! È belliffimo! 🙂

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