Top 5: cinque album che hanno cambiato la mia vita

 

Scegliere cinque album che hanno segnato positivamente la mia vita, non è stato facile. Molti altri hanno avuto periodi in cui erano presenti nei miei lettori, in forma di musicassetta e poi cd. Essenzialmente il mio scopo è stato di decidere quali hanno avuto un impatto, anche a livello artistico e di formazione dei gusti su di me. Ripeto, ne avrei potuti citare almeno altri cinque, se non dieci, ma ho dovuto scremare. Aggiungo che l’ordine in cui li ho inseriti, non è per merito, bensì nell’ordine in cui li ho conosciuti.

Gustateveli, e se non ne conoscete qualcuno, recuperatelo.

 

5- I Nomadi cantano Guccini

Album fuori dalle righe, senza tempo, fatto con classe, interpretato da una grande famiglia e scritto da un cantautore come si deve. Lo ascolto ancora molto volentieri, nonostante siano passati ormai quasi 30 da quando lo misi nel registratore (in musicassetta!). Se vi chiedete quando, vi dico solo che facevo le elementari! Pezzo top.

Ce ne sono stati altri, ma questo era il capostipite per me

 

4- Appetite for Destruction- Guns n’ Roses

Avevo 13 anni quando mi passò per mano una musicassetta doppiata di questo album. Da lì è partito tutto, la voglia di farmi crescere i capelli, suonare e cantare e vestirmi nel modo in cui tutt’oggi mi trovo ancora a mio agio. Aspettate, non porto più jeans elasticizzati dentro stivali fryeneri. Quasi. Pezzo top.

Per non correre rischi ho messo la copertina censurata

 

3- Ten- Pearl Jam

Quando uscì questo album avevo più o meno 16 anni. Mi ha cambiato il mondo. Sperimentazioni, la voce che non cercava solo toni alti ma anche bassi, riff di chitarra eleganti e sinuosi. Questa era la musica che volevo fare a quel tempo. La farei tutt’ora, con una camicia scozzese addosso, pantaloni tagliati sotto al ginocchio e anfibi. Porto ancora da quell’epoca d’oro la mosca, ricordo che non rimuoverò finché posso. Pezzo top.

Epoca d'oro!

 

2-Tale of the ThousandLake-Amorphis

Non sopportavo il death né la voce growl. Non parliamo poi del brutal che ancora mi fa un po’ cagare o il grindcore. C’era, e anch’io ne ero contagiato, la cattiva abitudine di associare queste correnti a un unico filone. Io non volevo sentire mezzo brano cantato in quel modo. Poi arriva questo album e la visione cambia. Parti growl su melodie e riff quasi folk, alcune sezioni di voce pulita e il background del Kalevala. Qui ho aperto gli occhi verso a tante altre band, come In Flames o Dark Tranquillity. Non male. Pezzo top.

Una signora copertina

 

1- The Visit- Loreena McKennitt

Loreena McKennitt è una di quelle musiciste che devo ringraziare maggiormente. Dalle sue canzoni ho avuto parecchi spunti per pensieri, scritto e progetti. Non parlo di racconti magari ispirati direttamente ai suoi testi, bensì incipit o addirittura personaggi, nati dalle immagini evocate dalle sue melodie. Il mio romanzo che sta per uscire, Le Nove Stelle, nasce proprio da una canzone presente in questo meraviglioso album. Ascoltate The Old Ways mentre lo leggerete, se ne avrete l’occasione o la voglia. In questo piccolo gioiello, composto da 9 canzoni, troverete pezzi tradizionali e un arrangiamento su una parte del Cymbeline di Shakespeare. Assolutamente da acquistare e ascoltare. Pezzo top.

Anche in questo caso, esistono due copertine.

4 commenti

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  1. Sarà che è la prima che ho sentito ma io “Per quando è tardi” la preferisco cantata con la voce di Guccini poco più che maggiorenne… e fra l’altro mi hai fatto tornare alla mente un sacco di ricordi
    http://www.youtube.com/watch?v=LIu1Kig0M_Q

    1. Notevole anche la versione dell’autore. Hai mai sentito l’album fatto insieme a Guccini? Era sempre sul giradischi quando ero piccolo 🙂

  2. Una scelta difficile, immagino, trovare 5 album e classificarli come hai fatto tu… Personalmente, tra quelli citati, a parte gli storici Nomadi apprezzo molto la scelta dei Guns e dei Pearl Jam…

    1. È stata difficile anche per me come scelta. Alla fine ho preso 5 punti di riferimento per 5 step della mia vita.

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