Fancosa?

Andrebbe scritto

Post che mi è venuto in mente ieri sera mentre ero in Base. C’è un genere che non mi piace, oltre ai già citati romanzi rosa. Attenzione, ho detto non mi piace, non altro. Diciamo che è una tipologia di scritti che non apprezzo, nonostante sia frequente la loro diffusione soprattutto sulla rete. Di cosa parlo? Delle fanfiction. Per chi non sapesse di cosa sto parlando, riassumo brevemente. Per fanfiction si intende un’opera, che sia un racconto, un fumetto o un romanzo vero e proprio, scritto da fan di serie televisive, letterarie o appunto a fumetti. In pratica qualcuno prende dei personaggi famosi e scrive degli apocrifi non autorizzati con loro come protagonisti. Badate, non parlo di veri e propri apocrifi, magari scritti da autori capaci, ma di quelle opere fatte da fan innamorati delle serie, usando non solo l’ambientazione, ma i protagonisti degli originali.

Leggevo che questo è un fenomeno diffuso da sempre, esploso naturalmente

nell’era di internet, anche se ha sempre avuto un discreto seguito. Io, a dirla tutta, l’ho scoperto da pochi anni e già all’inizio non mi piaceva. Non ho mai amato quelle persone che in un certo modo, copiano idee di altri, e mi capitò di vedere questo malcostume soprattutto nell’ambiente dei giochi di ruolo. Sarà accaduto anche a voi di avere accanto un barbaro che stranamente si chiama Conan, tanto per fare un esempio. Beh, a me capitò di vedere di peggio, con ibridi di personaggi strappati direttamente dai manga e riprodotti, nomi compresi o cambiati di una sola consonante, in campagne di D&D o ancora più tristemente in quelle di Vampire. Non odiatemi, a me questa cosa mi andava difficilmente giù. E perché? Perché un minimo di creatività è alla base dei giochi di ruolo, ma ancor di più se ci si cimenta con la letteratura.

Se non sai crearti un personaggio ex novo, c’è qualcosa che non va.

Torniamo alle fanfiction. Il fenomeno sembra essere partito con Sherlock Holmes (strano), finendo negli anni ’70 per invadere il mercato di Star Trek. Non dico che ambientare delle avventure nella Flotta Stellare sia sbagliato, ma usare personaggi come Spock e farlo parlare secondo il proprio giudizio, mi sembra qualcosa di altamente fuori luogo. Dico io, fare un vulcaniano che non si chiama Spock è così difficile?

A questo punto potrei sembrare un pazzoide, un folle retrogrado e minatore della libertà delle persone, che hanno il diritto di scrivere quello che gli pare e piace. Invece chi mi conosce sa che sono contro a ogni forma di censura e di limitazione alla scrittura soprattutto. Eppure alcuni scrittori hanno vietato di scrivere fanfiction con i loro personaggi. Tra loro ci sono personaggi molto noti e non sto a citarli qua.

Hanno torto? Hanno ragione? Personalmente se io creassi un personaggio di nome X, protagonista di un paio di romanzi, e di cui ho in mente la personalità, i modi di fare eccetera, vederlo stravolto e usato a sproposito da altri non mi farebbe di certo piacere.

A completare lo scempio, ci si aggiungono anche quelli che trasformano qualsiasi personaggio in macchiette dai tratti manga, e le allegano alle loro opere. Ho notato che il più delle volte, i protagonisti, oltre agli occhioni, sono avvinghiati in abbracci e contornati da bacini e bacetti.

Ditemi, vorreste davvero che i vostri fan vi omaggiassero così?

16 commenti

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    • mandarino il Gennaio 30, 2012 alle 7:17 am
    • Rispondi

    Un mio personaggio è stato infilato in un racconto che era la parodia di una fanfiction di una saga vampirica.
    Ti sei perso, eh? XXDD
    Vabbè, il succo è che poche volte ho riso tanto in vita mia, e ho veramente gradito l’omaggio.

    1. Io avrei pianto… e sguinzagliato i mastini! 😀

  1. Sinceramente non vedo né l’utilità né il divertimento in simili scritti, l’unico a goderne è chi li scrive. usa la tua roba pigrone! 😀

    1. Almeno cambiassero i nomi… per decenza 🙂

    • agiantis il Gennaio 30, 2012 alle 9:56 am
    • Rispondi

    Guardati eb*y, ultimamente è pieno di Dōjinshi, una cosa davvero fastidiosa.
    Ma io dico, se un’autore ha deciso di smettere di pubblicare su un certo personaggio, un motivo ci sarà, NO? Comunque alle spalle di questo fenomeno gira una marea di autori famosi e non, e immagino anche di soldini!

    1. Sono folli e hanno il mio biasimo!

  2. Avendo scritto una storia in cui compariva un vulcaniano di nome Ribok, credo di poter parlare con cognizione di causa.
    La fanfiction è di solito scadentissima (ma in fondo Gardner che scrive i nuovi romanzi di James Bond per la Penguin, sta scrivendo fanfiction?)
    Vedo una sola utilità – ed è quelal dic ercare una propria voce ed un proprio ritmo usando idee altrui.
    Non è pigrizia, se fatto consapevolmente, ma un piuttosto un buon esercizio.
    Da fare una volta, epoi passare oltre.

    1. Quel John Gardner che dici tu, ha il difetto di chiamarsi come l’altro, quello bravo 🙂
      A parte tutto, usare l’ambientazione non è un dramma, è l’usare un personaggio creato da altri e manipolarlo a proprio piacimento. Facciamo un esempio, se volessi scrivere di un agente al servizio di sua Maestà, non potrei chiamarlo John Doe e dargli la sigla di 005? Che problema ci sarebbe?

  3. Io le fanfiction che usano anche i personaggi non le digerisco, tanto più quando è soltanto un mezzo per fare accoppiamenti strampalati tra personaggi che magari si odiavano o cose del genere. Valuto invece in maniera interessante i racconti che siano ambientati in mondi già creati, ma utilizzino personaggi creati ex novo. Ad esempio io ho scritto due tributi – mi piace chiamarli così, perché danno subito l’idea dell’atteggiamento di profondo rispetto con cui mi approccio alla materia dell’autore che sto tributando – nella mia “carriera” di scribacchino, uno sul mondo di Conan di Howard, l’altro per Lovecraft. Al momento invece scrivere un tributo non mi stimola più, preferisco di gran lunga anche i mondi creati da me. 🙂

    Ciao,
    Gianluca

    1. I racconti ad ambientazione ci possono anche stare, come dicevo. Concordo sul creare i personaggi però, almeno quelli. Io di solito anche per D&D e Vampire non ho mai usato ambientazioni o moduli, tant’è che per le ultime campagne ho creato un mondo intero da far usare anche agli altri Master. Sbattimento? Sì, però quel mondo è nostro e punto. 😀

  4. Sui gdr ne avrei a pacchi da raccontare… una fra tutte, tratta di un giocatore che in quattro anni di d&d è riuscito ogni volta a fare due soli personaggi: un mago in tutto e per tutto uguale a raistlin (spero di averlo scritto bene…) e un ranger che mancava solo di chiamarlo Aragorn e aveva completato il cerchio.
    Inutile dire che dopo tutto questo tempo è stato messo alle strette e ha preferito smettere di giocare.

    1. Ne ho visti anch’io, gente che nemmeno il nome sapeva inventarsi, ma lo prendeva pari pari al personaggio letterario/cinematografico/fumettico ( 🙂 )

    • Otaria nell'abisso!| il Gennaio 30, 2012 alle 1:29 pm
    • Rispondi

    nel disegno manga di harry potter che hai postato sono tutti parenti di voldemort, sono senza naso 🙂

    1. Infatti troncherei le mani a chi lo ha fatto 😀

    • Ilaria Esposito il Gennaio 30, 2012 alle 1:51 pm
    • Rispondi

    Premesso che ho scritto qualche fanfiction e non mi ritengo nè una copiona nè una poco fantasiosa, credo che questo fenomeno sia molto meno “scabroso” di quanto voi lo abbiate descritto, almeno letterariamente. Le FF non nascono con intenti malevoli, ma dall’amore che quella data persona ha per la saga, personaggio in questione. E’ come comprare su e-bay la maglietta autografata di un gruppo che ti piace; io la trovo una roba scema, dal momento che il bello è farselo fare da sè l’autografo, ma c’è chi lo fa. Proprio l’amore e l’affetto che abbiamo ci portano quindi ad attendere trepidamente il prossimo libro di quella saga, o magari vorremmo che lo scrittore avesse fatto finire in modo diverso una tale cosa. Le FF sono un modo del fan di vedere la storia da una differente angolazione. Spesso e volentieri la voglia di scrivere e raccontare nasce e si sviluppa proprio grazie a cose simili. Per quanto riguarda il fenomeno della doujinshi, quella è proprio una cosa a parte, poichè spesso e volentieri sono il risvolto omosessuale di storie improntate su di un amore eterosessuale. Non dico che sia sempre così, ma per la maggior parte si. E come se facessero la versione gay di Grey’s Anatomy insomma. Quindi, se vogliamo, è un tentativo di avvicinare di più al nostro modo di essere un qualcosa che ci piace, per sentirci più a nostro agio con esso. Mi è capitato di leggere FF molto belle e alcune davvero orribili, ma resta il fatto che tutto ciò che è il personaggio o la storia originale non vengono minimamente deturpati, poichè la bellezza dell’originale ha quel fascino che porta alla spinta creativa, e non viceversa. Ma questa è solo la mia versione del fenomeno 😉

    1. Rispetto il tuo punto di vista Ilaria, forse io sono schifato a causa delle esperienze di gioco, più che da quelle letterarie. Non è per fare il bacchettone, ma preferisco un brutto personaggio inventato piuttosto che uno bello ma non mio. Poi, Chacun ses goûts 😀

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