Ci stavo pensando ieri. Ci sono film che non si guardano perché i trailer ce li mostrano in maniera sbagliata, nascondendoci le parti che potrebbero interessarci, suggerendoci che non troveremo nella pellicola quello che fa per noi. Capita anche che ci facciamo noi stessi dei preconcetti, basati sugli attori o sul regista del film, e poi anche vedendolo non vogliamo cambiare idea, tanto è duro ammettere che ci eravamo sbagliati.
Invece io lo ammetto, ci sono dei film, dei libri o dischi, che non volevo nemmeno che mi passassero davanti agli occhi , ma per un caso fortuito o, meglio ancora, fortunato, mi sono convinto a dare loro una possibilità, e alla fine? Sorprese, piacevoli sorprese.
Inauguro questa mini-rubrica con un film che mi faceva prudere dappertutto, solo al sentirlo nominare: Ritorno a Cold Mountain.
Premessa e fermi tutti, molto sangue freddo e poche menate: il libro non l’ho letto, non ne ho intenzione per ora, e dico per ora, però forse un giorno lo farò. Voglio parlare del film, grazie.
Il trailer è ingannevole, spaventosamente incentrato sui bacini bacetti tra la Kidman e Law. E se guardate, non prosegue di certo meglio. Ricordo che in allora era il terrore dei fidanzati, trascinati a forza dalla proprie ragazze, a vedere questo film. Gli uomini sbuffavano solo al pensiero di trovarsi questo eroe Inman (Law) che doveva tornare dalla sua bella, cambiando le sorti di una guerra.
E vi dirò, io rimpiango di non essere andato nelle sale a vederlo, perché sarei tornato a vederlo mille volte, non solo perché è un grande film, ma per vedere le facce dei ragazzi in estasi e quelli delle loro morose inorridite dalla violenza.
Sì, perché i ruoli si invertirono drammaticamente una volta spente le luci, come mi raccontò un collega al lavoro. Sua moglie si pentì della scelta e lui ne fu invece felice.
In Ritorno a Cold Mountain non troverete i bacini bacetti di cui parlavo prima, e che il trailer vi voleva far credere, né un eroe romantico che salva vite. Troverete invece l’orrore nudo e crudo di una delle più sanguinarie guerre portate avanti nel nome della libertà.
La scena che scioccò di più le donne, riporto testimonianza di quel mio collega, fu la battaglia del cratere, riprodotta da Minghella in maniera dura, molto dura. In seguito all’esplosione, il reggimento nordista capisce di avere fatto un errore e di essere intrappolato nel cratere causato da loro stessi. I sudisti, ripresisi dall’urto, convergono fucili e cannoni contro i nordisti intrappolati. La carneficina che ci si para davanti è lontana da quello che il trailer ci proponeva. Quando finiscono i colpi e nordisti e sudisti sono ancora in piedi, si passa alle baionette.
Procedendo con la visione, le cose non si alleggeriscono, anzi, il ritratto che ci vuole dare Minghella è che non esistono eroi, né giusti. Ognuno per sé. Seguiamo quindi i ricordi di Inman, uniche parti romantiche ma nemmeno troppo, perché lui in realtà non ha nemmeno quasi mai sfiorato Ada (Kidman).
Lo vediamo in ospedale ferito, poi scappare e venire catturato. Per poi riuscire a fuggire di nuovo e a nascondersi nei boschi. Assistiamo alla sua disperazione e a quella di una ragazza rimasta sola nei boschi con un bambino appena nato e febbricitante. Inman si ferma da lei per la notte. Arrivano dei disertori dell’Unione e li minacciano, bambino compreso. E quando finalmente la situazione sembra risolta e Inman riparte, c’è l’orrore di una madre che preferisce la morte sua e del bambino, piuttosto che proseguire a vivere in un mondo così. Questo fa parte della versione integrale però.
E nel frattempo Ada cosa fa? Si diverte in città pensando a Inman? No, perché è rimasta senza soldi, e con la costante minaccia della Guardia Nazionale, prepotente e sadica. Qui vediamo l’orrore di questo corpo fatto di persone scartate dall’esercito per difetti fisici, assalire con prepotenza chi è rimasto in paese, con pretesti di portare e mantenere la legalità. Un po’ quello che poteva capitare qua da noi, istituendo vigilantes scelti alla cazzo.
Il cast è all stars, partendo da Ray Wise, Brendan Gleeson, Giovanni Ribisi, Philip Seymour Hoffman e Donald Shuterland, oltre alla Kidman, Law, Natalie Portman e Renée Zellweger che ha vinto anche l’oscar per la sua interpretazione.
Cosa dire ancora di questo film? Che mi ha aperto gli occhi sui preconcetti che abbiamo a volte, e che di sicuro i trailer non ci aiutano a scegliere correttamente un film.
13 commenti
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Anche io sono stata trascinata al cinema, all’ epoca della sua uscita,a vedere questo film.
E se tutta la parte dedicata alla guerra, con le battaglie, i cadaveri e la violenza nuda e cruda mi ha divertito, per il resto un po’ mi è venuto sonno.
Minghella (pace all’ anima sua) ha sempre avuto la tendenza a fare film di 12 ore quando ne sarebbero bastate due e ad allungare il brodo all’ inverosimile. Non un brutto film, per carità, ma un po’ troppo stiracchiato, ecco.
I cattivi della guardia nazionale sono la cosa migliore del film, specialmente l’ albino!
L’albino è un bastardo inquietante. Io ho visto anche la versione integrale, e ti assicuro che è un film da rivalutare. Naturalmente per chi ama i film lunghi 🙂
L’ho visto un paio di volte in televisione, non ha lasciato il segno. anche se alcuni spezzoni sono interessanti.
L’ho visto almeno quattro volte. Io già alla prima visione ero contento 😀
Non l’ho visto al cinema, però mi è piaciuto, sia pure a spizzichi e bocconi. Troppo lunghe le peripezie di Inman-Odisseo che deve tornare a casa, troppo ripetute le angherie subite da Nicole Kidman-Penelope che lo aspetta. Bella la battaglia del cratere, belle molte atmosfere. Sarà che sto invecchiando, ma avrei preferito un finale più felice.
Sarà che io sono disilluso, ho amato il finale poco felice. Mi accorgo che ormai scappa anche a me di farli tutti un po’ così 🙁
Non lo avevi mai visto?!??! dai, da non credere! noi almeno tre volte, la prima al cinema nonostante il trailer…. Troppo spesso si parte prevenuti ma questo film merita! forse… tre volte sono tante 🙂
No, lo vidi nel 2004 per la prima volta. Se leggi quello che ho risposto a Ferru, io sono arrivato a 4 volte con la versione integrale che mi sono comprato due anni fa.
Ma secondo te… uno scrive una recensione di un film che non ha mai visto?! O_o
Quoto Lucia. Le parti relative alla guerra civile, gli scontri tra Confederati e Unione sono passabili, per il resto il film e’ una lagna. Quanto a fa concorrenza al suo predecessore “Paziente” che poi la pazienza servirebbe a noi per guardare un film del genere :-p’
Ovviamente questo e’ solo il mio parere
volevo dire “quanto a lunghezza”….
Io ormai amo i film lunghi, non so perché. Questo a me sembra perfin corto 😀 Non tutti naturalmente, per dire non riesco ad affrontare James Ivory, o quello che hai citato tu, “Il Paziente Inglese”, ma se ce n’è qualcuno che mi cattura, la lunghezza diventa relativa.
Se un film mi piace la lunghezza non e’ un problema. Per esempio La battaglia dei tre regni di John Woo dura quasi 4 ore nella versione originale e poco piu’ di due nella versione passata a cinema. Ecco, dopo averle viste entrambe posso dire che la versione originale e’ praticamente un altro film e che la versione corta (si fa per dire) non gli rende giustizia