Moonspell

In occasione dell’uscita imminente di Alpha Noir – Omega White, dedico l’articolo musicale del venerdì ai Moonspell, band portoghese che mi folgorò nel lontano 1997 al primo Gods Of Metal. All’interno dell’allora Palavobis di Milano, nonostante fossero appena le 17 del pomeriggio, calò la notte. Una delle migliori esibizioni di quel memorabile festival, che mi portò a fare ricerche e a procurarmi il materiale che mi mancava. Grazie al cielo, erano usciti appena due album della band, Wolfheart e Irreligious, così fu facile comprarli subito. Wolfheart, ahimè, con la copertina bianca con i due lupi che si ringhiano in faccia. La prima fu sostituita non si sa perché, ma il sospetto è che richiamava troppo le origini black metal e la band forse voleva per un attimo allontanarsene. Ora, in questi giorni, prenotando Alpha, mi sono preso anche la versione remastered di Wolfheart, con la copertina che ricorda molto l’originale.

Foto di gruppo

La carriera di questa band, capitanata dal carismatico ed enigmatico Fernando Ribeiro, che un tempo usava lo pseudonimo di Langsuyar, è davvero variegata, viste le sperimentazioni che hanno fatto nei vari anni. In alcuni album, troviamo molta elettronica, in altri sonorità più eteree, anche se in quasi tutta la discografia la fa da padrone l’atmosfera gotica e metal, sostenute dalla voce cavernosa di Ribeiro. Da notare e da studiare, soprattutto i testi, vere e proprie poesie, nate dalla mente di Fernando che tra l’altro ha anche una carriera come poeta. Ben 3 libri di poesie sono uscite per mano sua. Inoltre, ha curato l’introduzione di un volume sulle opere di Lovecraft nella edizione portoghese. Un band quindi che ha solide basi culturali, specialmente nel campo dell’occulto e di conseguenza dell’horror. Ricordiamo infatti che Ribeiro, laureato in filosofia, ha una dichiarata passione per esoterismo, occulto e la scuola di Aleister Crowley.

Il box deluxe con i due cd

Undici album, una raccolta e un doppio dvd, costellano per ora la carriera di questa band, e vi garantisco che la maggior parte delle opere sono da cinque stelle. Tranne per pochi album sottotono, hanno mantenuto l’attrattiva iniziale, riuscendo allo stesso tempo a sperimentare. Sarebbe infatti stato più semplice ripetere all’infinito senza provare a proporre qualcosa di nuovo, e tornare sui propri passi dopo un mezzo flop come The Butterfly Effect, è indice di professionalità.
Non starò a consigliarvi un album piuttosto che un altro, perché ognuno di loro potrebbe incontrare i gusti di ascoltatori diversi. L’unico suggerimento, è di reperire questo nuovo doppio album, in quanto le 9 tracce di Alpha Noir sembrano fatte per chi ama i Moonspell vecchia maniera, mentre le 8 di Omega White, sono per i fan del lato darkeggiante della band. Sicuramente un nuovo esperimento da ascoltare e non vedo l’ora di averli tra le mani.

6 commenti

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  1. Grandissima band che ci ha fatto aspettare a lungo…speriamo ne sia valsa la pena. 😉

    1. Sembra di sì per ora, cosa ne dici? 😉

  2. Adoro i Moonspell, anche se le ultime cose mi sono piaciute un po’ meno delle altre. Fernando è *ççç*

    1. A parte Butterfly Effect, e Darkness and Hope che non era proprio al massimo, mi sono piaciuti tutti. Anche Night Eternal è stato un bel po’ di tempo nella mia autoradio 😀

    • Kiara il Aprile 27, 2012 alle 11:58 am
    • Rispondi

    Spero di ascoltarlo presto il nuovo album…
    mi piacerebbe tornarli a vedere il 5 maggio!! ma nessuno viene con me! 🙁

    1. Troppo vicino, per la miseria. Fosse stato il 5 giugno!

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