Il Regno dei Lupi

Premessa: dopo aver letto questo, leggetevi il POST che feci uscire dopo per chiarire che avevo preso un abbaglio, e che è imputabile alla traduzione/adattamento e non a Martin.

Io e il signor Martin ci siamo tenuti a debita distanza per anni. Ne sentii parlare per la prima volta nel 2000, o giù di lì dal Compare, grande appassionato della saga senza fine, tant’è che dedicò parte di una sua ambientazione di D&D al mondo di Martin e alcuni suoi personaggi. Un omaggio di un fan insomma. Negli anni successivi, sentii sempre commenti lusinghieri su mister Martin, sul suo eccezionale modo di tessere trame, di intrecciare genealogie di famiglie, del suo simpatico vizio di non risparmiare nessuno nelle sue storie. Non so perché a dire il vero, ma relegavo Martin e la sua enciclopedica opera a un’epoca futura, in cui magari lui avesse finito di scrivere tutto e io fossi già in pensione, giusto per godermi le storie con una certa continuità. Non ho avuto torto, visto anche la discontinuità delle uscite di questi anni.

George R.R. Martin

Alla fine però, vista l’imminente uscita della serie targata HBO, decisi di leggere il primo libro, diviso naturalmente in due per il mercato italiano, in modo tale da non rovinarmi eventuali sorprese. Sono fatto così, se posso leggo prima il libro e poi guardo il film. Spendo due parole sulla serie prima di parlare della versione cartacea. Riassumo tutto dicendo: una delle migliori serie di questi anni, senza ombra di dubbio, la serie fantasy medievale per eccellenza. Ottimi interpreti, location, fotografia, regia, tutto insomma. Non si poteva fare di meglio credo.

Okay, ora parliamo dei libri. Leggere A Games of Thrones diviso in due parti, cioè Il Trono di Spade e Il Grande Inverno, non è stato così tragico come potevo aspettarmi, visto il volume di pagine e il quantitativo di parole. La parte iniziale è accattivante, intrigante nel presentare i personaggi, ma anche con il dare un accenno di mistero e orrore che si cela al di là della Barriera. Insomma, avevo voglia di vedere cosa succedeva dopo alcuni episodi, di come Eddard Stark avrebbe risolto gli intrighi ad Approdo del Re. A parte alcuni capitoli utili come il fiocco in una berretta (cito mio suocero), c’era del mordente in quel libro. Ci ho messo un tempo disumano per i miei ritmi nel finirlo, e senza che stia a spiegarvelo di nuovo, la causa maggiore erano i capitoli interminabili. Ripeto, però l’ho letto.

La copertina (non della mia edizione però)

Quest’anno, stiamo per assistere alla seconda stagione, e naturalmente mi metto a leggere il seguito, partendo dalla prima parte, Il Regno dei Lupi, anche se un po’ controvoglia avendo altre cose per la testa. Arrivato a metà ho iniziato a guardare in rete per capire se fossi io a non funzionare. Ebbene, a parte commenti di fan moderati o di quelli sfegatati che non vedrebbero un difetto nei loro beniamini, nemmeno se glieli infilassi nel cranio (l’obbiettività è merce rara. Nessuno vuole mettersi o mettere i loro idoli in discussione) ho trovato anche chi ha avuto la mia stessa impressione, compreso mio nipote. Ci sono pagine ne Il Regno dei Lupi che sono di una pesantezza assoluta, cosa che non avveniva nel libro precedente. Parti fatte di nulla, di dialoghi tediosi in cui i protagonisti si misurano con frecciatine. Okay, subito ci stanno, in fin dei conti fa parte della diplomazia, ma dopo un po’ Gesù, smettetela. Ma le cose davvero che odio, e odio con tutto me stesso, sono le parti dei pensieri dei protagonisti, che precedono o seguono i dialoghi. Ci sono personaggi, e Catelyn Stark è quella che ne abusa di più, che pensano una cosa, ne dicono un’altra e poi pensano compiaciuti a quello che avrebbero dovuto/voluto/potuto. Pioggia di sbadigli e interruzione dell’attenzione. Le frasi diventano macigni. E fin qua George lo avrei pure perdonato, se non avesse preso il vizio di aggiungere parole su parole inutili ogni volta che appare qualcuno e qualcosa.

Renly Baratheon era di bell’aspetto quanto lo era stato suo fratello maggiore Robert Baratheon, il defunto re. Slanciato, spalle larghe, stessi capelli neri come il carbone, stessi magici occhi azzurri, stesso sorriso accattivante. Il sottile cerchio metallico che portava in capo gli donava alquanto. La corona era d’oro bianco, squisitamente lavorato a forma di anello di rose. Sulla parte frontale, s’innalzava una testa di cervo di giada verde, occhi e corna dorate.
Il medesimo emblema, il cervo incoronato ricamato in oro, adornava la sopravveste verde del re: l’emblema dei Baratheon nei colori di verde giardino.

George o ci ha preso per scemi, o crede che siamo disattenti. Credo invece che abbia un sacco di tempo e che i soldi a parola, siano una cosa buona e al contempo cattiva nell’editoria estera. Scusate questa piccola malignità, ma se un esordiente provasse a scrivere un brano così, verrebbe massacrato da editor e talebani dei manuali, e non ditemi che non è vero. Invece essendo Martin, non lo si tocca, guai. Io le parti di questo tipo le ho trovate soporifere, quasi offensive. Perché mi devi dire che il fratello di Renly Baratheon è Robert Baratheon, il defunto re? Credo che tutti sappiano chi fosse ‘sto benedetto re, per la miseria. E la mia non vuole essere una mera critica, anzi, me ne dispiaccio, perché ora che sono alla fine de Il Regno dei Lupi, la cosa si torna fare interessante, proprio come mi veniva già detto da altri. Bastava essere meno prolissi e non aggiungere parole e parole, e parole, e parole, tutte extra. I capitoli più intriganti e ben fatti, sono senz’altro quelli dal punto di vista di Jon Snow e Tyrion Lannister, mentre quelli dedicati a Catelyn o a Daenerys, sono dei veri freni a mano. La prima, come ho già detto, pensa-parla-pensa, la seconda ha delle crisi tutte sue.

Chi sarà mai costui? Sarà meglio spiegarlo ogni volta…

Sono sicuro però che da qui in poi, le vicende diventeranno più vivaci e scorrevoli, entrando magari nel fulcro del gioco dei troni, con spostamenti di fronte, qualche personaggio nuovo già introdotto e forse alcuni sacrifici. Io do ancora delle possibilità al signor Martin, ma spero che una volta finito La Regina dei Draghi, possa prendere una boccata d’aria fino al prossimo anno almeno.

22 commenti

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    • claudio il Maggio 9, 2012 alle 9:09 am
    • Rispondi

    stando al brano che hai riportato, sono pienamente d’accordo. Mi verrebbe anche da spingermi più in là, ma non sarebbe il caso.

    1. E pensa Hermano che ne ho preso uno a caso, aprendo il libro.

        • claudio il Maggio 9, 2012 alle 1:57 pm

        Non lo so. Ho paura a commentare perchè poi mi danno dello snob, del presuntuoso e mi scannano vivo. Ma in effetti molti – non tutti, ovviamente – libri fantasy hanno proprio una prosa da prima elementare. Ma forse fa parte del loro fascino.

      1. Beh, c’è gente che sputa su Tolkien. M in verità il signor J.R.R. era un tantino più poetico nelle sue descrizioni.

        • claudio il Maggio 9, 2012 alle 2:02 pm

        Non c’è dubbio. Ovvio che poi molta importanza ce l’hanno i gusti personali, ma davvero a volte il fantasy – a mio modesto parere – è molto … elementare.

      2. Purtroppo è un genere svenduto e dato in mano ai primi che passano, soprattutto dopo i film del Signore degli Anelli

    • Ali il Maggio 9, 2012 alle 12:12 pm
    • Rispondi

    Sai che io lo aaaamo e non sono obiettiva 🙂 o forse il problema è che sono uno di quei lettori che quando si fa prendere così tanto, cosa che mi è successa con questa saga, non percepisce i difetti che in altri romanzi considererebbe intollerabili. Ok, è proprio che non sono obiettiva. Però mi sorge un dubbio. Il traduttore italiano è Sergio-Altieri-meglio-noto-come-Alan-D.-Altieri, che ha questo difetto da quanto ho potuto appurare nella triologia di Magdeburg… si dilunga un po’ troppo. Secondo te è possibile che sia il suo zampino ad appesantire ulteriormente? Non so come funzioni coi traduttori, se hanno una certa libertà o se devono rigidamente riportare parola per parola quello che ha scritto l’Autore.
    Ah finalmente abbiamo visto la serie anche noi, immensamente bellerrima. Sono esigente da morire su serie e film tratti dai libri, ma devo dire che è praticamente perfetta davvero. Solo una cosa, tu che hai letto di recente il primo libro, ti risulta che Loras Tyrell e Renly fossero così amicici?
    Scusa il pistolotto 🙂 ciaaaaaaaaoooo

    1. Dovrei per leggere uno stesso brano in lingua originale e paragonarlo a quello tradotto. Se così fosse, c’è un problema non a monte ma lungo la discesa per la valle. Mi procuro la versione Usa e poi ti dico.
      Loras e Renly… amici sono amici, anche perché Loras è alla corte di Renly. Non ricordo invece le scene omosex…

      1. Per giustizia riporto il brano originale. Qualcosa cambia in effetti:
        Small wonder the lords gather around him with such fervor, she thought, he is Robert come again. Renly
        was handsome as Robert had been handsome; long of limb and broad of shoulder, with the same
        coalblack hair, fine and straight, the same deep blue eyes, the same easy smile. The slender circlet around
        his brows seemed to suit him well. It was soft gold, a ring of roses exquisitely wrought; at the front lifted a
        stag’s head of dark green jade, adorned with golden eyes and golden antlers.
        The crowned stag decorated the king’s green velvet tunic as well, worked in gold thread upon his chest;
        the Baratheon sigil in the colors of Highgarden

        • Ali il Maggio 9, 2012 alle 3:38 pm

        E non dice mai “il defunto re”!

        • Ali il Maggio 9, 2012 alle 4:11 pm

        Si si era quello, che non ci tornava.. d’altro canto Martin ha soprinteso? Soprintenduto? soprintendenduto? anche la trasposizione, quindi magari siamo noi che non l’avevamo capito dal libro 😀

      2. Sì. Martin ha partecipato, e partecipa, alla produzione. Forse ha delle nuove idee e le ha messe lì. Oppure non era Martin ma Altieri sul set 😀

  1. i libri li ho tutti, ma ancora non ne ho letto uno … da piu’ parti mi dicono che la traduzione non e’ all’altezza dell’originale, cosi’ sto pensando di leggerli in inglese direttamente… per la cronaca adoro il modo di scrivere di Altieri e adoro la trilogia di Magdeburg
    in compenso la mia mamma se li e’ letteralmente mangiati da natale a oggi … 9 libri, di cui tesse le lodi continuamente
    la mia mamma va per gli 80 e non e’ che di solito legga fantasy, anzi non ne legge per nulla, ma questi libri l’hanno stregata, rapita al punto tale che tutto quello ha iniziato a leggere dopo non la soddisfa mai….
    prima o poi mi decido e li leggo pure io

      • Ali il Maggio 9, 2012 alle 4:07 pm
      • Rispondi

      Consiglio spassionato? Aspetta che li abbiano pubblicati tutti.. mi sono fatta prendere al pari di tua mamma e ho sofferto le pene dell’inferno a lasciare tutto sospeso 🙂 anch’io ho adorato la trilogia di Magdeburg, penso tuttora sia uno dei lavori migliori che abbia mai letto, però Altieri ogni tanto è pesantino eh? 😉

        • laric il Maggio 9, 2012 alle 4:37 pm

        si si, Sergio ogni tanto ci va giu’ pesante… soprattutto in quei libri piu’ tecnici tripo la trilogia dello sniper … o forse sono io che non capisco nulla di armi e tattiche militari :-p
        Magdeburg pero’ lo considero un capolavoro

      1. A questo punto, tanto vale leggerseli in originale, porca paletta. La storia dell’unicorno poi, cosa di cui mi ero dimenticato, è da processo 😀

  2. La serie di libri non l’ho mai iniziata perché già lunghissima quando ho iniziato a leggere xD
    Per la serie tv, non mi ha mai attratto. Errore mio?

    1. Da’ un’occhiata alla serie tv, ne vale la pena. Credo.

    2. La serie tv e’ davvero ben fatta se si passa sopra alla presenza di Sean Beam nella prima stagione, che e’ uno spoiler vivente 😀

      1. Ric, questa mi ha fatto piegare in due 🙂 In effetti Sean Bean è peggio di un gatto nero 😀

        • laric il Maggio 11, 2012 alle 3:44 pm

        se non ricordo male la sua media di “morte” e’ ogni 1,5 film :-p

      2. Sì deve essere quella la sua media, anche se il tempo record stabilito è in Equilibrium

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