Tv? No grazie

Di tutte le cose che in queste settimane non ho, ma mi manca a livello 0, è la televisione. Non intendo la televisione come elettrodomestico, in quanto il film del sabato sera, rito importante sia per me che per mia moglie, nonché per mia figlia, bensì quella sorta di accozzaglia di programmi a dir poco penosa. Già da anni non accendevo la televisione per guardare i canali canonici, ma solo per seguire quelli via satellite o film vari, dal dvd a quello su Iomega. Occasionalmente guardavamo volentieri programmi su History Channel, tipo Affari di Famiglia, in cui si impara qualcosa piuttosto che vedere babbuini pagati per rendersi ridicoli.

Mi mancano questi ragazzacci!

Vedo però che qui nel campo, molta gente sente la mancanza del telecomando. Chi si dispiace per la telenovela persa, chi per il reality più o meno valido. C’è stata i primi giorni, una certa ansia e bisogno di arrivare a portare qui un televisore, che non credevo possibile. Effettivamente sarebbe come togliere a me la rete in questo periodo, anche se considero quest’ultima un mezzo di comunicazione attivo per cui utile.
La cosa che noto, è che almeno a tavola si parla. So che sembrerà retorico, eppure è così. A casa mia, e parlo dal 2004 quando andai a vivere da solo, nessun televisore era presente in cucina, solo in salotto. Quella è la stanza adatta a vedere la televisione, e difficilmente in presenza di ospiti. Purtroppo ne subirei anch’io l’influenza, in quanto noto che se un televisore è acceso a tavola, la mia attenzione viene distolta come quella degli altri. E nella mia prossima casa, vi assicuro che nessun televisore sarà presente in cucina.