Maestri di Scrittura

Finalmente, avendo raggiunto il mitologico obiettivo di avere una linea adsl, posso compilare anch’io il mio post sui miei maestri di scrittura, nato da una Top 5 di Alessandro Girola che troverete QUI. Dire maestri è una parola grossa, anche perché vorrei davvero che costoro potessero insegnarmi qualcosa direttamente, e ficcarmi nella testaccia un po’ del loro stile e talento. Mi accontento di leggerli e trarne il maggior beneficio. Premetto che non li ho messi in ordine di importanza, ma casualmente. Quindi non ritengo nessuno di loro migliore di un altro. Tutti mi hanno dato qualcosa, e continuano a farlo.
E ora partiamo a conoscere i miei maestri.

1) Stephen King
Lessi la prima volta King a 12 anni. Era Cimitero Vivente, una prima edizione acquistata insieme a mia sorella. Un hardcover di tutto rispetto, con una bella sovracoperta nera e caratteri rosso sangue. Ero entusiasta di leggere un libro horror di King e iniziai la lettura. Mi interruppi a pochi capitoli. Non mi piaceva. Per anni, ho continuato a evitare King, finché un amico (che si trova al punto numero 3) non mi ha consigliato il suo On Writing. Fidandomi, l’ho comprato al volo, rimanendo esterrefatto dalla bravura di King nel dare consigli giusti e a proporre esempi. Uno dei migliori saggi di scrittura che abbia mai letto, che ha fatto guadagnare un sacco di punti a mr King. Ben fatto!

Non lo avrei mai detto fino a qualche anno fa

2) J.R.R. Tolkien
Cosa posso dire di Tolkien? Uno dei primi scrittori a cui mi sono appassionato, e il primo che mi fece venir voglia di scrivere. Dopo aver letto i suoi lavori, mi ero messo in testa di scrivere una grande saga fantasy. Avevo 13 anni, dopotutto. A distanza di tempo, ancora penso al plot di quelle avventure che volevo mettere su carta. Se non fosse stato per lui, molte cose che mi appassionano adesso, non le avrei conosciute.

Un Maestro per sempre

3) Terry Brooks
Fa strano vedere Brooks nella stessa classifica con Tolkien? Non ne vedo il motivo a dire il vero, perché dopo La Spada di Shannara, Terry ha creato un mondo suo, e ha iniziato a camminare con le sue gambe. Molti suoi lavori sono memorabili, ed è stato un piacere leggere i suoi consigli ne A Volte la Magia Funziona, un buon saggio autobiografico sulla scrittura.

Quasi un vecchio amico

4) John Gardner
Buffo non aver letto nulla di suo, se non un manuale da apprendista scrittore. Il Mestiere dello Scrittore, è molto tecnico, fin troppo, però contiene anche buonissime riflessioni ed è molto possibilista riguardo al talento innato e al dover ignorare dogmi e cliches che altri ci consiglierebbero.

Il primo a farmi coraggio

5) Raymond Carver
Conosciuto nello stesso periodo in cui leggevo Gardner, Carver lo apprezzo per la sua capacità di descrivere un mondo in novelle e racconti, che spesso non hanno introduzione né conclusione, almeno non nel senso classico. Le storie iniziano nel mezzo e finiscono nel mezzo. Eppure, nonostante anche le pesanti forbici di Gordon Lish, il suo editor spietato, tutto funziona. E la capacità che aveva di descrivere spaccata di vita quotidiana in poche pagine, sono lo specchio del suo immenso talento.

Genio. Altro non mi viene.

6) John Connolly
Vi ho già parlato di Connolly e della sua serie di Charlie Bird Parker, un misto di noir, paranormale e horror. Umorismo, orrore e suspance, fanno parte di questa serie, che mi ha ispirato spesso e volentieri. Credo che sia una delle migliori serie di libri di questo genere, usciti in questi anni. Un buon crossover di generi, con personaggi memorabili.

Una rivelazione per me

7) Claudio Vergnani
Un grande scrittore, un grande intrattenitore e un grande amico. Claudio ha rivoluzionato il modo di scrivere di vampiri e di horror in generale, mixando sapientemente ironia e dramma. I suoi personaggi sono reietti della società, che si adattano a fare il lavoro sporco ripulendo il mondo da i vampiri, cercando inconsciamente un posto in esso. Non sono belli, non sono eroici e non sono perfetti, persone come siamo tutti insomma. E il grande talento di Claudio è proprio questo, di farci sentire a casa nostra, di rabbrividire ma anche di ridere davanti al peggio.

Aria fresca per l’horror!

8) Anne Rice
Cosa sia successo alla buona vecchia Anne, è un mistero. Rivelazioni, redenzione e conversione alla chiesa tal dei tali, sembra aver cambiato radicalmente Anne, che da un po’ non scrive un libro decente, ma solo un’accozzaglia dei soliti vampiri belli, ricchi da far schifo e perennemente innamorati di tutto e di tutti. Lo schema viene ripetuto ed esasperato negli anni, tanto da divenire quasi illeggibile. Io ricordo però la bravissima Anne che scrisse Intervista col Vampiro o L’Ora delle Streghe, riuscendo a intrecciare storie di personaggi speciali e maledetti. Ho sempre amato molto il suo punto di vista in prima persona, sua forza in molti romanzi. Tornerà tra noi prima o poi?

Più o meno nel suo periodo migliore

9) Charles Dickens
Immenso, geniale e avanti con i tempi. Charles Dickens è stato uno scrittore talmente originale, da risultare attuale anche oggi. Le caratterizzazioni dei suoi personaggi sono eccellenti, ognuno di loro con le sue caratteristiche e stranezze. L’umorismo di certe sue creature, come Sam Weller, sono capaci di far ridere mentre si legge i libro. Allo stesso tempo, Charles ha ritratto un’epoca in cui in Inghilterra esistevano solo due estremi: i ricchi e i poveri. Dickens è stato molto abile nel riuscire a descrivere e a farci vivere spaccati di entrambe le fazioni. Da lui, vorrei imparare la costruzione dei personaggi. Chapeau, Maestro!

C’è tanto da imparare da lui

10) Cormac McCarthy
Conosciuto con The Road, il buon McCarthy è l’esempio vivente di una mente lucida e pronta a rinnovarsi, nonostante l’età. A costo di sembrare ripetitivo, scrivere a 70 anni un libro dalle immagini così vivide come The Road, è indice di talento che matura con gli anni. Di lui per ora, oltre a The Road, ho letto solo Non è un Paese per Vecchi, ritrovando di nuovo il suo stile preciso, che non necessita neppure della punteggiatura classica. La storia fila liscia senza interruzioni, e ogni perplessità che nasce quando ci si trova davanti a queste pagine senza punteggiatura per i dialoghi, svanisce. Non ci si accorge nemmeno che mancano.

Originale e controcorrente

10 commenti

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  1. Interesssante, anche se di alcuni, come Brooks non ho mai letto nulla a causa dei “cicli infiniti” xD, c’è qualche bel libro, singolo, che potrei acquistare per farmi un’idea?
    Dovrò scriverne una anche io domani, anche se non penso di trovarne dieci xD

    1. Un’occhiata alla Spada di Shannara, che è uno stand alone, la darei. Soprattutto per poi leggere le Pietre Magiche (sempre uno stand alone, ma se hai letto la Spada te lo godi di più), il capolavoro di Brooks

    • Cristina il Settembre 28, 2012 alle 8:12 am
    • Rispondi

    Oh, con soddisfazione posso dire di conoscerne diversi! così dimostro che non leggo solo un certo filone di libri (il messaggio è per chi è in casa con me….). Grazie per gli spunti nuovi, ero un po’ in crisi di lettura ultimamente… Avanti così!

    1. Qui c’è robbba buona. Prendi un Carver o un McCarthy, per iniziare…

  2. Bell’idea!
    Ci provo pure io 😉
    1) John Ajvide Lindqvist: autore de “l’estate dei morti viventi” e “lasciami entrare”.
    2) Stephen King, non potevo non citarlo 😉
    3) L’ammazzavampiri Claudio Vergnani (100% horror all’italiana).
    4) Artur Conan Doyle, i romanzi di Sherlock sono spiazzanti per struttura e incastri.
    5) Diego De Silva, “mia suocera beve” è un capolavoro di tecnica e descrizione dei personaggi.
    6) Niccolò Ammaniti il suo “Ti pendo e ti porto via” mi ha lasciato un amaro in bocca che rivivo ad anni dalla lettura.
    7)Tiziano Sclavi, però solamente per “Dellamorte Dellamore”.
    Un mix di: ironia, horror e dramma nelle giuste dosi.
    8) Raymond Chandler, ho amato moltissimo “Il lungo addio”, con protagonista il suo Marlowe, sciupato più che mai.
    9) Henry Charles Bukowsky, l’intelligenza al servizio dell’ ozio e del vizio.
    10) Frank Miller.
    La sua prosa ne “Il ritorno del cavaliere oscuro” e i primi due capitoli di “Sin City” è geniale. Da dimenticare alcuni degli ultimi lavori tipo “Il cavaliere oscuro colpisce ancora”: una vera merda.

    1. Buona lista anche la tua, e direi che qualcosa potrei saccheggiarlo 😀

  3. Non ricordo i nomi degli scrittori, quindi la lista la faccio quando vado su dalla libreria 🙂
    Per adesso:
    -Ovviamente il nostrano Vergnani, che hai già descritto benissimo tu. A parte l’affetto e la stima a livello personale, non posso che inchinarmi (non troppo) alla sua cultura e al suo modo di fare della scrittura una vera ARTE.
    -Ammaniti anche per me. Semplicemente geniale.
    -Jeffery Deaver
    -Andrea Vitali, insuperabile nel rendere una certa Italia
    -Dan Brown che, volenti o nolenti, ha aperto un mondo
    -Licia Troisi, giovanissima, ha sbancato nel mondo fantasy con libri a mio parere validissimi
    -Ovviamente Stephen King anche per me, compagno dei miei 15 anni
    -Lorenzo Licalzi, un altro fantastico italiano.
    -Diego de Silva, un portento.

    1. Dimmi che quello della Troisi è uno scherzo, ti prego… devo assolutamente farti un discorsetto sul fantasy, prima o poi 😀

  4. Nessun discorso, please 🙂
    A me piace, e apprezzo che così giovane abbia avuto così tanto successo…

    Ah, credo che siano 9.
    Aggiungo Marco Mavaldi, autore di Una briscola in 5, divertente, ironico, tagliente, ritrattista dell’italiano medio.
    Sublime.

    1. Il discorso serviva per farti conoscere il Fantasy come si deve… e sulla giovane età e il successo… uhm… uhm… uhm…

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