Premetto che non ho voglia di sentire banalità sull’11 settembre, su “americani cattivi” o cose del genere. La storia è quella che è, non la si può cambiare, e le verità non sono mai quelle che ci presentano. Per mia parte, sono anni che commemoro l’11 settembre cileno, non perché sia più importante, ma perché è il simbolo, l’esempio di quello che succede quando qualcuno cerca di realizzare un sogno. Quello che succede quando l’egoismo umano, uccide democrazia, uguaglianza e popoli.
Vidi per la prima volta questo cortometraggio di Ken Loach, e per la durata non parlai. Non dissi nulla nemmeno alla fine. Credo solo di aver serrato i denti e represso le lacrime. Quello che successe in Cile non fu giusto, e giusto è una parola forse inadatta.
Quando l’uomo prova a essere libero, quando i lavoratori provano a creare qualcosa, quando le disuguaglianze sembrano bandite, qualcuno non ci sta, e fa di tutto, come in questo caso con un golpe militare, per far finire questo progetto.
Pubblico questo post pregandovi di accantonare ogni sciocchezza politica. Lo pubblico in memoria delle 30000 vittime e ai 600000 torturati dal regime di Pinochet.
Viva Chile! ¡Viva el pueblo! ¡Vivan los trabajadores!
2 commenti
Approvo, approvo e approvo! e ho detto tutto!
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Eppur se ne dimenticano…