Non avere paura del buio

Attenzione!
Contiene Spoiler!

Confesso di averlo preso per i nomi di Guillermo del Toro e Guy Pearce, un regista che amo molto il primo, e un attore che credo debba essere rivalutato il secondo. Ero logicamente consapevole che Del Toro era lì in altre vesti, e non in quelle da regista, ma confidavo molto nel suo intervento. Infatti, credo di non essermi sbagliato più di tanto, rimanendo discretamente soddisfatto di questo film.

Locandina

Trama

La piccola Sally, viene affidata al padre Alex (Guy Pearce), risposatosi con Kim (Katie “Sigh” Homes). L’uomo ha appena acquistato la casa di un pittore del 19° secolo, scomparso misteriosamente, intenzionato a ristrutturarla e rivenderla, traendone un profitto. La bambina, curiosando nel giardino labirintico, scopre che all’interno della casa c’è una cantina nascosta, che si rivelerà essere lo studio del pittore. Una volta aperta la stanza, misteriose creature, iniziano a infastidire la bambina, soprattutto quando è al buio…

Guy e la Holmes, che ancora devo capire…

Considerazioni

La passione di Del Toro per il mondo fatato riletto in chiave horror, si fa sentire e notare. In veste di sceneggiatore, include una delle tematiche che usò già in Hellboy 2, quello delle fatine dei denti, divoratrici di ossa e di qualsiasi cosa composta di calcio. In questo caso, non hanno ali, ma sono altrettanto tremende e feroci, nonostante la loro dimensione piuttosto ridotta.
Molto belle le atmosfere e le ambientazioni, in cui si vede l’ombra di Guillermo, come il labirinto del giardino che ricorda molto quello de Il Labirinto del Fauno, dove la bambina inizia la sua pericoloso esplorazione.
Buono il ritmo, non sempre originali le trovate e alcune scene, un po’ prevedibili. Tutto sommato, un film che se fosse stato girato dal regista messicano, non sarebbe cambiato di molto. Quindi, una scelta consigliata per chi ama Del Toro e le storie a metà tra l’horror e il fiabesco.

Eccolo!

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