Awake

Misteri del perché certe serie vengano cancellate, e perché altre arrivino a numeri spropositati di stagioni. Sarà il pubblico, saranno gli sponsor, non so. Awake, che trovo una serie gradevole e con buoni spunti, non vedrà una seconda stagione, a causa appunto dei bassi ascolti. Un peccato, secondo me. Magari c’è chi ha trovato difetti o altro, io per ora me la sono goduta. Sembra comunque essere il destino di ciò che inizio a guardare in questi ultimi anni. Non che fosse tutto questa meraviglia nemmeno Last Resort, ma era più tollerabile di altre scemenze fatte con zero logica.

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Trama

Il detective Britten ha un incidente con la moglie e il figlio. Da quel momento in poi, vivrà due vite, una in cui è viva la moglie e una in cui è vivo il figlio. Appena si addormenta, in pratica, si sveglia nell’altra realtà. E le due, iniziano a collimare e coincidere, tanto che spesso un caso di una, viene risolto grazie a indizi trovati nell’altra. In entrambe le vite, Britten viene seguito da professionisti, il dottor Lee in una e la dottoressa Evans nell’altra. Naturalmente entrambi cercano di convincerlo che è la loro realtà a essere vera.

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Considerazioni

Mi piacciono molto le storie concatenate tra loro, con particolari in comune e che influiscono su diverse realtà. Awake è strutturato con intelligenza, con indizi chiari che lo spettatore attento può cogliere insieme al detective Britten. se all’inizio le due vite erano pressoché identiche, fatta eccezione per moglie/figlio e collega di lavoro, ora le due realtà iniziano ad avere particolari diversi. Persino una persona può essere diversa a seconda della realtà. Ottima anche la scelta dei colori caldi per la moglie e i freddi per il figlio, per far in modo che lo spettatore colga subito in quale vita si trovi Britten.
Davvero, mi chiedo perché non sia riuscita a far breccia nelle preferenze del pubblico.

8 commenti

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  1. Non conoscevo, non sembra male!

    I possibili motivi del fallimento? La trama “troppo complicata” (lo spettatore medio preferisce una roba lineare, per spegnere i neuroni davanti alla tv).
    Oppure anche il proliferare estremo di serial. Oramai non si riesce più a stare dietro a tutti.
    Resta il fatto che oltreoceano propongono una marea di fantascienza (“alta” o “bassa”, poco importa).
    Qui siamo fermi a Squadra Antimafia. Quando va bene!

    1. La trama può essere uno dei problemi principali, così come non c’è nessun sex symbol presente per attirare quel pubblico che non la segue. Oppure è passata sulla rete sbagliata. Anche qui da noi credo che non abbia tutto quel seguito, essendo su Fox Crime e non su Fox principale.

  2. Il motivo principale è che una serie TV strutturata in questo modo ha bisogno di tempo per poter solo delineare l’universo di riferimento e, purtroppo, oggi la decisione di confermare o meno una serie la fanno guardando i risultati del pilot e di mezza stagione.

    1. Sì, necessitava di qualche episodio in più. Comunque è un chiaro esempio dove non sempre la qualità viene premiata.

  3. Grazie della segnalazione, mi sembra intrigante. E poi, è Jason Isaacs quello? La guarderò, nonostante la cancellazione.

    1. Yes, you made, è Jason. Peccato davvero, mi stava appassionando.

    • Raffaella il Luglio 25, 2013 alle 7:26 pm
    • Rispondi

    Io l’ho trovato interessante, complesso, sicuramente sopra la media; e, poi, adoro i paradossi spazio-temporali. Mi dispiace che non ci sia una seconda stagione!

    1. Un peccato davvero. Ancora penso che ci potesse essere uno sviluppo diverso (cosa tra l’altro di cui hanno parlato i produttori), soprattutto per il finale, che così, beh, non ha portato a nulla. Magari ci ripensassero…

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