Farewell!

È da tempo che da qualche parte del web si parla di come portare avanti la passione, che logicamente accomuna me e altri amici. Sembra, e lo dico a malincuore, che l’unica strada possibile sia quella che è stata quasi una tradizione, un ciclo ripetuto da secoli, dal nostro piccolo popolo. Emigrare, emigrare se qui non si trova quello che si cerca, che molto spesso corrisponde a soddisfazione e in altri casi, lavoro.
Se guardate al passato, ma anche al presente, chi non si accontentava di timbrare un cartellino e aspettare il venerdì sera e aveva qualche ambizione in più, se n’è andato. Un nome a caso? Leonardo Da Vinci ha esportato molta della sua arte, dove non gli rompevano i coglioni e lo apprezzavano di più, molto di più.

Io sono piccolo...

Io sono piccolo…

Ora, in questo paesello agonizzante, dove ci si preoccupa più dell’immigrazione che dell’emigrazione, restano attaccati agli ossi spolpati da tempo della cultura, arte e innovazione, quei quattro vecchi ammuffiti. Non c’è cinema, non più. Non c’è musica, da ormai una vita. Non c’è scrittura, svenduta per pochi centesimi e in mano a un colosso unico. Non ci sono telecomunicazioni, lasciate in mano a una monopolista che arraffa e intralcia. Non c’è vita.

Fatte!

Fatte!

E se per caso tu, incapace e accattone, ti svegli una mattina credendo di poter magari far diventare qualcosa di più serio la tua passione, ti ritrovi con mille paletti. Sarebbe meno avvilente se questi venissero messi dai generali della gerontocrazia di cui accennavo sopra, invece è lo stesso pubblico a sminuire chi tenta l’impresa. Voglio dire, se non sei stato ad Amici o a X-Factor, dove credi di andare, a suonare da qualche parte? Oppure, se il tuo libro non ha una megacopertinarilegataconfascettasenzasensoeditadallasolitacasapigliatutto, mica mi verrai a dire che scrivi e ci vuoi pure guadagnare due spiccioli, eh?
Così questo rimane il paesello dei quattro gatti, membri del circolo sacro dell’inviolabile arte, del viagra editorial/musical/cinematografico. Se sei amico e membro, puoi forse pensare che scrivendo “Un milione di copie vendute in pochi minuti”, possa aiutarti a venderne altre 1000 all’autogrill, dove si vende il tuo e quello di un calciatore a caso.

Per stare in pace, se ne andò pure lui

Per stare in pace, se ne andò pure lui

Dopo esserci guadagnati l’appellativo di barboni o di incompetenti, e credo anche di peggio, si sta maturando l’idea di varcare il confine, in paesi dove magicamente un racconto, novella, romanzo vengono pagati a parola, con anticipi che vanno dal modesto al serio, ma serio veramente. Paesi in cui le agenzie letterarie ti rappresentano dopo aver letto il tuo manoscritto, gratuitamente, contando di guadagnare le loro provvigioni sulle vendite.
Avete capito bene, esistono riviste dove, se accettano ovviamente il vostro racconto, vi pagano dagli 0,05 euro a 1 euro a parola. Di solito quelle che pagano i 5 cent sono viste anche male. Per non tornare sul discorso trito e ritrito della carta e digitale, malattia esistente ormai solo qui, dove è più importante la confezione del contenuto.
In definitiva, seguendo l’esempio dell’amico Davide di Strategie Evolutive, di cui vi invito a leggere il post di ieri che trovate QUI, migrerò virtualmente verso il mercato estero, partendo con un blog in inglese stentato, cercando di migliorarlo a contatto con un pubblico meno snob di quello che si può trovare da queste parti.
Questo blog rimarrà attivo, e convivrà con l’altro senza nessun problema. Vedremo quale varrà mantenere aperto. La mia previsione l’ho già fatta.

11 commenti

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  1. Un esempio?: Da quest’anno le iscrizioni a scuola si potranno fare solo Online, in un paese dove non c’è nemmeno totale copertura per gli ADSL.
    Vogliono rimordarne le apparenze, come al solito, invece di pensare alla sostanza.
    E’ un passa che vorrei fare anche io, forse tra un annetto, intanto il blog di davide, i vostri (si, è solo questione di tempo, credo) mi saranno utili per allenarmi.
    E forse, prima di quanto creda, emigrerò.
    In inglese da google translate corretto, all’inizio, forse…ma meglio che stare qui.

    1. Io userò anche Reverso a volte, che mi sembra un pochino più affidabile 😀 Soprattutto tornerò a mettermi in riga con film in originale e libri. Vediamo di recuperare un po’, e che gli stranieri abbiano pietà di me 😉

  2. Beh che dire…non ti si può certo dar torto! Quindi io resto sintonizzato e ti dico…facci sapere il tuo nuovo indirizzo! 😉

    1. Appena lo metterò in pista, visto che ora è una pagina vuota, farò un piccolo comunicato 😉

  3. È una decisione assieme triste e coraggiosa.
    Anche nel mio campo, il design e la pubblicità, le cose stanno più o meno così. A guardare oltreconfine, dove l’erba del vicino è davvero più verde: meno paletti, più incentivi, più meritocrazia.
    Tienici informati. 😉

    1. Hai detto bene, l’erba del vicino è davvero più verde. Qui c’è la classica guerra tra poveri, mentre i 2/3 che sono arrivati, chissà come tra l’altro, stanno lì a grattarsi la pancia e a pubblicare i loro lavori con fascetta incorporata.
      Io in poco tempo, ho perso l’interesse per una parte di pubblico, non tutta ovviamente, perché ci sono persone meravigliose anche qui che ti seguono con affetto, ma per quelle pigre che nemmeno ci provano ad avvicinarsi a un tuo lavoro, perché non sei nessuno.
      Grazie ancora per l’intervento, non mancherò di farvi avere mie notizie 😉

  4. In bocca al lupo!
    Il coraggio non ti è mai mancato.
    Io dalla mia ignoranza seguirò “prima di svanire” e tenterò di comprendere l’altro in inglese.

    1. Crepi il lupo! Vedrai che il mio inglese, è pieno di ruggine e calcare, quindi non dovrebbe essere difficile capirlo 😀

        • Andrea il Gennaio 22, 2013 alle 9:05 pm

        Bene 😉

    • Smò il Gennaio 23, 2013 alle 4:31 pm
    • Rispondi

    Dice che se emigri a Lisbona va meglio… 🙂

    1. In tutti i sensi…

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