Gimlet

Uno dei personaggi di Raymond Chandler, Terry Lennox presente ne Il Lungo Addio, dichiarava che “A real Gimlet is half gin and half Rose’s lime juice and nothing else”. Ho letto che l’autore stesso amava bere questo cocktail, che in fondo non è difficile da preparare. La cosa forse più complicata è trovare un’unica ricetta, una ricetta condivisa da tutti i locali. Il Gimlet non essendo presente nella lista dei cocktail IBA, è un po’ terra di nessuno. Un paio di ingredienti possono ricorrere in tutte se vogliamo, ma le differenze sono tante.
Ci rifacciamo quindi a quella di Terry Lennox di Chandleriana memoria? Ditemi un po’ voi, e se per curiosità siete andati su Wikipedia a vedere, sappiate che le altre le ho già viste anch’io.

Raymond Chandler

Raymond Chandler

Sedemmo in un angolo del bar Victor e sorbimmo un cocktail che chiamavano “succhiello” (Gimlet in inglese). «Qui non sanno prepararli», disse Terry. «Quello che chiamano succhiello non è altro che un po’ di succo di cedro o di limone (sarebbe poi di lime) con gin, un cucchiaio di zucchero e uno schizzo di amaro. Un vero succhiello è per metà gin e per metà succo di cedro (lime) di marca Rose e nient’altro. Batte in pieno il Martini.»
da Il Lungo Addio di Raymond Chandler

6 commenti

Vai al modulo dei commenti

    • claudio il Marzo 30, 2013 alle 10:16 am
    • Rispondi

    di sotto la variante con vodka

    Il Gimlet (il drink prediletto del detective Marlowe di Chandler) è ciò che tutti vorremmo quando ordiniamo un più accessibile Vodka lemon. Purtroppo, provare a chiederlo in giro raramente dà il risultato sperato (un ottimo drink); più facilmente scatena invece risse verbali con sedicenti barman. Probabilmente sarà per via della lunga preparazione di cui questo cocktail necessita, visto che adagiato sul bicchiere si piazza un pugno di sottili strisce di buccia di limone, che col passare dei minuti calano dolcemente dentro il vostro drink, aumentandone il profumo e esaltandone il sapore.
    Il mio cocktail è arrivato in circa 10 minuti, ma l’attesa non è stata tradita. Un long drink assolutamente perfetto:
    – Tumbler basso avvolto in un fazzoletto di carta (nero) per garantire la presa sul bicchiere.
    – Ghiaccio vero (cioè non già sciolto durante il tragitto dal bancone al tavolo).
    – Vodka (attenuata dallo zucchero e aromatizzata dal limone) che si sente ma non disturba.
    Sono tornato spesso in quel bar, non solo per via delle frequenti happy hours , ma specialmente per concedermi il lusso di chiedere qualcosa di diverso.
    Il consiglio di provarlo è palese, ed è rivolto a tutti coloro che, quando escono per bere qualcosa, danno meno peso alla forma e più alla sostanza.

    Antico Caffè del Moro (o “Cafè des Artistes”)

  1. Il problema è che non avendo una ricetta unica e definitiva, si corre il rischio di trovarsi un cocktail completamente diverso da quello che si è bevuto precedentemente in un altro locale. Non so perché non sia stato inserito nella lista IBA.

      • claudio il Marzo 30, 2013 alle 10:35 am
      • Rispondi

      lo hanno tolto, non so perchè. C’era, ora non più. Boh.

      1. Infatti, ed è una scelta recente perché tracce ne ho trovate su Google, ma poi non è presente nell’elenco.

        • claudio il Marzo 30, 2013 alle 10:55 am

        nel mio vecchio libro sui Cocktail mondiali – un libro di 15 anni fa – è presente, così come è presente in un poster con i cocktail più famosi. Boh.

      2. Sono rimasto basito anch’io di non averlo trovato nei cocktail IBA, la cui lista comunque non comprende altri famosi mix.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.