I have a rendezvous with Death

Ho conosciuto questa poesia grazie a I Vivi i Morti e gli Altri di Claudio Vergnani, leggendola nell’introduzione al libro. La stessa ha fatto poi anche da introduzione alla presentazione del romanzo venerdì sera al Victoria Cinema.
La particolarità di questa poesia, pubblicata postuma, è che nelle sue righe c’è la presa di coscienza, la confessione serena di Alan Seeger che si incamminava verso il percorso scelto: l’arruolamento volontario nella Legione Straniera, durante la prima Guerra Mondiale.
Seeger avrebbe potuto continuare la sua vita da intellettuale, da poeta proveniente da una famiglia agiata. Invece scelse di andare sul campo di battaglia, dove venne colpito da una raffica di mitragliatrice nell’estate del 1916. Morì a soli 28 anni, per un suo ideale.

Alan Seeger

Alan Seeger

I have a rendezvous with Death

I have a rendezvous with Death
At some disputed barricade,
When Spring comes back with rustling shade
And apple-blossoms fill the air—
I have a rendezvous with Death
When Spring brings back blue days and fair.

 

It may be he shall take my hand
And lead me into his dark land
And close my eyes and quench my breath—
It may be I shall pass him still
I have a rendezvous with Death
On some scarred slope of battered hill,
When Spring comes round again this year
And the first meadow-flowers appear.

 

God knows ‘twere better to be deep
Pillowed in silk and scented down,
Where love throbs out in blissful sleep,
Pulse nigh to pulse, and breath to breath,
Where hushed awakenings are dear
But I’ve a rendezvous with Death
At midnight in some flaming town,
When Spring trips north again this year,
And I to my pledged word am true,
I shall not fail that rendezvous.

Seeger nella divisa della Legione Straniera

Seeger nella divisa della Legione Straniera

 Ho un appuntamento con la Morte

Ho un appuntamento con la Morte
Su qualche contesa barricata
Quando la Primavera torna
Con la Sua tremula ombra
E i fiori di melo riempiono l’aria
Ho un appuntamento con la Morte
Quando la primavera riporta
giorni azzurri e chiari.

 

Forse prenderà la mia mano
E mi condurrà nella sua scura terrà
E chiuderà i miei occhi e fermerà il mio respiro
O forse passerò oltre ancora.
Ho un appuntamento con la Morte
Su qualche pendio sconvolto o quota battuta,
Quando la primavera ritorna ancora quest’anno
E il primo fiore di campo compare,

 

Iddio sa se stanno meglio nel profondo,
Fasciati di seta e profumati
Là dove l’Amore vibra nel sonno dorato,
Stelo accanto a stelo, respiro con respiro,
La dove prementi risvegli sono cari
Ma ho un appuntamento con la Morte
A mezzanotte in qualche città in fiamme,
Quando la primavera va verso nord ancora quest’anno
E per quanto vera sia la mia parola
Non mancherò a quell’appuntamento

4 commenti

Vai al modulo dei commenti

    • claudio il Aprile 21, 2013 alle 10:50 am
    • Rispondi

    conobbi questa poesia trovandola in pratica “come titolo” di un libro: Mezzanotte in una città il fiamme. Un libro di guerra, naturalmente. Approfondii la cosa e scoprii Seeger.

    1. E ti ringrazio per avermelo fatto conoscere. Interessante il suo pensiero, anche se tragico.

        • claudio il Aprile 21, 2013 alle 10:54 am

        durante la presentazione mi sono un po’ perso e la poesia mi hanno detto che non si è sentita bene, sarebbe interessante, se avrai voglia riparlarne, magari …e qui ti scrivo in privato perchè non c’entra con l’argomento del post.

      1. Molto volentieri. Io l’ho seguita comunque.

Rispondi a claudio Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.