World War Z di Max Brooks (recensione)

Premetto: non ho letto l’altro lavoro di Max Brooks, Manuale per Sopravvivere agli Zombi e magari lo leggerò un giorno, ma non oggi né domani. Con questa premessa volevo solo evitare parallelismi inutili per questo post. Siamo qui per WWZ, e di WWZ parlerò. In breve, ma ne parlerò.

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L’autore con… il libro al contrario

Trama

Il mondo ha appena affrontato quella che viene definita la Guerra Mondiale contro gli Zombie, dopo che la razza umana ha rischiato seriamente di scomparire. Per la diffusione del virus, per le orde di non morti che si spostano alla ricerca dei viventi, per il panico ma anche perché l’essere umano non sa accantonare nemmeno in tempi del genere le brame di potere e le continue faide e beghe.
Questo libro è una raccolta di testimonianze di chi è sopravvissuto. Almeno fino al momento dell’intervista.

La mia edizione

La mia edizione

Considerazioni

Libro atipico, e ve lo dico fin da ora se non avete letto ancora nulla a riguardo. Non è un romanzo con alcuni protagonisti che corrono, scappano e sparano per tutta la sua durata. Non è nulla di tutto ciò, e potreste trovarvi disorientati al primo approccio, causa forse anche i trailer del film imminente. Io sapevo com’era la struttura fin da subito e sapevo come si sarebbe sviluppato il libro.
Composto da interviste (fittizie) a personaggi sopravvissuti alla Guerra, come dicevo nella sezione Trama, il libro si snoda su diversi fronti, su momenti storici diversi, dalla diffusione del contagio fino alla fine del conflitto.

Figlio e padre: per una volta il figlio ha meriti suoi, e non ha pubblicato uno schifo solo per il padre famoso

Figlio e padre: per una volta il figlio ha meriti suoi, e non ha pubblicato uno schifo solo per il padre famoso

I protagonisti sono eterogenei, dal cittadino comune al militare, dallo scienziato al politico, abbiamo un quadro ben costruito da Brooks sull’ipotetico scenario di un conflitto del genere. Brooks dimostra di avere abilità e conoscenze in ambito militare, economico, geopolitico e non solo. Avrete davvero la sensazione di leggere testimonianze reali e plausibili, di una Guerra che non vi sembrerà poi tanto strana dopo che vi sarete immersi nella lettura delle pagine che compongono l’opera.
Un libro originale, coraggioso e sicuramente impegnativo, da non leggere alla leggera, ma quasi da studiare, tanto è ben costruito. Ovviamente credo che non sia per tutti, e qualcuno potrebbe trovare ostico e poco scorrevole l’approccio ideato da Brooks.
A voi il parere. A me è piaciuto.

11 commenti

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  1. mi hai convinto, lo leggo.

    1. Fammi sapere 😉

    • claudio il Maggio 14, 2013 alle 8:51 am
    • Rispondi

    Mi devo prima riprendere dalla sbornia di zombi vari, poi lo leggerò, hermano

    1. Posso solo dirti che non è un romanzo nel senso letterale della parola, e gli zombie vengono descritti, se ne parla insomma. Poi giustamente prendi un po’ fiato. Immagino comunque che tu sia un po’ saturo del tema.

        • claudio il Maggio 14, 2013 alle 6:44 pm

        saturo è dir poco, mi sono sparato in due giorni anche la terza serie di twd, solo per fare raffronti e cercare di capire. Sono cotto, dovrei darmi al young adults. A proposito, hai visto sulla mia bacheca quella discussione sui diversi modi di trattare l’horror? Se intervieni mi fa piacere.

      1. TWD ti ha dato il colpo di grazia, mi sa 😀
        P.S. No, non ho visto la discussione. Ora do un’occhiata.

        • claudio il Maggio 14, 2013 alle 7:14 pm

        temo di sì, anche se i gorgheggi del Governatore mi hanno un po’ risollevato il morale … 🙂

      2. Sai che credo tu abbia perso anche la sigla alternativa? La cerco e te la posto…

        • claudio il Maggio 14, 2013 alle 8:05 pm

        gracias

  2. L’ho recensito anch’io, e mi è piaciuto molto. Gli altri due libri di Brooks, Manuale per sopravvivere agli zombi e zombie story (recensito anche questo), molto meno. Quasi per niente, anzi.

    1. Te lo dirò un giorno, quando li leggerò. Questo è un buon libro, con un’ottima idea, dal quale stranamente hanno tratto un film che non c’entra nulla.

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