Nonostante le stranezze degli ultimi anni, qualche flop e qualche pellicola fiacca, Mel Gibson continua a essere uno dei miei attori preferiti, di quelli che mi convincono a guardare un film anche se ho dei dubbi. Ammetto che mi era scappato questo Get the Gringo, conosciuto anche come How I Spent My Summer Vacation, chiamato da noi Viaggio in Paradiso per motivi a me sconosciuti. Non voglio indagare oltre però.
Trama
Un rapinatore, insieme al suo compare ferito, sta fuggendo verso il confine del Messico, inseguito dalla polizia americana. Si schianta al di là del confine, dove viene arrestato dalla polizia messicana, corrotta e sadica. Lo sbattono in galera, rubandogli le borse con i soldi. All’interno della prigione, dovrà imparare a cavarsela e possibilmente uscire e riappropriasi delle sue borse.
Considerazioni
Film prodotto dallo stesso Gibson, con un budget modesto, questo Get the Gringo non si prefigge di essere un blockbuster. Diciamo che può essere un classico film di passaggio nella carriera di un attore affermato, anche se come dicevo prima, Gibson ne sta interpretando un po’ troppe di pellicole di questo livello.
A favore di questo film, che avrebbe potuto essere un serioso e melodrammatico polpettone visto e rivisto, con la vita dura del carcere e tutto quanto, c’è la forte dose di ironia. Fortunatamente non ci troviamo davanti a un clone di Fuga di Mezzanotte, Le Ali della Libertà e film simili. Con questo non voglio dire che i due film siano da biasimare, anzi, ma che forse il genere si è esaurito, almeno sul fronte dei low budget.
Come dicevo, ci sono momenti in cui si sorride, e difficilmente la tensione viene precostruita con sotterfugi soliti. Siamo quasi sempre sicuri che il Gringo esca dalle situazioni più spinose, magari facendo anche un po’ lo sbruffone. C’è anche qualche intreccio discretamente congeniato sulla vita all’interno dell’istituto, e i motivi perché alcune persone sono avvantaggiate rispetto ad altre.
In definitiva un film appena sopra alla media, che non tenta di strafare e non ce lo fa nemmeno credere. Buono da vedersi in una sera in cui il livello d’attenzione richiede una breve durata e pochi inganni da parte degli sceneggiatori o machiavellici piani.
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