Skid Row

In quelli che si usa definire i bei tempi andati (ci sarebbe da aprire una parentesi e un discorso su questa definizione, magari lo farò), molte copertine di riviste del settore rock/metal, da Rock Power – scomparsa da quello che so – o Metal Hammer, tanto per citarne due che acquistavo, ritraevano gli Skid Row, band del New Jersey esplosa in quegli anni. Scoperti e motivati da Bon Jovi, erano però ben diversi dal loro Cicerone, avendo qualche tonalità più dura e rivolgendosi per questo a un pubblico leggermente diverso. I ragazzi apprezzavano le chitarre rudi, gli atteggiamenti da bad boys e la voce cattiva di Sebastian Bach, mentre le ragazze apprezzavano le grazie di quest’ultimo.

I tempi in cui erano in forma e Sebastian faceva la bambolina

I tempi in cui erano in forma e Sebastian faceva la bambolina

Dalle ballads ai pezzi più duri, gli Skid Row non scadevano mai nel banale rimanendo sempre interessanti, scostandosi dalle sonorità glam che influenzavano ancora un po’ la scena, o da quel pop che si mascherava da hard rock, come nel caso del sopracitato Bon Jovi. Eppure non divennero mai leggendari e non saltarono mai quella soglia di altre band come Guns n’ Roses, scomparendo a poco a poco dalla scena, forse a causa anche di un album non proprio riuscito come Subhuman Race.

Gli anni passano ma anche senza band, rimane nella scena musicale

Gli anni passano ma anche senza band, rimane nella scena musicale

Peccato davvero, perché i due precedenti, Skid Row e Slave to the Grind sono album sopra la media e che si ascoltano ancora oggi senza trovarli invecchiati. Personalmente, li ho persi di vista ai tempi di Subhuman Race e non sapevo fino a pochi giorni fa, che avessero tentato di ricominciare una carriera, sostituendo il cantante Sebastian Bach con un altro. E si sa in molti casi come vadano a finire queste cose.

2 commenti

  1. due album davvero splendidi, che si riascoltano con immenso piacere.
    Amo il genere hard rock,glam,street di quel periodo :w.a.s.p, cinderella, twisted sisters,ma sopratutto la scena inglese con i vari quireboys e dogs d’amour ,che viravano più verso il blues rock.
    Comunque gli Skid Row meritano di esser scoperti e amati anche dalle nuove generazioni,almeno spero

    1. Lo meriterebbero, però non vedo un gran successo in giro e nessuna riscoperta, purtroppo. Le nuove generazioni riscoprono cose più semplici, magari band che suonano due accordi ma che hanno storie tragiche su cui basarsi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.