World War Z (recensione)

Purtroppo, prima di parlare di questo film, bisogna fare una specie di disclaimer, onde evitare i soliti “sì, ma però nel libro…”. Dico subito che non sono mai stato uno di quelli che fa accostamenti troppo insistenti tra film/libro, al massimo due appunti. Anche nel caso di quella ciofeca di Hobbit, non ero interessato alle differenze con il libro, bensì con la continuity e la logica di un prodotto che si poneva come quasi-prequel della trilogia precedente. In definitiva, io guardo la pellicola per quello che è, se è onesta o meno.
L’unica cosa, parlando di film/libro, posso solo dire che mi ha più ricordato Io Sono Leggenda che altri film sugli zombie. Le analogie se ci pensate sono veramente molte:

  • Del libro da cui sono tratti, mantengono il titolo e basta
  • La natura dei mostri non è per niente quella del libro
  • Un tizio deve trovare la cura

Questi sono i primi tre elementi che accomunano le due pellicole. Sbaglio?

Locandina

Locandina

Trama

Una pandemia che trasforma la gente infettata in pazzi furiosi e antropofagi, fa collassare il mondo. Un ex dipendente dell’Onu, Gerry Lane viene incaricato di scoprire da dove iniziata l’infezione e di trovare un vaccino. Finché sarà vivo, la sua famiglia continuerà a essere ospitata su una portaerei in mezzo la mare, teoricamente sicura.

Sì, sì, c'è Favino. L'ho visto.

Sì, sì, c’è Favino. L’ho visto.

Considerazioni
(occhio agli spoiler)

L’inizio del film lo si conosceva dai trailer e mantiene le premesse. La scena del panico nelle strade cittadine è molto, molto buona. Il film procede poi con una rapidità incredibile, con Gerry che deve correre da una parte all’altre del globo per trovare il paziente zero.
Ora, non so se avete notato, ma questa storia dello scienziato/eroe/altro che deve trovare una cura, sta diventando ormai d’obbligo in film di questo genere. Questa volta addirittura scontentano i fanatici dello spiegone, liquidando in realtà tutto con un metodo sperimentale, che poi non porterà a dirci che miscela verrà usata per fare l’antidoto/mimetico, e questo deve bastare allo spettatore. A me sinceramente è bastato, anche se la conclusione sembra affrettata, rispetto alla parte iniziale. Diciamo che fino a un certo punto il film procede in un modo, poi accelera e taglia, scrollandosi di dosso particolari e la cura riposta nella parte prima.
Insomma, se dobbiamo accostarlo a un film come 28 Giorni Dopo, dove la situazione è del tutto simile, questo World War Z ne esce con le ossa rotte. Se invece siete alla ricerca di un film che vi dia intrattenimento* e scene action, allora potrebbe pure andare bene.
Una sola domanda? Ma perché diamine le azioni più pericolose le fanno di notte? Mah…


* Intrattenere è il massimo che mi concedo. La parola “diverte” invece la metto al bando in questo caso. Un film che diverte è un film comico, una commedia o un cartone Disney. Diverte in questo caso è come quando vi chiedono com’è la vostra ragazza e voi rispondete “simpatica”.

2 commenti

  1. a me non è dispiaciuto. Mio marito si è addormentato russando.

    1. Non dico che sia brutto, è solo come un bicchiere d’acqua quando desideri una birra o un calice di buon vino…

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