Uno Studio in Rosso (Sir Arthur Conan Doyle)

Capisco che non è un libro nuovo appena uscito, e che non si trova nelle vetrine, con megafascetta pubblicitaria che ne cita il successo. Anzi, questo signore ha ben 126 anni sulla groppa, e a quei libri di cui sopra fa ancora mangiare la polvere. Lo lessi quando ero ragazzino, e ora l’ho riletto volentieri. Perché? A dopo le considerazioni.

Una delle copertine

Una delle copertine

Trama

Il dottor Watson, di ritorno dall’Afghanistan, deve trovare un alloggio. Un suo vecchio conoscente lo presenta così a Sherlock Holmes, eccentrico detective “dilettante”, che occasionalmente applica il suo metodo deduttivo per aiutare la polizia.
Watson non fa in tempo a conoscere il suo nuovo coinquilino, che viene trascinato da lui nelle indagini riguardo a un omicidio avvenuto in una casa disabitata. Holmes, presto, riconduce questo ritrovamento a un altro caso e inizia le ricerche.

Sir Arthur Conan Doyle

Sir Arthur Conan Doyle

Considerazioni

Brillante e snello, questo romanzo di Arthur Conan Doyle non mostra gli anni. Come già detto prima, i romanzi che escono adesso sembrano meno attuali di questo lavoro. Doyle aveva uno stile che ben si sposa con i miei gusti. Dialoghi ben diretti, descrizioni e particolari essenziali, personaggi ben delineati con pochi tratti ma sufficienti per immaginarseli, fanno di questo romanzo uno dei migliori che ho (ri)letto ultimamente sul genere. Anzi, di tutti i generi.

Okay, sappiamo tutti che questo non è l'Holmes letterario...

Okay, sappiamo tutti che questo non è l’Holmes letterario…

Non si rischia di annoiarsi con le avventure di Holmes, descritte in prima persona da John Watson, e occasionalmente in una parte interna da una terza persona. Il tono ironico e l’eccentricità di Holmes, sono il punto di forza della serie, insieme al duetto con Watson, personaggio più equilibrato, ma che si fa trascinare dal dinamico detective.
E allora cosa può fare un amante dei thriller e dell’epoca vittoriana se non leggere la serie di Conan Doyle?

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2 commenti

    • claudio il Settembre 24, 2013 alle 8:47 am
    • Rispondi

    Concordo. Dopo l’ennesima rilettura iniziai per disperazione a cercare e leggere anche i “seguiti” scritti su concessione degli eredi. Alcuni non erano nemmeno male, anzi. ma avevano il torto di non essere stati scritti da Doyle.

    1. Hai mai visto la serie Sherlock? Ne ho parlato qualche settimana fa.

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