Capitan Low di Diego Bortolozzo

Quando ho mosso i primi passi on line, alla ricerca di concorsi o case editrici con cui pubblicare, Diego era già un veterano nell’ambiente, con diversi romanzi e racconti di fantascienza. Diego ha quindi una sua storia di autore di Space Opera, e lo si trova spesso anche a convention tipo il Galacticon, festival dedicato a Battlestar Galactica.

Copertina

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Trama
(ufficiale)

La corvetta Lacrima della Notte naviga nella galassia fuggendo la Federazione.
È una nave pirata, perché pirati vengono chiamati gli equipaggi che non lavorano per il governo legittimo, che si rifiutano di piegarsi alle flotte militari federali.
Il ritrovamento di uno strano oggetto cambierà le vite del capitano Lowe dei suoi uomini. E della galassia intera. Un manufatto che corsari e federali cercheranno di rubare ai pirati, loro malgrado invischiati in una guerra cui non vogliono partecipare.
Una space opera d’altri tempi, ricca di battaglie, astronavi, scontri tra corsari e pirati, con un filo narrativo che terrà il lettore col fiato sospeso e che lo proietterà al fianco dei protagonisti di questa avventura.

Considerazioni

Non leggo spesso il genere, e ammetto di essere quasi esclusivamente un cultore di fantascienza televisiva e cinematografica. Questa premessa prima di beccarmi rimproveri da qualcuno più preparato sul genere. Io questo romanzo di Diego me lo sono letto e gustato anche con la mia preparazione da pellicola più che letteraria. Credo non ci sia nulla di strano.

Ed è una cosa fondamentale avere un minimo di conoscenza di alcune dinamiche classiche della space opera, perché Diego, per fortuna, non sta a farci lunghe e inutili lezioni di fantascienza, con pagine e pagine di costruzione del suo cosmo. Il suo immaginario è solido e si basa su temi classici. E funziona, funziona alla grande. Non c’è bisogno che qualcuno vi dica a cosa servono i codici delle navi, che cosa sia un pirata interstellare. Non vi starete nemmeno a fare mille domande sulla storia delle Federazione antagonista di Capitan Low e del suo equipaggio.
Vi bastano davvero poche righe per immergervi nell’universo immaginario di Diego, e ve lo dice uno che non ha tutta la preparazione dell’autore o di altri lettori di fantascienza. Quindi, prova più che riuscita per l’autore, che spero ci porti di nuovo a bordo de La Lacrima della Notte

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