Oculus (recensione)

A Oculus ha già dedicato un bel post l’amica Lucia, che vi invito a leggere, ed è difficile per me aggiungere altro. Due considerazioni, però, posso pure farle, anche se riguarderanno non solo la trama, ma quello che ho notato intorno a questo tipo di produzioni.

locandina

Trama

Tim Russel esce dopo anni dall’ospedale psichiatrico in cui era stato rinchiuso, dopo il dramma familiare che aveva coinvolto lui e sua sorella, e che aveva portato alla morte dei due genitori in modo brutale e non del tutto chiaro. Kaylie, sua sorella, gli ricorda la promessa che avevano fatto quella notte, di distruggere lo specchio, ritenuto responsabile dell’accaduto.

scena1

Considerazioni

Di Flanagan, se vi ricordate, avevo già visto e recensito Absentia, preciso, l’ottimo Absentia. Ancora una volta, vi suggerisco di vederlo. Non ho avuto dubbi quindi se andare a vedere questa sua nuova prova, fidandomi anche della recensione di Lucia. Aggiungendo che il film è prodotto dalla WWE, casa che non solo si occupa di wrestling, ma anche di film horror (loro, per dire, è anche No One Lives), ho colto la palla al balzo in una sera propizia e sono andato a vederlo.

scena2

E vi assicuro che trovarlo in sala è quasi un miracolo, e bisognerebbe approfittarne, visto che la fotografia è qualcosa di unico e difficilmente si può ancora vedere un prodotto con qualche buona idea, ma soprattutto con gli ingredienti ben dosati e amalgamati. Oculus si può fregiare di ciò. Certo, ammetto di non essere un amante del “È reale/non è reale”, tipico di molti film, degno successore del genere “Sogno/non sogno” nato con Freddy Krueger, dove si spezza continuamente la narrazione perché ci rivelano che era solo una visione, un sogno o altro. Eppure, Flagan riesce a non abusarne e a non diventare ripetitivo e pesante come altri suoi colleghi, rischiando di fare solo un polpettone confuso che gioca sulla confusione dello spettatore. Flanagan non lo fa. Punto.

scena3

 

Ed è quindi un peccato (ma allo stesso tempo un miracolo, perché Absentia, per esempio, non è mai arrivato!) che lo abbiano proiettato in pochissime sale e lo abbiano tolto presto. Fortuna mia, che qui è durato di più e ho avuto l’occasione di vederlo, anche se non ho visto un gran afflusso di pubblico. Qual è il motivo? Difficile a dirsi. Poca pubblicità, nessun nome altisonante all’interno, un trailer che non inganna abbastanza e forse il solito tiro di “amici” che lo hanno visto, non lo hanno capito e lo hanno sconsigliato ai conoscenti. Per questi ultimi che non lo hanno capito, spero che prima o poi qualcuno scriva un articolo tipo Oculus Spiegazione. Immagino che servirà…

4 commenti

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  1. Grazie per la segnalazione 😉
    e sì, da me sono già arrivati come tanti lemming a digitare “oculus spiegazione”

    1. Grazie a te per avermi segnalato l’uscita del film 😉
      Io attendo a breve i primi lemmings, anche se arriveranno in massa quando uscirà in home video

    • Luca il Aprile 28, 2014 alle 5:10 pm
    • Rispondi

    a me è piaciuto abbastanza, ho preferito altri horror, ma per la produzione low budget e per vedere amy pond questo e altro. la fotografia è estremamente bella. finale forse un po scontato ma molto bello il susseguirsi delle due trame (passato/presente) cosi vicine

    1. Beh, spero che diano altre possibilità come questa a Flanagan. Se continua così, promette bene come regista.

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