Giochi mai finiti: Last Ninja 2

Anno 1988. Avevo un Commodore 128, che significava avere un C64 più costoso per nulla, visto che ero un dodicenne e non sapevo far altro che giocarci e per farlo trasformavi, eseguendo un comando, il 128 in 64. Si sentiva già in giro la voce dei computer più potenti in arrivo, tipo l’Amiga, e quindi il C64 stava per essere mandato in pensione.

Copertina della scatola

Copertina della scatola

Tanti videogame, soprattutto quelli targati Ocean, era no approssimativi e insoddisfacenti, tanto che se usciva un gioco con una licenza cinematografica per mano loro, io e i miei amici dicevamo un bel “Ma nooooooo!”
Nonostante si ritenesse il 64 un computer ormai sfruttato fino all’osso, uscì una casa di produzione che non la pensava così: la System 3. Io la scoprii grazie questo Last Ninja 2 (il primo me l’ero perso e non potevo cercarlo nel negozio sotto casa perché non c’era). Lo comprai a Modena un sabato pomeriggio, lo caricai sul C64 – che per fortuna lo caricò[1] – e mi misi a giocare. Lasciai il computer acceso un giorno intero, in estate, per provare a finirlo. Non esistevano i salvataggi: se volevi finire un gioco in cassetta, te lo dovevi finire in un giorno. E non riuscii a finirlo, perché mi fermai in un punto per ripetere la scena dove mi bloccavo, scesi a cena e quando tornai in camera non riuscii a passare quell’ultimo, dannato, passaggio, che mi avrebbe portato a confrontarmi col samurai finale. C’era qualcosa che si inceppava nel punto dei ventilatori giganti e io venivo sempre sbalzato, nonostante eseguissi le manovre giuste, oppure quando arrivavo in fondo, la scala dell’elicottero non era nel punto corretto, forse per un bug.

Caricamento prima dello schermo di Central Park. E pregavi...

Caricamento prima dello schermo di Central Park. E pregavi…

Ma la storia com’era, in pratica? Nella ridente città di New York, un ninja se ne doveva andare alla ricerca di un tizio per sconfiggerlo, passando attraverso mille peripezie e qualche avversario agguerrito, tipo i clown a Central Park che facendo i giocolieri ti tiravano i birilli in testa.
Il tutto su una grafia isometrica che dava un ottimo senso di profondità e una grafica eccezionale, che spremeva sicuramente buona parte delle risorse del C64. Questo è quello che sapevano fare quelli della System 3, e lo sapevano fare bene.

Lo schermo delle cucine

Lo schermo delle cucine

Ancora oggi ripenso a quell’estate nella mia mansarda – che era la mia stanza – a giocare per ore a Last Ninja 2, o quando vendetti il C128 e tutti i giochi per comprarmi un chiodo.

 

[1] Non era così automatico che il registratore fosse allineato bene e il computer decidesse di caricare il gioco. Nel frattempo, scendevi a farti un panino e incrociavi le dita.

2 commenti

  1. Consolati, io ed un mio amico non riuscivamo a passare il primo livello, mi pare si svolgesse su un tetto. Ci abbiamo passato un pomeriggio intrigati dalle movenze fluidissime del ninja…ma niente. 😀

    1. Io con i giochi System 3 andavo da Dio, ma poi nell’ultimo livello mi piantavo sempre :'(

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