L’Esempio del Terrazzo

Molto spesso mi è capitato, ed è capitato anche ad altri amici autori artigiani, di ricevere qualche osservazione perché il lettore avrebbe voluto che gli fosse spiegato perché la cosa X si trovava in quel punto in quel momento, o perché il personaggio Y fosse arrivato lì e come ci fosse arrivato.

Se legge attivamente

Se legge attivamente

Io, questo problema, leggendo ovviamente lo stesso romanzo/racconto, non lo avevo riscontrato: il mio cervello faceva una sorta di auto completamento, dandosi da solo le spiegazioni che servivano, come  quando siamo in auto e inseriamo le marce. Per intenderci, usando proprio questo esempio, quando guidate pensate “Ora inserisco la terza perché i giri del motore li richiedono, ora inserirò la quarta, ora la quinta perché intanto c’è un bel rettilineo.”?
Non credo.

Il nostro cervello dovrebbe trovare da solo le compensazioni che mancano. Parlo di particolari non necessari all’avanzamento della storia, come potrebbero essere il tipo di calzari in un ambiente asciutto, senza pioggia o avversità climatiche. O ancora, non ci potrebbe servire sapere se Tony è arrivato lì con la sua auto o in taxi, o in bici o con mezzi pubblici: se la scena si chiude lì e Tony non deve scappare o inseguire qualcuno, il mezzo con cui è arrivato è irrilevante. Possiamo immaginarlo noi.

La villa. Guardate il terrazzo: è stupendo.

La villa. Guardate il terrazzo: è stupendo.

La stessa cosa la pensavo qualche giorno fa, mentre ero sull’argine in bicicletta. Sono passato davanti alla villa che vedete nell’immagine, quella azzurra. Mi sono fermato e ho iniziato a immaginare cosa farei io se possedessi una casa con un terrazzo stupendo come quello. Ho visto che c’è un salotto in vimini nero, di quelli da giardino. Ho iniziato a vedermi lì sopra con gli amici, a fare un barbecue e a bere un aperitivo o una birra.
Ecco, se avessi voluto descrivere quella scena in un racconto o romanzo, mi sarei limitato a quello: al terrazzo con la gente che beve un drink mentre parla. Sarebbe necessario sapere cosa c’è all’interno? Sarebbe necessario sapere come hanno allestito la stanza da cui si accede al suddetto terrazzo? Non necessariamente, no. Eppure, il mio immaginario è soddisfatto, perché in un angolino, se l’autore non me lo dice, potrei pensare io a cosa contengono le stanze.
Sarebbe un modo per partecipare attivamente allo scritto, quando l’autore ti dà tutto ciò che serve perché la storia vada avanti, senza inutili spiegoni o particolari pesanti.

Se amate gli spiegoni, lasciate perdere Elmore Leonard...

Se amate gli spiegoni, lasciate perdere Elmore Leonard…

Io stesso amo leggere storie che mi diano gli elementi che conducono la storia e i personaggi dall’inizio al finale, con brevi accenni su quello che li circonda e li muove. Il resto, dalle loro ambizioni alle loro tasche, cerco di completarle io.
Ribadisco, non amo né leggere né scrivere spiegazioni per tutto: preferisco  lasciare e che mi lascino spazio all’immaginazione.

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