Come una Bestia Feroce di E. Bunker (recensione)

Come una Bestia Feroce (No Beast So Fierce) è il primo romanzo di Edward Bunker, pubblicato nel 1973, e che rappresenta il suo punto di svolta. Dal libro verrà infatti tratto un film con Dustin Hoffman dal titolo Vigilato Speciale (Straight Time) del 1978, sceneggiato dallo stesso Bunker.

Le copertine Einaudi sono sempre eccezionali, tocca dirlo

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Il Romanzo

Il romanzo sicuramente è in gran parte biografico, e altre opere dell’autore presenteranno situazioni simili, soprattutto per quello che riguarda il racconto di gioventù del protagonista. In Max Dembo ritroviamo lo stesso bambino cresciuto dal padre che è costretto ad abbandonarlo, come in Little Boy Blue. Lo stesso ragazzino che passerà gran parte della vita tra riformatorio e galera.

Max esce dopo 8 anni per una rapina, e cerca di reinserirsi nella società. Il programma, seguito da un inflessibile assistente sociale, prevede che si trovi un lavoro e stia lontano dalla droga e dai crimini, e che confessi al datore di lavoro il suo passato di galeotto.
Dopo varie peripezie, riesce a trovare un lavoro in un locale notturno, ma il suo guardiano lo fa tenere in custodia cautelare per dei fiammiferi bruciati trovati nel suo alloggio. Max capisce che non c’è riscatto per un ex detenuto, non c’è modo di avere una vita normale, per questo torna al crimine.

Edward Bunker

Edward Bunker

Bunker in queste pagine è disilluso e racconta la realtà di chi ha avuto problemi con la giustizia, persone che invece di poter provare a redimersi, trovano come unica strada per sopravvivere il ritorno al crimine. Nessuna via di uscita: la società non perdona.
L’autore stesso riuscirà a cambiare vita solo grazie al successo dei suoi libri e ai film tratti da essi, perché se raggiungi le luci della ribalta, diventi automaticamente una persona migliore degli altri per l’opinione pubblica. Triste realtà, ma il successo pare lavare i peccati.

Il libro è crudo, spietato e onesto nel raccontare la vita dei criminali, vita fatta di droga, alcool, prostitute e un codice morale diverso da quello canonica. Max non è un eroe bello e fiero, una vittima impotente. Max spara, Max si buca, Max si fa di anfetamine e non esita a picchiare una donna. Si può dire che è oltre l’anti-eroe, molto oltre.

Dustin Hoffman è Max Dembo

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Il Film

Il film riprende grosso modo le tematiche del romanzo, con un Dustin Hoffman perfetto nella parte, duro al punto giusto. Ovviamente, il tutto è passato sotto i filtri della censura per il grande schermo, quindi gran parte della “cattiveria” non è mostrata o evitata appositamente. Ci sono delle differenze, soprattutto nel grande colpo alla gioielleria, ma essendo scelte fatte da Bunker stesso vanno rispettate. Anche il finale è diverso.

 

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