Perché uscire dai gruppi di letteratura

Alcuni gruppi sui social dovrebbero rappresentare una moderna versione dei caffè letterari di un tempo, luoghi ormai scomparsi in cui ci si poteva ritrovare a parlare e discutere di letteratura. Senza perdersi in immagini romantiche del tempo che fu, e prima di iniziare a vaneggiare con frasi banali e teatrali, pensiamo invece a un posto dove ci si possa scambiare opinioni su autori e libri, scoprendo così prodotti che potrebbero piacerci.

Ecco, questa immagine è fin troppo romantica, ma rende l'idea

Ecco, questa immagine è fin troppo romantica, ma rende l’idea

Oltre a questo, ovviamente, sarebbe anche una buona occasione per fare conoscere quello che noi stessi produciamo e comunicare con chi ci ha letto.
Fino a qui, tutto liscio e chiaro, vero?

Questa era anche l’idea che avevo io, iscrivendomi ai vari gruppi, per poi rimanere deluso per diversi motivi. Uno di questi, e parlo dei generi che frequento io, ve l’ho già detto in un articolo precedente, QUI, per essere precisi.
Ma quello che mi ha fatto decidere di togliermi dal 99% di questi gruppi è un insieme di episodi spiacevoli e di cattive abitudini.

Partendo dal presupposto che io entro in questi gruppi per conoscere nuovi autori e libri, quando questo non è più possibile, l’utilità del gruppo stesso viene a meno.
In questi giorni, è stato il ricordo di un episodio in particolare a farmi decidere che in alcuni posti non valeva più la pena perdere tempo, ma ve ne parlerò in un post a parte, perché merita, a mio parere, un’analisi a sé stante.

Per fortuna, esistono alternative che funzionano bene

Per fortuna, esistono alternative che funzionano bene

Riassumendo, quindi, i motivi per cui trovo ormai inutile frequentare i gruppi sui social, potrei stilare una lista:

  1. spam insistente di autori che non partecipano alle discussioni
  2. utenti/lettori che deviano ogni discussione sull’unico autore che conoscono
  3. maleducazioni di alcuni utenti che intervengono in modo poco garbato
  4. difficoltà nel seguire discussioni, scoprendo che alcuni utenti, che magari nemmeno conosci, ti hanno bloccato
  5. troll
  6. nessuno punto di discussione e proposte nuove, causate dagli utenti del punto 2
  7. impossibilità nel proporre il proprio lavoro per i motivi 1 e 2
  8. gruppi creati da un autore per promuovere SOLO il proprio lavoro (o dell’editore per cui lavora) e raccogliere recensioni o vendere i propri ebook.

Questi sono solo alcuni di quelli che mi sono venuti in mente, ma credo che voi ne abbiate altri da aggiungere. Sbaglio?

4 commenti

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  1. . Utenti che chiedono al gruppo se il libro che stanno leggendo sia bello o meno – come se non fossero capaci di capirlo da soli, o volessero essere sicuri di pensarla come tutti gli altri.
    Snervante.

    1. Magari vogliono anche sapere se assomiglia a qualcosa di quel’Autore che amano tanto. L’unico che leggono.

  2. Parole sante!
    Non bisogna perderci troppo tempo con gruppi del genere: appena si capisce con cosa si ha a che fare occorre uscirne. Anche perché oltre al tempo sprecato – di per sé un fattore importante – ci sarebbe anche da considerare il fatto che frequentare questi luoghi virtuali alla fine genera solo negatività, mentre si può spendere il proprio tempo in modi più proficui e positivi.

    Tra l’altro è un problema che non affligge solo l’ambiente della letteratura…

    1. Infatti. Io ormai ne frequento uno di sigari, uno di pipa e De Ebook. Gli altri, no grazie

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