Una bella serie di mestieri che rimpiango di non aver fatto, o di averli fatti magari nel modo sbagliato. Che sia una fortuna per l’umanità intera che non mi sia messo a fare scavi o a dirigere film diventando il nuovo Uwe Boll? Non lo so ancora. Per il primo in classifica sono ancora in lizza. Sarà il tempo e il gentil pubblico a darmi ragione o a dirmi di lasciar perdere.
5-Archeologo
Premetto: nessun Indiana Jones. Io volevo fare l’archeologo da quando iniziai a leggere. Me ne stavo tutto il giorno a leggere, oltre a Topolino, i libri di storia delle mie sorelle, più grandi di me di diverse lunghezze. Ebbene, divinità, templi, monete, usi e costumi delle più antiche civiltà, erano materia di svago e di sogni per me. Poi credo di aver abbandonato l’idea più o meno alle medie dopo aver tentato di leggere più volte “L’Oro di Troia” e aver pensato che Schliemann mi stava diventando antipatico quanto il professore di italiano. Amen.
4-Disegnatore di fumetti
L’epoca d’oro della Acme comics, di Dylan Dog e Granata Press, ecco il periodo in cui, già amante del disegno, mi misi nella testa di diventare un disegnatore di fumetti, convinto di poter fare tutto con le mie manine e che doveva essere una cosa molto, ma molto soddisfacente. Bene, invece di frequentare un istituto d’arte come mi era stato consigliato, per pigrizia mi iscrissi al tecnico. Motivo e utilità? Zero assoluto nella chiarezza mentale. Amen (2)
3-Regista
Il cinema, mia grande passione da sempre, senza essere però maniaco. O quasi. A volte non mi rendo nemmeno conto di quanti film abbia visto e memorizzato, o quanti me ne mancano. Fatto sta che fin dall’avvento della tv, ma più che altro di un fortunato 12 al Totocalcio che mi permise a 13 anni di prendermi tv e videoregistratore, il cinema era il pane quotidiano insieme ai fumetti e ai libri, nonché la musica. Anche qui non presi mai sul serio una decisione di intraprendere o provare, producendo al massimo qualche lavoretto improvvisato con gli amici. Just for fun. And the fun is over.
2-Musicista rock/metalCosa sogna la gente a 15 anni? Al giorno d’oggi qualche aggeggio della Apple e Orange County con le sue piscine, le belle auto e un cazzo da fare tutto il giorno. Invece io pensavo a una cosa che, almeno nel paese dove abitavo, non passava nemmeno per l’anticamera del cervello dei miei coetanei, forse più interessati a dar calci a una palla. Bene, invece io che mi stavo facendo crescere i capelli, e già da anni ascoltavo la musica del diavolo, venne il pallino di formare un band, suonare, emigrare dove c’era scena e spazio e diventare una rockstar o musicista metal. Formai quindi una band senza che nessuno sapesse suonare, promettendo di metterci al lavoro. Non se ne fece nulla. In seguito feci un provino con una band e mi presero. Andammo avanti per un po’ a provare, ma come si sa le teste di minchia sono troppe e molto, molto influenzabili. Dopo che avevi provato per un mese una scaletta, se ne usciva l’idiota di turno che voleva fare trash piuttosto che rock. Okay, si ripartiva ed era la volta del power e poi venne il death. Alla fine tanti saluti e vaffanculo. Provai altre due o tre band poi mi ruppi i coglioni di chi non sa organizzarsi. Senza contare che fumavo troppo e la voce andava a giorni alterni. Amen (3)
1-Scrittore
Avete presente quell’oggetto, quella foto, quella persona o altro che vi fa battere il cuore per l’emozione ogni volta che ne venite a contatto? A me succede da sempre quando sento parlare del mestiere dello scrittore o vedo il protagonista di un film che fa quel lavoro. Pensandoci bene è una cosa che fa parte di me da così tanto tempo, che non ricordo nemmeno di averne mai abbandonato l’idea. Rimandata sì, abbandonata no. Ora, alla tenera età di 35quasi36 anni, aspetto che esca il mio primo romanzo. Mi sento uno scrittore? Beh, se essere uno scrittore vuol dire essere snob come certa gente che se la tira all’infinito, no, non sono uno scrittore. Piuttosto amo il termine che usa sempre Claudio Vergnani: sono un lettore che scrive. Leggo tanto e scrivere mi riesce facilmente. Ciò non vuol dire che lo faccia bene, semplicemente non sto davanti al foglio per ore a cercare arzigogoli mentali o a decidere come proseguire. Vado, scrivo e basta. Il tempo dirà se devo dire Amen anche in questo caso o no.
10 commenti
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Oh che bello, più o meno i miei:-)
Spero tu non abbia collezionato tanti “Amen” come me 🙂
hai fatto 12 al totocalcio…quindi il calcio all’epoca lo seguivi 😉 non si fà!!! eheheh…
Io mettevo dei pallini sulla schedina, estraendo i bigliettini da un sacchetto. Ho fatto 12 e portato a casa 3500000 di lire. Ho scritto bene?
Quella non è una cravatta, è un cappio!
Di questi, gli unici che non fanno per me sono il regista e il rocker; ho pessime capacità organizzative e l’orecchio musicale di un serpente a sonagli. A dire la verità, più che archeologo volevo fare il paleontologo, poi io l’istituto d’arte l’ho fatto, ma oggi mi ritrovo comunque a prenotare visite mediche. La vita è uno scherzo che ti fa qualcuno che non senti ridere. Adesso cerchiamo di fare lo scrittore e/o il disegnatore a tempo perso, perché un giorno verrà la fame, o la fama. Speriamo.
Io facevo gli scherzi alla vita prima che lei li facesse a me. È una gara dura ma ce la si può fare a portare a casa qualche pareggio. Per dire, adesso dovrei andare da un cliente che stamattina mi ha chiamato. Che cazzo ci faccio ancora qui? 🙂
IO volevo fare il programmatore di videogiochi. Poi l’Informatica, la Matematica, la Fisica e tutte le materie che servono per questo lavoro sono diventati i miei peggiori nemici. Amen! Li gioco soltanto e non è poco:D
No, infatti hai fatto una scelta saggia, soprattutto per la matematica e la fisica che sono materie davvero pessime e inni contro l’arte. 🙂
Io volevo fare la giornalista. Più che scrittrice, sceneggiatrice. E fotografa. Disegnatore di fumetti no, son una capra.
Come hai visto non mi discosto tanto nemmeno io da quel simpatico ungulato 🙂