Stavo pensando a questa classifica da tempo. Sarebbero tanti i libri da citare. Alla fine decido di scriverla di impulso, senza riflettere e bilanciare tutta la libreria. A lavoro compiuto credo di avere fatto delle buone scelte, menzionando quelli a cui sono più debitore.
5- Lo Hobbit di J.R.R Tolkien
Di Tolkien si potrebbe citare sempre il Signore degli Anelli, ma io avrei davvero voluto scrivere lo Hobbit, un libro che mi ha aperto le porte al fantasy e alla lettura in generale, confermandomi che volevo leggere e sognare. A molti potrebbe sembrare una favoletta, ma in realtà contiene più strati di quello che appare.
4-La Collina dei Conigli di Richard Adams
Conosco poche persone che lo hanno letto ed è un peccato. Viene da scrollare le spalle e ridacchiare sentendo parlare di conigli come unici protagonisti, con la loro ingenuità e i piccoli obiettivi. Invece è un capolavoro assoluto, di quelli che ti catturano e ti fanno venire voglia di proseguire con la lettura, pagina dopo pagina.
3- L’Ora delle Streghe di Anne Rice
Ero in realtà indeciso tra questo e Intervista col Vampiro, entrambi ottimi libri e quasi senza difetti. L’Ora delle Streghe però gli è superiore per struttura, con analisi della famiglia Mayfair, un albero genealogico ben congeniato e addirittura un libro dentro al libro. Cosa è successo ad Anne Rice dopo? La risposta un po’ mi fa paura.
2- Il 18° Vampiro di Claudio Vergnani
Non per fare i lecchini o per ribadire sempre lo stesso concetto, ma questo libro mi ha fatto riprendere in mano la penna e Claudio Vergnani è una grande persona e un amico davvero prezioso. Ha creato un genere, rinnovandone uno ormai stantio e sfruttato fino al ridicolo. Uno dei migliori crossover di questi anni che meriterebbe ancor più diffusione.
1- David Copperfield di Charles Dickens
Di Dickens dovrei citarli tutti. Ne cito uno, anche se lo considero alla pari di Grandi Speranze e del Circolo Pickwick. Dickens era un narratore avanti anni luce, ragazzi, una penna capace di caratterizzare i personaggi con manie, gesti, toni di voce e pochi altri particolari. C’è molto da imparare da lui.
8 commenti
Vai al modulo dei commenti
Che bella classifica, soprattutto per la presenza dei miei amati coniglietti 😀
Ti confesso che non ho mai letto nulla della Rice, ma forse sarebbe il caso di cominciare, in tarda età, a superare le mie idiosincrasie per il vamp-romance, anche quando so che è fatto bene.
Ho inserito l’Ora delle Streghe perché è scritto dalla Rice quando era in forma. A dir la verità da lettore della Rice, ma allo stesso tempo detrattore dei suoi ultimi lavori, le Cronache di Vampiri scritte da lei non sono proprio vamp- romance. Nelle prime battute i suoi vampiri erano sì belli e narcisisti, ma anche implacabili e feroci predatori e perversi viveurs. Se non ami comunque i vampiri, L’Ora delle Streghe è il primo di una trilogia in cui non sono presenti. Si parla più che altro di streghe e complotti di famiglia.
Ottime scelte Marco (un pò meno la Rice che non sopporto ma è un mio limite).
La Rice degli ultimi 10 anni fa schifo anche a me 🙂
Il primo sì,
di Vergnani non l’ho ancora letto
ma gli altri no
Dici la posizione 1? Anche gli altri Ferru hanno il loro perché. Davvero non hai mai letto il 18° Vampiro?
Di questi mi mancano solo il 18° Vampiro e David Copperfield, e anch’io per la Rice avrei scelto L’Ora delle Streghe. Per quanto sia stato un suo fan sfegatato, sono d’accordo con te che quello che ha scritto dopo è da dimenticare.
Recupera 😉 Il 18° ha aperto nuove strade e David Copperfield, beh un precursore il buon Dickens!