Pandemia Gialla. Quando ho letto la prima volta questo nome, non ne sapevo nulla e ancor meno ci capivo qualcosa, leggendo di membri della Base che scrivevano post sui Gialli. Oggi, dopo mesi passati in loro compagnia, mi inizio a fare un quadro generale di questo progetto, di cui nonostante tutto so ancora poco. Cercherò di spiegare brevemente di cosa si tratta, e sono convinto che i guru del progetto saranno pronti a correggermi e a perdonarmi eventuali inesattezze. Racconterò il tutto per quello che ho capito.
Alessandro Girola, ha dato il via al progetto, insieme a Hell Greco, non so esattamente quando e hanno arruolato poco alla volta, una nutrita schiera di autori che si sono cimentati a diffondere il segnale. Ambientati in un ipotetica Pandemia che trasforma la gente in esseri assetati di sangue dal colorito malsano giallastro, i racconti e romanzi vengono redatti come se fossero blog portati avanti dai sopravvissuti all’epidemia.
In tutta sincerità devo ancora addentrarmi, come dicevo prima, nei particolari e negli sviluppi, ma per ora ho avvertito un fenomeno curato divinamente che ha del potenziale. I ragazzi si sono occupati di dettagliare l’ambientazione, gli scenari politici e geografici, addirittura la spiegazione pseudo-scientifica del morbo. Un mondo dannatamente realistico e una catastrofe plausibile.
Questi sono quei generi di progetti che mi fanno venire i brividi lungo la schiena e che adoro da una vita. Un po’ come, e mi perdoneranno i creatori se non gradiscono il paragone, succedeva per ambientazioni di gioco di ruolo in cui si creava un mondo e in cooperazione si dava il contributo ad allargarlo. Mi sono ripromesso di recuperare il tempo perduto e cercare di lasciare anche la mia impronta nello scenario. Infatti pochi giorni fa, Alessandro insieme a Hell hanno rilasciato un nuovo bando che troverete qui, che da appunto la possibilità a chi come me è arrivato tardi, di far parte di questo immenso macro-universo. Per il resto troverete sia sul blog di Alessandro, sia su quello di Hell, ulteriori particolari. Se poi fate ulteriori ricerche, incapperete senz’altro nel blog di Gianluca, altro partecipante al progetto con un suo notevole lavoro di cui è uscito in questi giorni un seguito ideale.
Ma dico io, se un progetto così fosse stato realizzato all’estero, quanto tempo ci avrebbe messo a diventare un fenomeno generale? Vi garantisco che già qui nella blogsfera e sulla rete, la Pandemia è contagiosa!
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Sì sì, la cosa è andata grossomodo così. E il tuo paragone con i GdR non è affatto azzardato, dal momento che – non so se lo sapevi – Davide Mana è al lavoro su una sorta di sourcebook pandemico. 😉
Ciao e grazie per avermi citato. 🙂
Gianluca
Ho cercato di riassumere il tutto per chi non conosce ancora il progetto. Guarda, del sourcebook di Davide non ne ero a conoscenza e grazie di avermelo detto. Sta diventando una cosa davvero Pandemica 🙂
Narra la leggenda che Alex festeggiò il suo compleanno, nell’anno 2010, scrivendo sul proprio blog “l’ultimo post”, articolo in cui si dava gli auguri da solo, perché il resto del mondo era perduto, schiacciato sotto i morsi della Pandemia. Sempre in quell’articolo, si veniva a sapere che altri blogger (me tra questi) erano sopravissuti.
Il giorno stesso io diedi il segnale. Quello successivo scrissi la mia versione della storia, mentre Alex creava (in un solo giorno) tutta l’ambientazione.
Era nato il Survival Blog. Ed è vero, chiunque può dare il proprio contributo, sempre però basandosi sulla medesima ambientazione, senza stravolgerla.
Il concorso si basa sulla stessa regola fondamentale (e qualche altra che è possibile leggere dal bando ufficiale).
Grazie per la segnalazione. 😉
Sarò un sentimentale, ma queste cose aggiungono valore al progetto! Ripeto, se la cosa fosse stata progettata all’estero, sarebbe esploso il fenomeno e avreste già mandato a fare in culo i vostri datori di lavoro 😉 Però non si sa mai, cosa ne dici?
Da queste parti la vedo dura. E poi dici bene, la forza del progetto è stata la spontaneità, la stessa che ha coinvolto, alla fine, una quarantina di blogger, persino alcuni che non avevano mai scritto nulla prima.
Sono curioso rispetto agli esiti di questo concorso, quindi. 🙂
Beh, forse con qualcuno che ti soffia sul collo, tipo editore, perderebbe questa spontaneità. Arma a doppio taglio. Spero di dare in tempo il mio contributo a questo giro e di fare un buon lavoro. Comunque detta come va detta: che figata, ragazzi! 🙂
Come ho già detto su altri blog, le segnalazioni su questo progetto fioccano come coriandoli a carnevale 🙂
La cosa non può essere che buonissima, vista l’alta qualità dei prodotti già sfornati in quest’ambito, e mi auguro che anche questa volta si arrivi agli stessi successi.
Pandemia per tutti!!!
Dico, ma le copertine, tanto per citare un particolare, quanto sono fatte bene? Già da lì si comprende la cura. Io a vedere progetti così Made in Italy, divento ottimista!
[…] progetto Survival Blog, ne ho già parlato qui, cercando di riassumere quel poco che so di questo mondo che a poco a poco, sta diventando un […]