Darkness falls in Darkness Falls

Mi è successo di nuovo. Alle 6 mi sono svegliato. Non avevo più sonno e cosa potevo fare? Se mi fossi messo a leggere, la mente ancora annebbiata non mi avrebbe fatto gustare il libro, quindi ho acceso la tv e ho cercato qualcosa da guardare, sperando in una rivelazione. Invece mi capita questo “Al calare delle tenebre”, già visto purtroppo al cinema ai tempi dell’uscita. Sì, insomma, quel periodo della vita in cui preferivo vedermi anche le peggiori cazzate piuttosto che sbattermi in qualche discoteca a farmi trapanare le orecchie.

Già a quei tempi, ci facemmo grasse risate guardando questo film, scritto e montato forse da un branco di ragazzini, tanto le sciocchezze e le incongruenze abbondano. All’inizio del film, c’è una piccola introduzione in cui ci spiegano perché diamine in quel paese c’è una persona che ammazza i ragazzini. Il tutto ci viene raccontato da una voce narrante, con immagini di fotografie seppia di bambini del 1800. Nella tranquilla cittadina di Darkness Falls (fate una ola per la trovata intrigante del nome del paese- nome del film- feticcio delle strega) viveva una zitella buona come il miele, che regalava un soldino a tutti i bimbi che le portavano i dentini. Che cosa ci facesse con i dentini e dove pigliasse i soldi da regalare così a random, non ci viene detto. Un giorno la buona donnina, piglia fuoco in casa e si rovina il viso, diventando pure fotosensibile. Allora cosa fa? La cosa più intelligente del mondo, si mette un maschera bianca di porcella, di quelle alla Eyes Wide Shut e si fa vedere così in giro. La gente, con il cervello e la sensibilità di un branco di paguri, inizia a guardarla storto e a evitarla, additandola come persona inquietante. Ma come, ti brucia la casa, ti rovini in faccia e la gente cosa fa? Ti sputa addosso. Plausibile conoscendo gli esseri umani, forse.

Il peggio per la donna deve ancora arrivare. Due ragazzini spariscono un giorno e la popolazione dei Darknessfalliani prende la donnina e la impicca, togliendole la maschera, tanto per pigliarla un altro po’ in giro. Prima di penzolare, lei finalmente si ribella e scaglia maledizioni a raffica, promettendo che verrà a prendersi i bambini del paese, la notte in cui perderanno il loro ultimo dentino da latte. A me, venne da ridere in allora e mi è scappato anche stamattina. La Fata Dentina… Ma dov’è la vera beffa per la Fata impiccata? I due ragazzini scomparsi tornano il giorno dopo. Quindi riassumiamo: due bambini non tornano a casa e dopo appena qualche ora impiccano una tizia sfigata che si è ustionata in casa? Logico. Come no.

Anni dopo ci troviamo a Darkness Fall per assistere alla caduta dell’ultimo dente di Kyle Walsh, forse cugino di Brandon e Brenda. La cosa spettacolare è che perde all’età di 12 anni

un molare. Un molare? Va beh, facciamo finta di non notare nulla e passiamo oltre. Tutto terrorizzato, si mette a letto, perché lui sa della Fata Dentina, al contrario del resto del paese, come vedrete in seguito. Arriva qui il primo spavento programmato, almeno per chi non è avvezzo a questi film, con l’entrata in scena dell’unica attrice che forse ha fatto altri film. La sua pseudo ragazza Caitilin, interpretata da Emily Browning, entra come da tradizione per la finestra, invitandolo a uscire a farsi un bagno insieme agli altri. Un bagno? E hai la giacca? Per calarci ancora di più nell’atmosfera american teen, non può mancare l’invito al ballo, che Kyle snocciola in due parole confuse e balbettanti e beccandosi un paio di baci on the lips.

Appena la ragazzina se ne va, lasciando il povero Kyle a riflettere sul suo dente perduto e al ballo del ceppo, accade l’irreparabile. La Fata si presenta, fa del casino, Kyle ha paura, arriva la mamma, la Fata uccide la mamma e Kyle si salva per il rotto della cuffia, finendo in un ospedale psichiatrico.

Anni dopo, Caitilin, ha un fratello tormentato dall’ossessione della buio e vedendolo già rinchiuso con una camicia bianca con le cinghie per tutta la vita, decide di chiamare Kyle. Dopo dodici anni è la soluzione migliore, seconde lei. E qui troviamo il ragazzo cresciuto, liberato senza che ci venga detto il perché e dimorante in un appartamento pieno di torce, lampade e trekking light, perché se vi ricordate la Fatina ha paura della luce peggio di Gizmo.

Dopo un po’ di convenevoli, Caitilin lo chiama al dovere, chiedendogli aiuto per salvare il fratellino da questo problema e dalla sopracitata camicia. «Come l’hai superato?», chiede lei. «Non l’ho superato», risponde lui. Il discorso a questo punto dovrebbe essere chiuso e invece no. Kyle torna a Darkness Falls, piglia qualche schiaffo, un po’ di birra addosso, ruzzola con un redneck nel bosco e assiste alla sua morte. Perché? L’unica giustificazione che ci viene data è che il buzzurro ha guardato la Fata. Ah, ora è chiaro, se la guardi si incazza.

Proseguiamo la visione, attendendoci la cosa più logica, cioè l’arresto di Kyle, che in fin dei conti per i Darknessfalliani aveva ucciso già la mamma. Però sappiamo che la Fata ce l’ha con Kyle e lo vuole a tutti i costi, per cui entra nella stazione di polizia dove il nostro amicone è rinchiuso nella gabbia come una scimmia. Ma come fa la Fata Dentina a entrare con la luce? Un provvidenziale temporale fa saltare la corrente. Naturalmente in paese nessuna struttura, ospedale compreso, hanno un generatore di ausiliario che parte in automatico. Darkness Falls deve essere in Italia evidentemente. Quindi, massacro alla stazione di polizia, perché tutti guardano la Fata e lei se la prende, fuga del nostro eroe che corre all’ospedale ad aiutare il fratellino della sua bella e altre mille peripezie, compreso salto da pianerottolo (illuminato) a secondo pianerottolo (illuminato), evitando così di fare la rampa di scale in mezzo (buia). C’è anche la scena dell’ascensore bloccato e la fessura per sfuggire, da cui tutti escono e Kyle ce la fa un secondo prima che la cabina precipiti, evitando così di essere tranciato in due. Peggio della scena dell’appeso ormai.

Parlando di fatine, questa mi ha fatto più paura

Non vi sto a dire come finisce questo film, ma io continuo a pormi alcuni interrogativi. Prima cosa, la scusa che se non guardavi la Fata quando ti veniva a prendere il dentino, non ti succedeva nulla. Dico, se in paese la leggenda è diffusa e noi spettatori vediamo che è tutto vero, perché in più di 100 anni la tipa rompe le palle solo a Kyle e al fratello di Caitilin? Sì, c’è un accenno di Kyle che chiede a un poliziotto se non si siano mai resi conto della Fata e delle strane sparizioni avvenute per quasi un secolo. Il problema è che se ne accenna solo per un attimo, e anche qui nessuno ci pensa seriamente.

Secondo punto: siamo o no concordi che in fondo la stronza non è la Fata, che era una donna buona e sfortunata. Cristo, la evitano e poi la impiccano pure, mi sarei incazzato un attimo anch’io, non credete?

In definitiva, io per tutto il film ho tifato per la Fata Dentina.

6 commenti

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  1. Che vaccata clamorosa questo film sulla fatina dei denti, mamma mia, cosa hai tirato fuori!
    Anche io tifavo brutto per lei, per la miseria! Che si tratta così una povera donna, branco di mufloni?
    Mi sono divertita tantissimo a leggere questa tua “affettuosa” rievocazione 😀

    1. Ahahah, grazie Lucia 🙂 L’ho rivisto stamattina e non ho resistito 😉

  2. “la Fatina ha paura della luce peggio di Gizmo”

    Fatemi smettere di ridere! 😀

    1. Eccezionale. Svegliarsi di prima mattina e vedere una cosa del genere, ti fa sentire meno scemo, perché ti accorgi che ce ne sono di più grandi e li pagano pure 😀

        • Cristina il Gennaio 14, 2012 alle 4:42 pm

        Ecco… li pagano pure per far uscire di sta roba?!!?!? che tristezza! apriamo il club della Fata Dentina!! ma per favore non scegliamo come immagine quella di The Rock… altro film da perdere!

        • Bangorn il Gennaio 14, 2012 alle 4:47 pm

        L’ho scelta perché come Fata Dentina è più credibile lui

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