Buon compleanno Boz

Charles Dickens

Questa mattina il post doveva essere un altro. Poi su Twitter vedo ritwittata una notizia che mi è saltata subito all’occhio. Oggi, 7 Febbraio, è l’anniversario della nascita di Charles Dickens, e mica uno qualsiasi, ma il 200°. E mentre la gente si sbraccia e si dà da fare per celebrare le morti delle celebrità, ritengo invece giusto ricordare una nascita. Perché? Perché Dickens era un precursore, un pioniere del romanzo sociale e di quello umoristico, e se ben guardate, la sua ironia permeava anche i libri più seriosi.

Leggere Grandi Speranze, mi ha aperto un mondo in fatto di stile e contenuti, e stiamo parlando di un romanzo scritto quasi 150 anni fa. Forse però quello che considero più geniale, è Il Circolo Pickwick, questo romanzo di viaggio, di episodi e di ineguagliabile humor, concentrato non nella figura di Pickwick stesso, bensì in quella di Sam Weller. Incontrato per caso durante una lite, Sam è una fedele spalla di Samuel Pickwick, gentiluomo vittoriano, e lo segue persino in prigione, accompagnandolo con il suo ottimismo e dispensando battute a destra e a manca.

Cosa rendeva così particolare Charles Dickens? Fu a mio avviso uno dei primi che fece sua una tecnica nuova che stava nascendo in quegli anni, in cui il dialogo la faceva da padrone e compensava le lunghe pagine di descrizioni. Si lasciava ormai quel metodo di descrivere anche i dialoghi, invece di scriverli in modo diretto.

Non scriverò altro su di lui, anche perché non ho mai letto una sua biografia e conosco più lo scrittore che l’uomo, ma ho notato che se si parla della sua vita, viene citata anche la sua adolescenza, in particolare i suoi anni passati a lavorare in una fabbrica di lucido da scarpe. E anche in questo è stato un po’ un pioniere nell’incarnare la figura dello scrittore povero che trae dagli episodi duri della sua vita, storie meravigliose.

Per omaggiare Dickens, ho cercato in rete le citazioni di Sam Weller, che vi riporterò qui di seguito. Alcune mi rendo conto che siano state tradotte frettolosamente, mentre altre sono decisamente godibili.

“Scusi se la disturbo.”, come disse l’assassino gettando la vecchia nel fuoco.

L'incontro tra Sam Weller e Samuel Pickwick

“Prima il dovere, poi il piacere”, come disse Riccardo III quando infilzò l’altro re nella Torre, in attesa di strozzargli i bambini.

“Mille scuse se interrompo codesta bella conversazione”, come disse il re quando sciolse il parlamento.

“Bel colpo d’occhio”, come disse il padre quando tagliò la testa al bambino per curarlo dallo strabismo.

“Che poi valga la pena di passar tanti guai per imparar così poco”, come disse il ragazzo quando fu arrivato in fondo all’alfabeto, è questione di gusto.

“Contentissimo di vedervi, proprio di cuore, e mi auguro che la nostra conoscenza durerà un pezzo”, come disse quel tal signore al biglietto da cinque sterline.

2 commenti

  1. Mi ero persa il post di oggi.
    A parte che io l’ Inghilterra la lovvoabbestia, ma Dickens è un gigante vero.
    Ah, ti ho già detto che questa nuova grafica del blog è uber figa?

    1. Ahahahah, grazie Lucia, credo che rimarrà così per un po’ 🙂
      Comunque sì, Dickens era avanti anni luce!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.