Non vorrei ripetermi, però certe cose tutte insieme mi fanno girare le palle. Ieri c’erano 21°. Già questo basta a farmi girare le lame boomerang. Faccio 4 clienti al mattino, e 3 di loro non c’erano, quindi sono dovuto ripassare al pomeriggio. Ciò significa già che la giornata si dimezza. In pausa pranzo mi metto all’ombra, dopo essermi rotto letteralmente i coglioni del riverbero in faccia che schermava il parabrezza dell’auto in modo piuttosto pericoloso. Guidate voi in centro con il sole che fa specchio e nemmeno gli occhiali vi aiutano. Va beh, torniamo all’ombra. Mi metto in santa pace a leggere. Il libro mi piace, faccio la ola allo scrittore, mi diverto, scorre, però… però capitoli di 25 pagine proprio non si possono tollerare.
Sapete che ho un’avversione per i capitoli lunghi. Li odio con tutto me stesso. Ne ho finito uno alle 14:35. Mi rimanevano ancora circa 25 minuti di pausa, più o meno. Cosa potevo fare? Iniziarne un altro e lasciarlo a metà? Smettere di leggere? Non sopporto di dover interrompere i capitoli, come mi da fastidio arrivare in fondo alla pagina e trovare una virgola. Devo per forza trovare il punto successivo per potermi fermare. Ma con capitoli di 25 pagine, porco mondo, come si fa? Come si fa?
Vedo che la tendenza fortunatamente sta cambiando. Molti autori scrivono capitoli brevi, di 5 pagine al massimo. Danno respiro al lettore creando l’effetto ciliegia. Uno dietro all’altro, azzardiamo nel proseguire se il capitolo è breve, illudendoci che in pochi attimi potremo finirlo. Se invece il traguardo è lontano, beh, magari rimandiamo la lettura a quando avremo più tempo.
Sarà una fissa mia, ma se i libri fossero più brevi a volte e i capitoli pure, certi lettori medi non verrebbero scoraggiati dall’acquistare quel volume piuttosto che l’altro. Ho letto trilogie, pentalogie, decalogie, in altri tempi però. Ora ho bisogno di sapere di poter arrivare in fondo alla storia in fretta.
Capitemi, è solo un giudizio personale, non una presa di posizione. Ho bisogno, signori scrittori professionisti, di piccoli bocconi di storia, un po’ per volta per cortesia. È possibile?
E voi, domanda di rito, come li volete questi capitoli?
18 commenti
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A me i capitoli lunghi invece piacciono. Oddio, non disdegno neanche quelli brevi, ma da lettrice compulsiva, caotica e disorganizzata, non mi danno fastidio né gli uni né gli altri.
Però capisco che può essere irritante essere costretti a troncare la lettura nel bel mezzo di un capitolo.
Autore
Li posso reggere se sono intervallati a quelli brevi. Il libro che sto leggendo è davvero bello, però questi capitolacci maledetti mi fanno rimandare la lettura quando ho poco tempo.
Eh, sì, se si ha poco tempo, con i capitoli così lunghi uno alla fine è obbligato o a fermarsi a metà, o a rimandare la lettura.
Può essere frustrante
Autore
Ho sempre paura di perdere qualcosa a metà o di dimenticarmi la scena in corso.
Se un libro mi piace, e dico mi piace DAVVERO, può anche essere un capitolo unico.
Se un libro non mi convince del tutto, basta che una virgola sia spostata per farmi sacramentare…
In quanto al sole, già sai, amico.
Autore
Dammi 6 ore al giorno al fresco e di sola lettura, e mando giù anche capitoli lunghi 3 libri
Indifferenti, a meno che non li si allunghino per guadagnare pagine il che meriterebbe l’impalamento dello scrittore.
In ogni caso condivido il fatto fastidiosissimo di essere interrotti a metà capitolo. Io stesso spesso li finisco anche se lunghi, ma quasi mai mi interrompo a metà .-.
Autore
È dura però lasciarli a metà. Mi viene un nervoso…
In generale, “il troppo stroppia”: preferisco capitoli non troppo lunghi, proprio per “l’effetto ciliegia”, ma se il libro è organizzato diversamente, pazienza. Non amo nemmeno i libri costruiti però con capitoli troppo brevi e troppo affastellati, altrimenti invece che dare respiro provocano singhiozzo. In generale, comunque, se non riesco ad arrivare a fine capitolo non mi crea problemi fermarmi a metà.
Autore
Infatti credo che sia una mia fissa il voler cercare il punto o la conclusione del capitolo. Bene o male ho 3 momenti della giornata in cui riesco a leggere, e si tratta di 30 minuti circa ciascuno. Per quello ho il terrore di dover riprendere la lettura dopo ore di una scena interrotta.
Anch’io preferisco quelli brevi o moderatamente brevi, mi dà fastidio lasciarli a metà anche perché alle volte non ricordo il punto esatto in cui mi ero fermato e cercandolo può capitare che ci si spoileri qualcosa senza volere, o che nella ricerca cali un po’ la voglia (specie in periodi come questo, in cui leggo poco e non so neanche perché). Quanto al caldo, sfondi una porta aperta. Per far entrare il fresco, soprattutto.
Autore
Scatta la ricerca del punto, oppure del momento giusto in cui stoppare i capitoli enciclopedici di alcuni libri. Quello che sto leggendo è fantastico, ma gli tolgo una stella per colpa di quei capitoli lunghi che me lo fanno godere meno.
Per il caldo… Dio faccia piovere da qui a Settembre, lo invoco!
Condivido il tuo astio per i capitoli lunghi! forse perchè l’unico momento in cui posso leggere è dopo cena o poco prima di addormentarmi. Ultimamente il livello di cottura è alto e anche se fossero capitoli di 5 pagine… Sarebbero troppe! Come te non amo lasciare la pagina a metà, sospendere appena giro il foglio perché mi accorgo che per arrivare in fondo al capitolo c’è un’eternità!!! W i capitoli brevi ed intensi!
Autore
30 minuti al mattino, 30 in pausa e 30 alla sera è ciò che ho per leggere. Quindi interrompere spesso la lettura, mi obbliga per forza di cose a cercare qualcosa di rapido, rapido e rapido con capitoli che concludano la scena in breve.
anche a me piacciono i capitoli brevi, magari il libro può avere anche 1500 pagine, ma i capitoli danno fastidio anche a me (per lo stesso motivo che hai detto tu)… – non che non lagga libri con capitoli lunghi comunque…
Autore
Per carità, li leggo anch’io quelli con capitoli lunghi. Fra qualche giorno uscirà la recensione di questo che sto leggendo, che tra l’altro è stupendo. Ha questa unica pecca purtroppo.
In effetti io scrivevo capitoli lunghi (anzi, non dividevo nemmeno in capitoli). Ora, leggendo da “addetto ai lavori”, apprezzo il capitolo più breve, che in effetti da respiro a chi legge. Non è la stessa cosa dire: “Ok, mi fermo quando decido io” e avere un’interruzione “armonica” decisa da chi “ci da il ritmo”, vale a dire lo scrittore. Meglio la prima, a mio parere. Ma magari è che sto invecchiando … 🙂
Autore
Quando scrivo, la vedo più come la mano del regista che crea scene brevi e veloci. Ormai 3/4 cartelle, sono il mio capitolo medio. Di più non riesco 😀