I Vermi Conquistatori

Ero titubante sull’acquisto di questo libro. È vero, ne parlavano in tanti e mi sembra tutti bene, ma la trama, che avevo letto di sfuggita, mi faceva pensare a una cosa stile Tremors, e se devo dire la verità, l’idea non mi entusiasmava. Poi, grazie alle promozioni 72 ore della XII, ho messo nel carrello anche questo libro. L’ho lasciato nella libreria fino a pochi giorni fa, finché non mi sono deciso a prenderlo in mano. Mi serviva qualcosa di relativamente breve, perché a dirla tutta attendevo l’uscita di un libro che aspettavo da tempo.

Come tutte le cover di XII, anche questa è stupenda

Inizio il libro e vengo preso, subito, nell’immediato. E sapete da cosa? Dallo stile di Keene. Essenzialmente sono presenti questi fattori, che reputo positivi, molto positivi:

  1. Narrazione in prima persona
  2. Dialoghi veloci, con botta e risposta come piacciono a me
  3. Descrizioni all’osso
  4. Considerazioni del narratore mai pesanti, anzi, molto scorrevoli
  5. Terrore e senso di claustrofobia
  6. Discreto realismo

Ecco, se il realismo di alcune cose fosse stato più che discreto, lo avrei definito un capolavoro. Dov’è per me che cede il realismo? Non parlo naturalmente di particolari tecnici da spocchioso “mr knowitall”, anzi, ma del fatto che uno dei protagonisti sia un anziano ultraottantenne e nonostante ciò, corra, salti, spari e guidi come se nulla fosse. È vero, ogni tanto ha qualche cedimento, ma se avete un parente anziano, vedrete che molte di quelle cose non riuscirebbe a farle. Ammetto di aver storto un po’ il naso subito, poi ho detto “chissene” e mi sono gustato il libro.

Stessi capelli, gusti simili... ecco spiegata la familiarità che ho con lui

Strutturato in tre macro parti, partiamo dalla narrazione di Teddy che ci parla dei suoi ultimi giorni, dopo che un diluvio sta scendendo sulla Terra da settimane. Ora, creature simili a vermi giganti, salgono in superficie per spazzare via e ingurgitare tutto quello che trovano. Teddy ci racconta le ore precedenti, passate insieme all’amico Carl, anziano anche lui, e a tre sopravvissuti a un incidente di elicottero proprio vicino alla sua proprietà.

La seconda parte invece è il racconto di uno dei sopravvissuti a quell’incidente, Kevin, un ragazzo che racconta altre cose strane che hanno visto e gli orrori da cui sono fuggiti.

La terza parte ritorna su Teddy, che conclude il tutto, narrandoci le ultime battute del gruppo ospite a casa sua.

Ebbene, cosa posso dire di questo libro? Incredibile, sorprendente e scorrevole, senza contare che l’ho trovato familiare in qualche modo e mi sono sentito a mio agio, perché la mano di Keene, e spero di non offenderlo, è vicina alla mia come scelte stilistiche e tempi, soprattutto in sintonia con i miei ultimi lavori. Posso dire di aver trovato uno scrittore nuovo che seguirò davvero volentieri in futuro, e di essere rimasto piacevolmente sorpreso di questo libro, che nemmeno volevo comprare.

Prima edizione USA. Meglio la copertina di XII

Un’unica cosa che non ho gradito, ma è un parere soggettivo, sono i capitoli estremamente lunghi. Alcuni superano le 30 pagine. Ripeto, questo è un problema mio, in quanto molto spesso non iniziavo la lettura di un nuovo capitolo, per la paura di lasciarlo a metà. Per il resto un solo consiglio: procuratevelo e iniziate a cercare una casa con piani alti, molto alti.

12 commenti

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  1. Ci sto!!

    1. A prendere una casa ai piani alti, o a leggere questo libro?

  2. Bella recensione, pensavo già di prenderlo appena possibile.

    E sì, la felpa degli Anthrax mi ha definitivamente convinto!

    1. Io me lo sono proprio goduto. Keene scrive in maniera nuova e in modo totalmente personale. Lo terrò d’occhio!

  3. Piaciuto tantissimo anche a me. Ho preferito la parte centrale che mi ha riportato alla mia adolescenza passata sui libri di Lovecraft e per il campionario di mostri giganti e terrore cosmico che Keene riesce a dispensare senza mai appesantire la narrazione.
    Davvero una bella scoperta

    1. Sono curioso di leggere altro di Keene per vedere se mantiene sempre lo stesso stile. Con questo, mi ha convinto davvero.

  4. Un terzo piano è abbastanza alto, o devo preoccuparmi? D: xD

    1. Ho paura che non basti un terzo piano 😀

  5. Evvai! Grande libro e grande recensione!
    Sì, in effetti l’ultraottantenne che sembra un giovinetto lascia un pò perplessi, almeno all’inizio, ma poi ci si fa l’abitudine…
    Sai che esiste un seguito, che riprende la storia nel punto esatto in cui s’interrompe? L’ha pubblicata Keene, a puntate, sul suo blog. Non so se ti può interessare, visto che è in inglese, ma sto convertendo tutto per farne un ebucco da leggere comodamente con il reader…

    1. Grande Paolo! Bella dritta questa. Ora me lo cerco e mi aggiorno subito. Ne voglio di più 😀

    • claudio vergnani il Marzo 2, 2012 alle 2:19 pm
    • Rispondi

    Se non fosse che è scontato come accostamento, sottolinerei che il diluvio è la crisi economica e i vermi sono Monti e i suoi fidi che escono dalle viscere della merda (sorry: refuso, intendevo terra) per divorarci …

    1. La differenza che le gocce di questo diluvio/crisi, hanno iniziato a cadere negli anni ’80, e noi ci coprivamo con un ombrello leggero leggero, tipo quelli da bancarella al mare. Purtroppo.

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