Héroe de Leyenda- Los Heroes del Silencio

Strano davvero il destino di certe band. Arrivano all’improvviso nel nostro Belpaese nel momento in cui esplode il fenomeno Guns n’ Roses, matura a poco a poco quello di Seattle, e i nostri musicanti scalzacani li scimmiottano facendo i rocker. Così fu per gli Heroes del Silencio, di cui vi ho già parlato QUI, lanciati in tutto il mondo da Phil Manzanera e saliti alla ribalta, e purtroppo anche sul palco del Festivalbar, con un singolo scoppiettante e ripetuto allo sfinimento da radio e tv. Ricordate Entre dos Tierras? Bene, fu proprio quella la canzone che mi fece conoscere la band. Ascoltai anche il resto di Senderos de Traición e mi piacque, tanto che appena riuscii, lo acquistai. Visto il successo del singolo e dell’ originale abbigliamento di Enrique Bunbury, frontman della band, uscirono anche alcune cose davvero curiose ispirate agli Heroes, come il modello di stivaletti Heroes del Silencio, identici a quelli del cantante. La cosa peggiore fu quando li definirono i Litfiba spagnoli. Roba da galera…
Poi il silenzio. Almeno fino al 1993, quando provarono a entrare di nuovo in Italia con El Espiritu del Vino. Cosa non funzionò? Forse era troppo sporco, troppo aggressivo e non aveva un singolo commerciale come Entre dos Tierras, e fu dimenticato. Seguì nel 1995 Avalancha, album perfetto sotto ogni punto di vista, ma completamente ignorato dal nostro Belpaese, perso dietro a cose più semplici, dai testi più innocui e più adatti alle radio.

Il Logo della band

Un’occasione sprecata davvero, complice forse anche la lingua, che non è l’inglese. E sì, perché come al solito, se non è inglese non sembra buono. Eppure, e non voglio ripetermi e vi indico semplicemente questo post, i testi di Enrique sono unici e perfetti, poesie in musica. Non c’è cuore-amore-dolore-insonnia, ma eleganti frasi, messe in fila, tutte da interpretare.

Una foto di tanti anni fa

In ogni canzone si sente il cuore europeo e l’anima gitana, contaminata con il rock n’ roll dai toni più duri o morbidi, a seconda del pezzo.

Ai tempi di Avalancha

Ammetto che per un certo periodo di tempo, non me li ero filati. Ricordavo con piacere Senderos a cui collegavo un certo periodo della mia adolescenza, ignorando quasi completamente l’ascolto de El Espiritu del Vino. Poi, un giorno l’ho messo in auto e ho iniziato ad analizzarlo. In poche settimane avevo anche Avalancha tra le mie mani e passavo al setaccio anche quello, sezionandolo canzone per canzone. Sì, non si può ascoltare e basta: si deve gustare ogni particolare, perché la cura dei testi e degli arrangiamenti, non vanno sottovalutati; non c’è una serie di parole in rima con riempitivi e banalità, c’è arte.

Enrique Bunbury nel 2007, durante il tour reunion

Il mio grande rammarico, è stato scoprire che nel frattempo la band si era sciolta. Bunbury aveva una sua carriera solista, tra l’altro fuori dal mio mondo e senza dubbi questa volta, il resto della band chissà dove. Eppure, nel 2007, hanno fatto un tour di reunion in sud America. Provate a cercare su YouTube i video, e vedrete che spettacolo.
Se volete un consiglio, soprattutto se amate lo spagnolo o anche se siete rocker: recuperate tutto degli Heroes del Silencio, ed evitate di fermarvi a Entre dos Tierras.

Discografia:
1998- El Mar No Cesa
1990- Senderos de Traición
1993- El Espiritu del Vino
1995- Avalancha

Recuperate inoltre, se vi è possibile, il doppio live Tour 2007, con il dvd.

11 commenti

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    • claudio vergnani il Aprile 5, 2012 alle 8:37 am
    • Rispondi

    un rock in spagnolo è come un horror in italiano: non tirerà mai.

    1. Naturalmente in Italia 😉

  1. Li ho ascoltati, ma ho sempre preferito i Litfiba a loro… 😉

    1. Brrrrr…. 😀

      1. Eh che vuoi fare, sempre avuto un debole per i primi deliri di Piero e Ghigo. Li ho seguiti sempre, fino a quella cacata di “Infinito”.
        Oggi son tornati a buoni livelli con “Grande Nazione” e io so’ contento.

        Gli HDS hanno il grande difetto che lo spagnolo cantato a me ha sempre fatto ridere 😀

      2. Eh beh, invece a me piacendo come lingua non riesco a resistere 😉

      3. A me piace, non mi fraintendere (la mia convivente è per metà spagnola pensa) ma cantata mi ricorda roba tipo “La Cucaracha” 😀

      4. LA mia convivente è orrendo, ma la mia ragazza non è adatto. LA mia compagna sembra una roba da ultrasessantenni…
        Mumble…

      5. Ihihihih 😀

  2. ” La cosa peggiore fu quando li definirono i Litfiba spagnoli. Roba da galera…” Frase giustissima!!! In Italia hanno creato un dualismo tra queste due band…ridicolo!

    Ti dico che nel 1993, quando uscì El Espiritu del Vino, nei mesi di Giugno e Luglio il video di “Nuestros Nombres” ha avuto una buona diffusione su VideoMusic Italia. “La Herida”, anche se in dose minore, ha fatto la sua apparizione nel nostro paese, tra l’altro un ottimo videoclip. Peccato per “Avalancha”, che come hai scritto tu è stato quasi del tutto ignorato!

    In ogni caso, HEROES PARA SIEMPRE!

    1. Ecco, “La Herida” all’epoca proprio non lo vidi.

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