Conformità

Ci deve essere qualcosa nell’aria, una sensazione spiacevole che pervade un po’ tutti, arrivando purtroppo a intaccare anche le persone come me. Siamo persone che abbiamo fatto un scelta diversa di vita se vogliamo, o perlomeno siamo stati consapevoli fino in fondo di ritagliarci il nostro spazio in questo mondo di conformità, cercando di allargare le braccia per tenere lontani quei diktat che la società vorrebbe imporci. Gusti, stili di vita, obblighi, vizi e perfino cadenze. Questo è ciò che la società richiede, ma è quello su cui noi vorremmo avere l’ultima parola.
In questi noi chi racchiudo? Tanto per iniziare l’amico Hell che ieri mi ha anticipato con il suo post, che potete, anzi dovete leggere QUI. Lui stesso ha scritto quello seguendo lo sfogo di un altro amico. Insomma, c’è una sorta di domino in quella che noi chiamiamo “mente alveare” ma che in realtà è molto meno alveare dei conformisti che sono là fuori.
Vi fermo subito se state pensando che noi ci consideriamo degli eletti o qualcosa del genere: scordatevelo, siamo anzi persone molto umili e gioviali, ma che non accettano di star lì a subire la vita.

Attenzione!

Qualche anno fa, mi sono sentito dire che dovevo crescere, che vivevo nel mondo delle favole e dovevo stare con i piedi per terra. Non sto a scendere nei particolari dicendo che razza di persona fosse chi mi disse ciò, tant’è che finora ho fatto e raggiunto quello che desideravo, crescendo, maturando e realizzando più di quello che molti hanno fatto. E non è stato difficile in fondo, perché la maggior parte della gente ha pochi obbiettivi, se non avere un lavoro che gli rompa poco le palle, i soldi pronti il 15, un mutuo pagato per 3/4 dai genitori, la macchina, la moto e il megaschermo a rate, le vacanze sempre e comunque, i figli pochi, un animale da trascurare e per finire, oggetti inutili che siano di moda. In mezzo a questi fantastici obbiettivi, ci possiamo mettere anche gli appuntamenti sportivi imperdibili, o il reality e il gossip show, il singolo sentito alla radio fino allo svenimento e la lampada del sabato. Questa è vita? Questi sono obbiettivi? Per molti sì, almeno la maggior parti di questi che ho elencato. E se devi dirvi la verità, non ci trovo nulla di male, la vita è la loro. Mi incazzo quando invece viene criticata la mia, semplicemente perché non seguo nessuno di questi… questi… interessi.

Siamo sempre lì, su quel discorso che ho affrontato mille volte. La gente è rassegnata, certi sono perfino soddisfatti, di questa routine, da cui sembra che nessuno possa uscirne. Lavoro, casa, televisione, divano con sonnellino, sorrisi alle cene di compleanno, vacanze in capo al mondo tanto per dire di esserci stati e via così, fino alla pensione. Precisiamo che la pensione viene poi vista come un miraggio, con i soliti luoghi comuni legati a essa.

Capite cosa intendo con questa immagine?

E io invece? Io sono stato per tutta la vita uno che faceva fatica a mandare giù questo rospo, e quando mi dicevano che la storia era così, io rispondevo che non l’accettavo. Non si può avere tutto dalla vita? Ah no? Provarci è così difficile?

Preferisco mille volte vivere di sogni, di fantasie, provare a scrivere di posti e luoghi, di storie che vivono dapprima nella mia mente e poi in quella di chi mi legge. Io non sono morto dentro, non mi accontento di quello che c’è qui tutti i giorni, di sentire la gente che parla di “noia”. Io la noia, non so nemmeno cosa sia.
Ho corso dei rischi a volte, posso essere sembrato un irresponsabile per certe scelte che ho fatto, però credo che ne sia valsa la pena. Ho lasciato un lavoro pagato benino e sicuro per buttarmi in un’avventura diversa, fatta di rischi e di mal di stomaco. Ho avuto una figlia, mi sono sposato. Ho provato poi a inviare qualcosa che avevo scritto, mettendomi alla prova. E state certi che non ho intenzione di crescere mia figlia in modo che diventi un soldatino, pronto a svegliarsi, scattare, e divenire parte del ciclo vitale di questa società morta.

Io voglio che mia figlia guardi lassù, che si immagini che possano esistere i draghi, che ragioni sulle teorie del multiverso, che si chieda se qualcuno verrà da lontano a farci visita. Voglio che anche lei sogni e che non si fermi a quello che le vogliono svendere come felicità.

E se la mie fantasie vi sembrano cose da sciocchi, ditemi, quante delle cose che fate voi vi fanno felici? E cos’è la felicità? Qualcosa che per forza debba essere tangibile? Se ci pensate, la felicità è quell’emozione che vi da soddisfazione mentre la provate e quando ricordate di averla provata. Quindi di tangibile o reale, a dire il vero non c’è nulla. I vostri quattro salti in discoteca, vi rendono soddisfatti in quel momento e il giorno dopo, mentre ricordate di aver sudato in pista. Cosa c’è di così diverso dal mio divertimento? Ho giocato di ruolo per anni, e ancora lo faccio. I personaggi e le storie mi hanno dato soddisfazioni a quei tempi, ma ancora oggi quando tra amici ne parliamo.
Confrontiamo 3 personaggi presi a caso:

Napoleone Bonaparte: siete sicuri della sua esistenza quanto quella di Gesù, solo perché lo avete letto sui libri a scuola. E di lui potete parlarne, senza per questo poterlo toccare o discuterci insieme.
Frodo Baggins: preso per assunto che è un personaggio inventato da Tolkien. Il suo nome è scritto sui libri, potete parlarne, senza per questo poterlo toccare o discuterci insieme.
Re Artù: i libri ne parlano e gli storici fanno delle ricerche su di lui. Ci credete in discreta misura sulla sua esistenza. Qualcuno di voi non distingue mito e realtà. Potete parlarne, senza per questo poterlo toccare o discuterci insieme.

Dimostratemi che è più reale, con i vostri mezzi però

Manca in fondo solo una cosa, il rispetto reciproco per le scelte altrui, ma credo a volte che sia un altro il problema. Chi è rassegnato, chi non ha mai alzato la testa, chi è troppo pigro o troppo indottrinato, ci vede con invidia, forse inconscia. Ricordatevi solo che io non ho in mente la resa, mentre voi vi siete già arresi.

Au revoir!

12 commenti

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  1. Come sempre quando si parla di queste cose storco il naso.
    Sono più positiva e più possibilista.

    Non è vero che il mondo è popolato da decerebrati atti solo a guardare calcio e Grande Fratello.
    Io vedo uomini e donne e ragazzi che si fanno un culo così per gli altri. Nel piccolo delle loro parrocchie, ad esempio, fino ai grandi spazi, fino ai Guardian Angels milanesi, per dire.
    Gente che dedica la vita agli altri e che intanto trova la forza ed il coraggio e il tempo anche, di creare una famiglia, di gestire figli, lavoro, amici e casa fino a crollare esausto alla sera.
    Non la vedo questa società gretta e conformista.
    Vedo ANCHE questo, ma non QUESTO.
    Cosa devo dire?
    A me questa gente piace.
    Mi fa sorridere. Non tutta, ma tanta sì. Ed io mi aggrappo a quella gente, e lascio stare il resto.

    1. Caterina, ho scritto “perché la maggior parte della gente ha pochi obbiettivi” infatti, non tutti 😉

        • Kate il Maggio 1, 2012 alle 10:51 am

        Anche “la maggior parte” per me (per me eh) è un numero gonfiato…

      1. Questo numero lo traggo da quello che vedo tutti i giorni, essendo a contatto con il pubblico 12 ore al giorno. E io vedo la gente comune, quella che entra nel negozio e dice sempre le solite due menate: calcio, tivù, politica.

  2. Periodo di riflessioni del genere anche per me. Il meccanismo della conformità e della vita sotto lo stress sociale credo sia nato per la serie “ho subito io, è giusto che subisci anche tu”. Si tramanda questo stile di vita assurdo solo per cinismo e malvagità, non tanto perché sia il modo migliore di vivere. Del resto, tutti lì indaffarati non è granché bello.

    🙁

    1. Hai centrato il punto: si tramanda per cinismo, malvagità e personale egoismo. Io non so, non riesco, non posso fare, perché devi farlo tu? Poi magari ti permetti pure di pensare con un cervello ed è la fine.

    • agiantis il Maggio 1, 2012 alle 11:01 am
    • Rispondi

    Guarda, dal mio personale punto di vista, viviamo in una società dove DEVI ASSOLUTAMENTE sapere tutto di calcio, grande fratello e simili, dove se non sai chi è uscito dalla casa l’altro giorno o chi ha vinto la partita ieri sera ti guardano come un’alieno venuto da chissà dove…
    Io personalmente mi sono stancato (e già da parecchio tempo purtroppo) di parlare di certi argomenti con la gente, anche perchè a sentirsi dire “ascolti metal?! ma sei un satanista?” e fidati, è capitato… oppure “che ci trovi a giocare coi soldatini alla tua età!” parlando di wargames, “io topolino lo leggevo da piccolo!” quando parli di manga… ti senti abbastanza svilito e la voglia ti passa, sia di parlarne che di provare a spiegarlo alla gente!
    io mi tengo le mie passioni e i miei sogni, non critico la gente per le loro, se i loro interessi sono quelli, che ben vengano, io li rispetto, ma lasciatemi stare i miei!!!

    1. E col cavolo che li lasciano stare! Sono talmente avviliti e indottrinati allo stesso tempo, che devo attaccare gli altri per esorcizzare i loro disagi. Perché sentono che manca qualcosa, ma non sanno cosa.

  3. Questo genere di stronzate me le sento dire da quando andavo alle medie ” e ma dovrei crescere e smetterla con i mostri e i tizi in calzamaglia,ma come fai alla tua età a leggere amcora l’Uomo Ragno,Ah ma quardi gli horror allora sei un sadico che ama la violenza…”.
    Beh mi spiace signori ma io continuerò a fare di testa mia perchè almeno mi diverto e ‘sto bene con me stesso.Forse quelli che hanno un problema sono loro e concordo con Gianluca,siccome loro si sono arresi dobbiamo farlo anche noi perchè guai a ricordarli che avrebbero potuto lottare un pò di più e ambire ad una vita migliore.

    1. Sono persone che devono dimostrare di essere cresciute, e forzatamente hanno chiuso la loro fantasia e i sogni in fondo a un cassetto fatto di cemento e “realtà”. Io sono come te Fra, sto bene, continuerò su questa strada fino alla morte, e spero che i miei figli, senza imporre nulla, facciano la stessa cosa.

  4. L’alveare ha colpito ancora
    🙂

    Facciamo il salto:-)

    1. Cosa ne dici Ferru, usciamo allo scoperto e invadiamo la Terra? 😉

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