Quelli di voi che hanno letto Il Circolo Pickwick di Charles Dickens, ricorderanno l’abitudine dei membri del circolo, di bere brandy con acqua calda. La cosa potrebbe risultare curiosa, nonché potrebbe generare confusione. Anche se troverete ricette contro il raffreddore, dove vi dicono di aggiungere brandy all’acqua calda e al miele, o addirittura al latte, non pensiate che sia questa la ricetta di cui parlava Dickens.
In realtà, i degustatori di brandy dell’epoca, usavano aggiungere una piccola percentuale di acqua calda nei loro bicchieri, per permettere così agli aromi di uscire fuori, esaltando il sapore e le note della bevanda. Esistevano perfino snifter adatti per riscaldare la miscela, accendendovi sotto una candela. Ora, gli amanti del brandy della nostra epoca, usano il bicchiere leggermente riscaldato con vari metodi, che a dire il vero non conosco, tranne quello di immergere il bicchiere in acqua calda. Se cercate in rete, troverete notizie molto scarse in merito. Eppure, dai romanzi di Dickens si evince che fosse un’abitudine ben radicata e il modo usato dai gentiluomini dell’epoca per bere brandy.
Personalmente non ho mai bevuto brandy, però da un po’ di tempo sarei curioso di provare questo metodo e sentire la differenza tra la versione “a freddo” e quella “a caldo”, ma temo che si dovrebbe fare un po’ di fai da te, onde evitare occhiatacce da qualche barman.
Curiosità: il brandy ha diversi nomi. Quello prodotto in Francia si chiama cognac o armagnac, mentre durante il periodo del ventennio in Italia, venne istituito l’obbligo di chiamarlo arzente. A me, arzente fa ridere…
11 commenti
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Se non ricordo male furono i produttori di Cognac a pretendere, per una sorta di copyright, che solo quello prodotto in certa zona della Francia potesse chiamarsi così. Bevande affini ma prodotte in altri luoghi si chiamano dunque Brandy. Si narra di bevitori che – pur francesi e nella zona del Cognac – amavano scolarsi litri di Brandy.
personalmente non amo nè l’uno nè l’altro, a meno che (come si diceva) non sia la base per un robusto egg nogg 🙂
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Anche l’Eggnogg è una ricetta interessante 🙂
Comunque ci fu nel 1948 proprio un accordo italo-francese per lasciare i nomi cognac e armagnac alla Francia.
Si parla del diavolo… e spunta il Brandy!
Cade proprio a fagiuolo questo post!
Attendo di bere un egg nogg…
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Perché, cosa succede con il brandy?
L’eggnogg è un po’ fuori stagione però 😉
a me non dispiace, a volte io uso 2 tuorli anzichè uno, ma in effetti poi dovrebbe chiamarsi eggs nogg
Se non ricordo male ci facevano tenere i bicchieri da brandy nella parte alta della consolle, che è pur sempre riscaldata ma meno della parte sotto stante, appunto per servirlo caldo ma non ustionante. poi c’è chi usa la macchina del caffè per riscaldare il bicchiere, ma vabbhe, lasciamo perdere… meglio il microonde a sto punto…
di solito si utilizza il palmo della mano, nel suo apposito bicchiere studiato apposta a tale scopo, anche se nel 99% dei casi te lo serviranno in un ballon e non in uno snifter (o peggio ancora in tumbler ), anche se alla fine tra il ballon e lo snifter cambia poco, è una finezza per intenditori.
brandy ne ho bevuto parecchio, specie d’inverno che da noi a scuola faceva un freddo cane, e appunto caldo era un toccasano.
prova il cardinal mendoza (spagnolo e non francese), forse il piu conosciuto ma a mio avviso buono.
ne ho una bottiglia invecchiata, magari qualche sera la “estraggo” dalla cantinetta poi sentiamo se è ancora buona!
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Io vorrei bere la versione vittoriana con le gocce di acqua calda e il bicchiere tiepido. Ma non nel baloon…
Mi sa che qui urge organizzare una bevuta di gruppo. Terremoto permettendo, tenetevi pronti …
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Io sono nato pronto, come diceva quel truzzone di Jack Burton
oooh grazie, finalmente ho scoperto l’arcano del circolo pickwick, non capivo cosa avesse di così particolare del brandy con acqua calda, mi hai risolto un gran dubbio!
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Felice di essere stato utile. Sto aspettando l’inverno, per riprendere questa abitudine anch’io 😉