Acqua alta a Venezia

Vi ho mai raccontato dell’acqua alta a Venezia? Se conoscete questa storia, che credo di aver ripetuto come un vecchio rincoglionito a chiunque parlasse con me, non proseguite, perché ora la voglio divulgare ai quattro venti. Almeno quelli che soffiano qui.
La storia che andrò a narrarvi, la uso spesso quando devo fare un esempio di mala informazione, o di informazione strumentalizzata da media e da popolo bue. Quello che ci dicono in tv è oro, quello che dicono in panetteria pure. Purché generi malcontento, stranamente siamo propensi a divulgare ogni notizia di merda che serva a farci vedere quanto siamo pronti con i forconi in mano. Oltre a questo, se la tv ci dice che sta per piovere, non usciamo nemmeno di casa. Per anni, un certo tipo di giornalismo, ci ha fatto credere che ci fossero i ristoranti e le autostrade piene, e siamo arrivati a esserne così convinti, da affermarlo con decisione. «Sì, sì, al mare non c’era un posto nemmeno a pagarlo!» Bravo genio, nel week end.

Ora invece, arriviamo all’episodio Veneziano. Ecco a voi

Ghe xe l'acqua alta...

Acqua alta a Venezia

Anni fa, direi grossomodo nel 2001, venne dalle nostre parti una ragazza di Tokio. Si chiamava Rieko ed era una ragazza vivace, simpatica e molto attenta. Arrivò all’inizio dell’estate, verso la fine di giugno. Era un anno un po’ bizzarro a livello di clima, se vogliamo, tanto che quando l’andai a prendere a Bologna diluviava. Questo non impedì me e i ragazzi del gruppo di gioco, di portarla un po’ in giro e farle vedere come fosse la vita in Italia. Pizza vera e italiana, gelato, pasta e tutte quelle cose in cui siamo bravi. Non le rubammo nulla, anche se all’estero pensano che siamo bravi anche in quello. Ma che ci volete fare, non c’era il tempo.

Dopo alcune settimane, ci chiese di poter visitare Venezia. Io in quel periodo ero fresco dalla stesura di Lilium Inter Spinas e l’idea mi galvanizzò. Partimmo una domenica mattina da Ferrara, prendendo il treno dopo aver lasciato le auto in stazione. Per sicurezza, presi la giacca perché le previsioni davano brutto tempo. Ormai eravamo in ballo e avremmo ballato.
In quel periodo, sapevo come raccontare Venezia, almeno mi destreggiai un po’. Passammo una bella giornata, tra l’altro soleggiata e caldissima. Notai nel frattempo che in piazza San Marco era in fase di allestimento un palchetto con sedie per un pubblico, ma non mi interessai.
Tornammo tardi e ci fermammo a San Felice a mangiare una pizza, ci facemmo due risate e poi tutti a nanna. La sorpresa arrivò il mattino seguente, quando scesi a far colazione.
«Che sfortuna che avete avuto ieri», disse mia madre.
La guardai stranito, ancora un po’ assonnato. «In che senso?»
«Eh, in televisione hanno detto che è piovuto tutto il tempo e c’era l’acqua alta.»
«Ma dove?»
«Sì, lo hanno fatto anche vedere. Vi siete bagnati?»
«Ma quale bagnati? C’era un sole che faceva paura. Anzi, sapessi che rottura portarsi dietro la giacca.»

Nel mondo abbondano!

Sapete la morale qual era? Un membro dell’opposizione del governo in carica, doveva tenere un discorso in piazza. Dissero pure che l’intervento sarebbe stato annullato. Per cui, quando sento menate improbabili, sentite in tv o “me lo ha detto un amico”, non posso fare a meno di pensare all’acqua alta di Venezia.

9 commenti

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    • claudio il Giugno 21, 2012 alle 9:51 am
    • Rispondi

    Che dire? La butto lì … Siamo il paese dei campanelli?

    1. Mi sa proprio di sì…

    • Kiara il Giugno 21, 2012 alle 9:45 pm
    • Rispondi

    già infatti per chi ti conosce questa storia non è nuova ma di certo racconta pienamente qual’è il tipo di informazione che c’è in Italia..

    1. E che i barbieri non fanno più affari come una volta, sennò sai quante cazzate volerebbero? P.S. Ricordati GoT…

    • Alice il Giugno 24, 2012 alle 10:51 am
    • Rispondi

    sai che a Mirandola fanno pagare 15 euro una bottiglia d’acqua, ora? 🙂
    La mia paura è che si arrivi all’estremo opposto. Io ormai non credo più a un cavolo di quello che sento/leggo sui giornali. Scetticismo cronico.

      • claudio vergnani il Giugno 24, 2012 alle 11:03 am
      • Rispondi

      qui a Modena il 29 maggio al parco, dove la gente aveva cercato scampo, vendevano per la stessa cifra un panino. Ma non è una notizia riportata dai giornali, l’ho visto io con i miei occhi.

      1. Il problema Hermano, è che sotto alla maggior parte delle notizie bufala, ci sia una schiera politica che deve dimostrare l’inadeguatezza della giunta in carica. Invece di unire e ricostruire, ‘sti benedetti imbecilli, non fanno altro che cercare di prepararsi il terreno per le prossime elezioni.

        • claudio vergnani il Giugno 24, 2012 alle 1:51 pm

        forse non ancora per molto.

    1. L’ultima è che forze militari (ci mancava pure che scrivessero aliene) stanno facendo sgombrare le tende dai parchi di Rovereto…

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