Del concerto di ieri sera a Trezzo sull’Adda al Live Club, non ho la forza di parlarne. Posso solo dire che non poteva esserci occasione migliore, del 25° anniversario di attività di questa immensa band svedese. Strano che siano sempre gli svedesi ad avere questi spunti che li fanno distinguere dalla massa.
I Therion, nome evocativo che già ci indica la cultura che si cela dietro ai loro lavori, non sono solo una band metal, bensì una band di Symphonic/Death/Gothic metal, con parti corali e di orchestra, facenti sfondo a testi cantati, pregni di simbolismo, mitologia, occultismo e storia. Niente “baby, baby” o “i love you” quindi, ma spunti per andare alla ricerca del significato, possibilmente in biblioteca (o in rete). Per i profani, non sarà semplice capire tutto il lavoro dei Therion, al di là delle eccellenti musiche, orchestrate magnificamente e cantate da cori, oltre che da diversi cantanti che si sono succeduti nelle varie formazioni. Nel 2007, inoltre, sono usciti tre dei migliori membri, quasi storici della band, lasciando il fondatore Christofer Johnsson a dirigere i lavori.
Lunghissima la discografia, tra alti e bassi. Posso consigliarvi però quelli che finora mi sono sembrati i loro album migliori, senza nulla togliere agli altri che risentivano di qualche difetto o di qualche tono minore:
- Theli (Capolavoro!)
- Secret of the Runes (Concept album sulla mitologia nordica)
- Crowning of Atlantis (quasi un mini album, con cover e pezzi live. La title track è spettacolare)
- Sirius B e Lemuria (doppio cd)
- Gothic Kabbalah (doppio cd)
- Sitra Ahra (penultimo e ottimo lavoro)
Se non li conoscete ancora, recuperate qualcosa e ascoltate. Una volta ascoltato, analizzate i testi e mettetevi sotto a studiare un po’: di mitologia e cultura, non è mai morto nessuno.
4 commenti
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Mi ha fatto ridere quel “peccato per la copertina” … 🙂
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Di’ la verità, è o non è orrida? Miracolo che abbia venduto!
Una band sicuramente impegnativa che ha avuto bellissimi momenti, però come ti ho già detto altrove, l’ultimo è una roba francamente inascoltabile…
p.s. mi pare che la copertina sia tra le opere che ho selezionato in “The Gallery”…
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Anche di là, ti ho confessato che Les Fleurs du Mal non mi dispiace, anzi…