Vincitore ben in due concorsi, Premio Kipple e Premio Urania, questo volume del pesarese Alessandro Forlani, è un romanzo da leggere attentamente, e da non prendere alla leggera. Forlani, che ho la fortuna di avere tra gli amici, insegna sceneggiatura e non è nuovo nel circuito dei concorsi on line. Ha vinto anche, tra gli altri concorsi, il premio Circo Massimo di Edizioni XII.
Ora, per chi ha la fortuna di riuscire ad aggiudicarselo, esce questo suo romanzo per Urania, precisamente nel numero 1588. Fortuna perché la distribuzione ballerina, ha messo in difficoltà più di una persona che lo ha cercato, compreso il sottoscritto. Ed è un vero peccato.
Trama
Nei sotterranei della sua antica dimora, trasformata in scuola elementare, si risveglia un essere abominevole: Monostatos il Senza-Tempo. Subito, essendo il suo nutrimento a base di giovani, compie una strage nella scuola elementare, da cui si salvano solo pochi ragazzini che porteranno il triste ricordo per sempre nelle loro vite disturbate. Ma un giorno, anni dopo, gli eventi della vita li riporteranno a incontrarsi ancora una volta, insieme alla giornalista che per prima fece il servizio sulla strage. Sarà il momento della vendetta per loro?
Considerazioni
La scrittura di Forlani è sorprendente. Soprattutto le parti in cui è protagonista Monostatos, sono ricche di aggettivi sontuosi, con un linguaggio barocco che tra le mani di Alessandro appare naturale e per nulla forzato. Ed è questo che va notato, che lo stile cambia in base al punto di vista che ci viene presentato, sperimentazione riuscita dello scrittore. Sembra infatti di avere tra le mani, un romanzo scritto all’epoca di Monostatos in alcuni punti, moderno e visionario in altri. Ma ripeto, la naturalezza di Alessandro riesce a renderlo attuale e leggero, nonostante la terminologia fuori tempo che adotta. Molto interessante la metafora nascosta dietro a questi negromanti Senza-Tempo, di cui parla Alessandro in appendice, e che rappresentano i vecchi della nostra società, quelli che divorano i giovani per non lasciare loro spazio e mantenersi al potere.
Alla fine del romanzo, avrete la sensazione di avere addosso polvere, muffe, ragnatele e liquidi di dubbia provenienza, e cercherete di levarveli inutilmente di dosso. Almeno finché non terminerete l’opera con le sue appendici.
Infatti, c’è una sezione aggiuntiva che comprende 5 racconti sotto alla voce Le Inchieste di Clara, la giornalista di cui sopra. Date un’occhiata soprattutto a All’Inferno Savoia!, in cui i protagonisti sono ospiti di eccezione.
21 commenti
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letto
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Nel senso che hai letto il libro?
Magnifici, libro e recensione 😉
L’immagine del vecchio che si pulisce con il tovagliolo, la trovo perfette per una copertina 😀
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Infatti mi piace molto quell’immagine. Devo chiedere ad Alessandro per cosa venne usata.
sai che la sinossi – si risveglia un essere abominevole: Monostatos il Senza-Tempo. Subito, essendo il suo nutrimento a base di giovani, compie una strage nella scuola elementare, da cui si salvano solo pochi ragazzini che porteranno il triste ricordo per sempre nelle loro vite disturbate. Ma un giorno, anni dopo, gli eventi della vita li riporteranno a incontrarsi ancora una volta, insieme alla giornalista che per prima fece il servizio sulla strage. Sarà il momento della vendetta per loro? – ricorda terribilmente da vicino quella di un celeberrimo romanzo di King? Poi sono sicuro che il romanzo in oggetto sarà diversissimo, ma l’idea di base mi pare molto simile.
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Leggendo la sinossi, potrebbe far pensare a It, ma in effetti poi non ha nulla a che fare. Se ti capita, prendilo. Un po’ difficile da reperire però, per strani motivi di distribuzione a singhiozzo.
Già pagato €2 un magrebino perchè ti soffi la tua copia. Di questi tempi bisogna risparmiare :=)
Concordo su tutta la linea:-)
Mi spiego meglio, non sto sottintendendo niente. Dico che mi ha fatto quell’effetto. E in ogni caso alcuni temi sono ormai archetipi e il gioco e l’efficacia sta nel riprenderli, variarli, migliorarli ecc … Quindi ben vengano.
Per esempio, se trovassi un buon romanzo che offre una versione attualizzata e variata positivamente che so? di una storia alla The Blair Witch project, o di una esplorazione notturne in un cimitero, ad esempio, lo acquisterei di corsa.
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Occhio Claudio a scrivere degli spunti: sai che può saltar fuori il furbacchione che te lo ruba e ci fa i soldoni 😉
🙂 Quasi quasi me lo scrivo io. 🙂
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Il mio blog ti sarà testimone che l’idea è tua
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Dura trovarlo, però, eh?
mah … sì, poi devo dire che io sono disinformato, però vado almeno tre volte a settimana a frugare in biblioteca, ma c’è un florilegio di serial killer e di gialli storici, io invece vorrei una specie di Mastino dei Baskerville moderno.
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Mica facile… adesso sono i monaci che scoprono misteri misteriosi in fondo a biblioteche perdute nel tempo, o agenti fbi alcolisti prossimi alla pensione, che devono risolvere la settimana enigmistica per acciuffare un pirla. Sono quasi parodie involontarie.
In privato, se avrai voglia, ti dico anche un paio di cose a questo proposito …
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Quando vuoi. Molto volentieri. E se capita, anche davanti a un bicchiere.
sì, prima o poi lo famo sul serio
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Ci conto
“sai che la sinossi – si risveglia un essere abominevole: Monostatos il Senza-Tempo. Subito, essendo il suo nutrimento a base di giovani, compie una strage nella scuola elementare, da cui si salvano solo pochi ragazzini che porteranno il triste ricordo per sempre nelle loro vite disturbate. Ma un giorno, anni dopo, gli eventi della vita li riporteranno a incontrarsi ancora una volta, insieme alla giornalista che per prima fece il servizio sulla strage. Sarà il momento della vendetta per loro? – ricorda terribilmente da vicino quella di un celeberrimo romanzo di King?”
E pensa che invece mi vergogno ad ammettere, Claudio, che “It” non l’ho mai letto! Hai ragione piuttosto su un fatto: esistono archetipi, e anche la modernità (o la civiltà contemporanea) ne ha generati, non occorre riferirsi solo a quelli di un Campbell, di un Propp… e uno di questi archetipi è l’infanzia violata. Te lo dico per dolorosa esperienza…
a essere onesto, non l’ho letto nemmeno io, anzi, prima di pubblicare non avevo letto un solo King (e alla fine me ne piacque uno soltanto: Pat sematary). Credo veramente che alcune idee vaghino indipendentemente una dall’altra nella mente di più autori. Pensa un po’: leggerò il tuo romanzo e non leggerò quello di King. 🙂