Un film che pare sia stato stroncato all’epoca dalla critica, ma amato dal pubblico. Ricordo ancora le risate che mi feci la prima volta, e a seguire a ogni visione. Il titolo italiano, è il chiaro esempio che il malvagio consiglio dei titoli scemi, esisteva anche all’epoca e non è un male odierno. Decisamente fuorviante tra l’altro, visto che non c’entra un benemerito con la trama. Il titolo originale era semplicemente “House”. Troppo difficile?
Trama
Roger Cobb (William Katt) è uno scrittore horror che non scrive più nulla da quasi un anno. La causa scatenante, è la scomparsa del figlio e il conseguente divorzio dalla moglie. Il bambino è scomparso improvvisamente nel giardino della zia di Roger, donna che gli ha fatto da madre quando lo scrittore è rimasto orfano.
Roger tornerà ad abitare nella casa, dopo che la zia si è impiccata, sperando di riuscire a scrivere il nuovo romanzo, incentrato sulle avventure in Vietnam, e scoprire che fine ha fatto il bambino.
Considerazioni
House (vedete, è anche più breve da dire e da scrivere) è una commedia horror, inutile negarlo e fare come quei 4 critici che non hanno capito lo spirito della pellicola. Un film forse troppo proiettato nel futuro, con idee pioneristiche nel mischiare horror bizzarro con ironia e situazioni quasi comiche. Gli effetti speciali, oltre che grotteschi, sono naif, quasi come se appartenessero all’incubo di un bambino. E sono le visioni stesse, indotte dalla casa, a portare Roger sulle tracce della verità, e scoprire dov’è suo figlio.
Divertente, godibile ancora oggi, va visto con leggerezza, senza pretendere di vedere un film che vi debba spaventare. Nessuno dei mostri o apparizioni è lì per inquietarvi, ma per farvi divertire, seguire la storia e stop.
6 commenti
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Ma è questo quello che diceva “ho lasciato i caricatori di riserva nella tomba”? o era Ammazzavampiri?
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Yes, you made! È questo 😉
visto, visto … 🙂 nostalgia …
Autore
Spettacolare davvero. Questo film, Fright Night e le produzioni di Raimi, le metto allo stesso livello. Avevano già capito che l’horror per non far ridere, deve far sorridere.
Mi sembra di ricordarlo e anche di averlo amato un bel po’, quindi me lo sto procurando! 😀
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Ottimo, fammi sapere 😉