Ieri, l’amica Giusy mi ha suggerito che oggi sarebbe stata la giornata del metal. Pur non avendo trovato conferme, la prendo per buona, visto che Max (il suo BLOG) ha detto che ogni giorno è la giornata e ci faccio un mini post. Anche se non sarebbe giornata di musica.
Cos’è il metal per me? Il salvagente che mi ha tenuto lontano, insieme ad altra buona musica, dall’uniformarmi agli altri, a seguire mode e finire lampadato e depilato come un pollo pronto per il forno. Non me ne frega nulla di abiti firmati, di gossip, di fidanzarmi con veline e quelle cose che tanti anni di buona televisione mi avrebbero convinto a volere. Non so se sia stato il metal, fortuna, buon senso o altro, ma sono felice di essermi trovato in una comunità in cui bastava indossare una t-shirt per salutarsi per strada con cenni di approvazione.
È capitato, mille e mille volte. Non credo che capita a chi indossa una maglietta da 85 € comprata nel negozio in. Noi metallari (anche se specifico che non ascolto SOLO metal) abbiamo una sorta di rispetto ognuno per l’altro. Posti memorabili come l’Oasis, mi facevano sentire a casa mia e in compagnia, anche se ci andavo da solo. Non ero mai solo, in realtà: ci si sentiva liberi di parlare con chiunque fosse lì dentro.
Okay, okay, non sto dicendo che il resto del mondo sia cacca, sennò finirei a comportarmi esattamente come quei puzza sotto al naso che ci guardano storto. Il problema è che per anni mi sono sentito aggredire in nome di una normalità fatta di non so che. Saranno ben cazzacci miei di come voglio vestirmi, e se portavo i capelli lunghi, no? Che poi saltavano fuori i paradossi creati da normali, che si improvvisavano ribelli mettendo su i Metallica. Ma torniamo alla musica, visto che di musica si tratta.
Tante le band da citare, tanti i ricordi legati ai loro album. Ci sono dei gruppi fondamentali, storici, e in un giorno come questo, non posso che citare su tutti Ronnie James Dio, un pioniere di questo genere, un frontman fantastico per qualsiasi band che ha creato il gesto tipico dell’Horns Up!
Nel giorno del metal qualcuno potrebbe mettere Brothers of Metal dei Manowar, ma scelgo un altro inno, di una band relativamente giovane che scrisse un pezzo magnifico dedicato al movimento. Peccato si siano persi dopo il primo album.
“We share a dream, the future is ours, a Metal heart is hard to tear apart, heed the call!”
10 commenti
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lo sai, carissimo, che quando parli di queste cose mi brillano gli occhi, e non posso che essere daccordissimo con te.
hai ragione, il resto del mondo non è cacca, ma la musica che ascolta il resto del mondo è cacca 😉 , sto parlando di house, techno e altri escrementi vari…remixare, con suoni incomprensibili, una canzone già fatta e suonata da altri, non la considero musica 😀
gli ambienti metal e/o dark sono totalmente diversi dagli ambienti dove fanno a gara a chi è più firmato, dove se non hai il maglioncino color catarro pagato 120€ sei out.
giusto ieri, con 120€, ho preso 3 felpe 😀
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E io da Marchi (lo conosci vero?) me le faccio pure personalizzare 😀 \m/
certo che lo conosco! per queste feste direi di andarlo a trovare per fare un po’ di sano shopping metal 😉
Mi basterebbe cambiare il tuo “metal” con “punk e new wave” e le parole che hai scritto potrebbero essere mie. 😀
E sì, meno male che esiste la musica. Ci ha salvati. O ci ha rovinati del tutto, a seconda della prospettiva. 😀
Buon metal day, brò!
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Direi salvati 😀
Grande Mark, ribadisco che ogni giorno è la giornata del Metal! \m/
Bel post 😉
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Io oggi festeggerei come se fosse un giorno rosso però, cosa ne dici? 😉
Alla grande! 😀
credo di essere l’unico metallaro al mondo ad essersi fatto crescere i capelli PRIMA di iniziare ad ascoltare metal…
comunque, viva il metal, viva il rock e in generale viva tutta la musica suonata con le dita e con il cuore.
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Alla grande \m/