Amorphis- Circle (recensione)

E finalmente ho tra le mani questo undicesimo album della band finlandese, il quinto con la formazione perfetta, come la definisco io. Non è facile far uscire un album ogni due anni circa e cercare di non ripetersi né di cadere in fallo. Già nel passato, dopo una trilogia pressoché impeccabile come quella di The Karelian Isthmus, Tales from the Thousand Lakes ed Elegy, sono arrivati tre album discutibili e imperfetti. Poi la perfetta alchimia di Eclipse e da lì il tiro si è alzato.

Cover

Cover

Tracklist

1. Shades Of Gray
2. Mission
3. The Wanderer
4. Narrow Path
5. Hopeless Days
6. Nightbird’s Song
7. Into The Abyss
8. Enchanted By The Moon
9. A New Day

+ Dead  Man’s Dream- Bonus Track

Considerazioni

 Rischio di essere di parte nel giudicare questo album, facendolo con l’occhio (o l’orecchio) del follower. Sono quasi vent’anni che seguo la band, e da Eclipse in poi non hanno fatto che confermare il loro talento. Anche questa volta, come dicevo, hanno saputo creare il giusto feeling con un album nuovo di zecca, senza clonare quelli precedenti ma mantenendo lo stile intatto. Ancora una volta, folk e metal si fondono nelle canzoni, che a questo giro sono basate su una storia scritta ex novo dal solito Pekka Kainulainen, quindi non prese direttamente dal Kalevala, sebbene l’episodio in questione ne abbia le atmosfere, tanto che potrebbe benissimo essere inserito all’interno dell’epopea finnica.

La Band

La Band

La maggior parte dei pezzi segue lo stile consolidato della band, con arrangiamenti melodici e folk, e parti vocali growl alternate a quelle pulite. Se devo eleggere il brano top dell’album, non ho dubbi a indicare Nightbird’s Song, un pezzo che sarebbe stato benissimo anche in Elegy, di cui ricorda molto lo stile.
In definitiva, è al livello degli altri? Supera i precedenti? Sono alcuni giorni che lo ascolto e credo sia prematuro fare un confronto o dare un giudizio, posso solo dire che è un buonissimo album.

4 commenti

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    • Andrea il Aprile 26, 2013 alle 10:49 am
    • Rispondi

    Hai linkato un video che non si può vedere! 🙂

    1. Ma si può ascoltare però 😀

  1. Io il folk non lo reggo, infatti i punti più allucinanti dell’album sono proprio quelli con elementi più insistiti in tal senso. In sostanza è un buon disco che segue la scia dei precedenti senza rischi di autoplagio. 🙂

    1. Invece a me che il folk piace, li trovo i pezzi più interessanti e originali di casa Amorphis. Un buon album sì, anche se non il migliore.

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