Nuovo libro di Vergnani per Gargoyle, questa volta con un romanzo slegato dalla trilogia vampirica che ha collezionato recensioni più che positive e un nutrito seguito di lettori. Questa volta, al posto del vampiro, Vergnani rielabora, o meglio, dice la sua su un altro mito molto amato dai seguaci dell’horror di tutte le età, che in questo periodo sta rivivendo un momento particolarmente fortunato come non succedeva dall’epoca dell’ottima trilogia di papà George Romero. Ma se conoscete bene Vergnani, saprete che non dovete aspettarvi una banale avventura da due soldi, fatta solo di sparatorie, morsi improvvisi ed eroi duri e puri. Il seguito nelle considerazioni.
Trama
Oprandi è un ex soldato di mezza età, che cerca di sbarcare come può il lunario. Durante l’apocalisse zombie che sta mettendo in ginocchio l’Italia, ma forse anche il resto del mondo, accetta un incarico dalla signora Ursini, ricca e facoltosa donna, che chiede di recuperare la salma del padre nella cripta di famiglia in montagna, e portare il probabile cadavere rianimato in Svizzera, in modo che lei possa celebrare il suo secondo funerale.
Senza indugi, allettato dall’idea di mettersi al sicuro in Svizzera, terra dichiarata per ora sicura, Oprandi decide di compiere la missione, a rischio della vita per salvarsi il futuro. Una bella scommessa, che mette in atto arruolando due giovani, Remo e Jasmine, che diverrà in pochi attimi il suo punto di riferimento e la donna della sua vita. Ma qualcosa va storto, e non a causa degli zombie.
Considerazioni
A questo punto della sua carriera di scrittore, sarebbe stato facile per Vergnani mettersi al sicuro scrivendo qualcosa di simile ai predecessori (tra l’altro dissimili già tra loro, per stile e struttura e situazioni), provando magari a ripetere una formula collaudata. Invece ci sorprende, con un romanzo che ha due o forse più livelli di lettura. In prima battuta, i fan dell’apocalisse zombie godranno nelle descrizioni precise e angoscianti di Oprandi, che in prima persona ci descrive il rapido declino dell’umanità, delle città e della civiltà. Poi ci si addentra invece in territori sconosciuti, o meglio, che vorremo non conoscere, ma che in caso di un’apocalisse ci dovremmo per forza di cose camminare. La perdita della ragione di alcuni, il dilagare della violenza, i pregiudizi e la fiducia tradita, ma anche la tenacia di pochi, per poi riscoprire alcuni valori, positivi e negativi. Insomma, la costante che va attribuita a Vergnani, che è allo stesso tempo un merito, è lo scavare nell’individuo e nella società, riuscendo a delineare un profilo credibile di quello che accadrebbe in casi estremi come quello del libro.
Per riuscire però in queste cose, è necessario che tutto sia credibile: il mondo e i personaggi, persone normali, che vivono alla giornata, con le loro delusioni e i loro problemi, non fighetti da film americani. Persone che tendono a riflettere su come arrivare a sera già in un mondo intonso. Questo permette che l’alchimia funzioni, e che gli zombie non siano fuori posto, quasi da renderceli reali e la situazione possibile da un momento all’altro. Così funziona questo ottimo libro, scritto sempre con uno stile magistrale, forse più malinconico ancora dei precedenti, che lascia però comunque spazio a un po’ di ironia e a speranza.
Un’ennesima riconferma insomma di questo autore, a mio avviso e di molti altri, una punta di diamante della nostra letteratura di genere e non, una delle voci più interessanti che sappiamo avere ancora molto da dire.
9 commenti
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Lo sto leggendo ora, quindi aspetto a pronunciarmi.
Per il momento posso dire che Claudio smentirà tutti quelli pronti a fare “gne gne”, accusandolo di aver fatto la copia-carbone de Il 18° Vampiro.
Questo nuovo romanzo è diverso… molto più cupo… Vediamo come va a finire 😉
Autore
Come ho detto io sarebbe stato comodo fare una copia di uno dei precedenti. Invece come avrai già notato c’è molta più introspezione del protagonista e le situazioni sono decisamente diverse.
Alex ha ragione, Cla ha rischiato grossissimo.
Io credo abbia rischiato ma vinto.
L’ho visto nascere e incalzavo perché mi venissero mandate altre pagine per poter continuare la lettura.
L’ho letto una volta, due e tre.
Ogni volta scoprivo dettagli nuovi, cose per le quali sorridere o stupirmi. Naturalmente anche questa volta ho pianto come un’ebete alla fine, naturalmente.
E insomma… Che dire?
Io Ivimega lo amo.
Autore
Ha fatto davvero un ottimo lavoro, rinnovandosi
🙂
Autore
Ricordami Hermano che dobbiamo parlare dei bikers. Ho una mia opinione molto positiva sulla questione.
certamente. Son bravi ragazzi 🙂
Autore
Beh, forse ti sorprenderà la mia opinione, che poi è un complimento a come hai reso la cosa.
mi hai messo curiosità 🙂
[…] E allora, non siamo nemmeno nella facile formuletta tipica di prodotti come The Walking Dead: combatti i morti, temi i vivi. Perché qui, la vera minaccia sono, appunto, gli Altri, quelli che hanno eletto il mondo a loro territorio di caccia ben prima che i cadaveri tornassero a camminare tra noi. Con queste premesse, pur avendo come unica speranza un posto nella terra che sembra immune al contagio, la Svizzera, non è poi così sicuro che ricostruire sia la scelta migliore. Avendo costruito uno scenario credibile e coerente, avendo dato agli zombi non solo una precisa identità e uno spessore, ma anche un’evoluzione che li riporta alle origini del loro mito (il voodoo), Vergnani ci accompagna verso un finale amaro, ma non disperato. Ed è forse questa la cosa che ho più apprezzato nel romanzo: il non cedere mai a un facile nichilismo, il lasciare sempre e comunque un barlume di umanità. Un libro che parla di zombi, di apocalisse, un romanzo di orrore puro e soprannaturale che non si vergogna di mostrare un profondissimo e sincero senso morale. E se ci pensate bene, oggi, morale non è poi questa brutta parola. Se volete acquistare il romanzo, ecco il link di Amazon. Segnalo anche la recensione di Plutonia Experiment e di Prima di Svanire. […]