Kickstarter

Preciso che mi sto interessando in questi giorni di questo progetto, che negli Stati Uniti sta procedendo spedito come un treno, permettendo così che diversi progetti possano essere portati a termine.
Per chi ancora non sapesse cos’è, Kickstarter è un sito web di crowd funding, forse il più famoso, attraverso il quale si raccolgono fondi per produrre film indipendenti, musica, fumetti, videogames e tutto ciò che di creativo vi possa passare per la testa, a patto che naturalmente abbiate le capacità per produrlo.

Chiaro no?

Chiaro no?

Il sito è nato 4 anni fa negli Stati Uniti e da allora si espanso a ritmo sostenuto, con un buon supporto del popolo della rete che desiderava per dire che il film X da soggetto diventasse una pellicola vera e propria, oppure che un sequel di un videogame amato potesse finire sui loro pc. Insomma, con il supporto dei fans si possono aggirare tutti i problemi legati al trovare produttori da convincere, e iniziare appena arrivati al traguardo a produrre il progetto.
In fin dei conti, si tratta di avere un pubblico che dà il consenso e un supporto affinché qualcuno realizzi ciò che loro attendevano o che scoprono di volere.

Il principio spiegato in modo semplice

Il principio spiegato in modo semplice

Ed ecco che manuali di giochi di ruolo che altrimenti non verrebbero mai realizzati, fumetti di autori talentuosi ma che non riescono a entrare nel giro, film che Hollywood snobba, musicisti non abbastanza commerciali per le etichette, riescono ad arrivare al pubblico.
Possiamo considerarla una nuova frontiera dell’arte? Un nuovo mezzo per aggirare il nepotismo e i favoritismi premiando così la meritocrazia? La risposta sembra più facile di quello che è, perché scommetto che le polemiche non mancheranno, come non manca un altro ostacolo non indifferente: per ora è a uso e consumo solo dei residenti negli Stati Uniti, anche se il resto del mondo può contribuire e beneficiare delle opere. Insomma, noi italiani per dire, non possiamo ancora usufruire di Kickstarter per creare i nostri progetti. Quello che temo di più però, è che possa non arrivare mai da noi, visto che siamo di mentalità talmente aperta, che minimo lo definiremmo un sito web che favorisce l’accattonaggio.

Il sito ufficiale http://www.kickstarter.com/

11 commenti

Vai al modulo dei commenti

  1. Immagino le persone che disprezzano gli autoprodotti, a vedere che ora si può essere addirittura pagati prima, per autoprodurre.
    Scatenerebbe la follia più totale, in questi soggetti xD

    1. Sarei curioso di leggere le migliaia di polemiche che saranno già nate in rete e nel mondo. Per ora mi limito a studiare il prodotto, e lascio le risate per dopo 😀

        • Screetch79 il Aprile 11, 2013 alle 11:41 am

        Nel mondo, che io sappia, non ci sono molte polemiche… Anzi, il trend generale sembra estremamente positivo.
        Basta solo guardare che case editrici storiche, come la ex-White Wolf, ora producono le cose “più serie” e onerose solo tramite Kick.

      1. Le polemiche di solito nascono dal basso, negli antri oscuri dei luddisti. Sicuramente la setta di Ludd sta già ribollendo, come quelli che accuseranno di favorire come dicevo sopra, un accattonaggio in rete.

  2. questa è una cosa notevole

    1. Quanto mi farebbe comoda per raccogliere 5000 euro e produrre quello che dico io…

  3. splendida iniziativa!

    1. Speriamo arrivi anche per l’Europa, usufruibile per l’Italia

        • Screetch79 il Aprile 11, 2013 alle 11:42 am

        Se non sbaglio in europa esiste solo una piattaforma per la promozione musicale. Ma potrei sbagliarmi.

    • Screetch79 il Aprile 11, 2013 alle 11:39 am
    • Rispondi

    Ho partecipato, per il momento, a due Kickstarter, e con estrema soddisfazione 🙂
    Credo che si debba specificare un paio di cose: come piattaforma di pagamento si appoggia, interamente, ad Amazon, quindi, una discreta sicurezza, direi.
    Inoltre, il pagamento avviene solo alla fine del periodo di promozione e solo se il progetto ha raggiunto la quota minima di fondi.

    Magari arrivasse in Italia. Ci sono un sacco di progetti meritevoli che finalmente vedrebbero la luce e magari qualche ciofeca in meno sul mercato…

    1. Trovando i fondi per portare a termine progetti come cortometraggi, libri, cd ecc… chi si mette in gioco darebbe anche del lavoro a gente nel settore. Io in primis pagherei un editor, un traduttore e un grafico per le copertine.

Rispondi a Screetch79 Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.