Ho letto, in questi mesi, diversi articoli sull’alimentazione, la comunicazione in famiglia e le nuove tecnologie. Diversi articoli battono sempre lo stesso chiodo, chiamando in causa studi che cercano una correlazione tra cattiva alimentazione e mancata comunicazione in famiglia a causa appunto delle nuove tecnologie.
In soldoni, questi articoli ci dicono che stanno avvenendo questi fenomeni:
- La gente porta smartphone, tablet e altri apparecchi a tavola
- A causa di questo la gente a tavola non comunica più
- La conseguenza finale è cibo di qualità scadente in tavola (cibi confezionati, niente frutta e verdura, surgelati)
Ora, io storco sempre il naso quando si cerca di focalizzare un problema sociale o riguardante la salute, su un’unica causa, in questo caso le tecnologie. Se ricordate, infatti, fino all’avvento degli smartphone e dei social network, la causa veniva ricondotta alla televisione.
I figli stavano troppo davanti alla tv, mangiando schifezze e a tavola si parlava poco sempre per colpa del televisore. Adesso il televisore passa in secondo piano perché è l’era della comunicazione multimediale.
Ma quello di cui proprio non mi capacito, è l’affermazione che la qualità del cibo in tavola è scadente a causa dei fattori sopra riportati. Non si parla di come le famiglie devono vivere la vita lavorativa al giorno d’oggi, con orari diversi (tra turni, part time, flessibilità) e ingorghi stradali. Chi lavora più a due passi da casa?
Al di là di tutto, la scelta di ripiegare per la cena in cibi preconfezionati, surgelati o già cotti e veloci, ricade nello stato in cui vivono le giornate le famiglie, costrette a passare sempre meno tempo a casa e a dover occuparsi dei figli, delle lavatrici e di altri doveri casalinghi in un lasso di tempo ristretto. Moglie e marito a volte si vedono per poche ore, e in quelle devono parlare di bollette e altre incombenze.
Trovo quindi superficiale e ingannevole ritenere che il consumo di cibi e l’allegria a tavola da pubblicità siano da imputare quasi esclusivamente agli smartphone.
Poi, per carità, tenere spenti tv e smartphone a tavola non fa di certo male, ma di sicuro non vi ridarà il tempo che perdete per il lavoro e gli spostamenti in auto.
2 commenti
Tutte balle, intanto si martella su cibi confezionati e la gente li compra.
Riguardo all’isolamento che crea la tecnologia poi ci sarebbe molto da dire. qualche tempo fa su facebook girava una foto scattata su un pullman degli anni cinquanta dove tutti i passeggeri leggevano il giornale fregandosene del vicino
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Infatti. Che poi io sono il primo che se ho un po’ di tempo per fare le cose per bene, si mette lì e cucina come si deve. Quando ero turnista, anni fa, cucinavo di più. Ora, come faccio a non dover sfruttare i surgelati o la pizza a domicilio quando rientro alle 20 io, alle 19 mia moglie e abbiamo la bimba di cui occuparci?