Girovagando sullo store .com di Amazon, mi sono reso conto di una cosa: noi stiamo qui tutti i giorni a martellare le palle sulla storia della carta, mentre all’estero hanno formati alternativi da decenni.
Guardate ora l’immagine di un libro che è stato campione di incassi lo scorso anno, Inferno di Dan Brown.
Nella prima qui sopra, vedete che esiste, per ora, solo la versione hardcover per l’Italia. Presto ovviamente uscirà anche quella paperback (tascabile economica in brossura), ma se volete leggere Inferno ve lo dovete prendere così o in formato e-book. Perché, quindi, all’estero esistono anche gli audiolibri?
Qualcuno obietterà che ci sono anche qui ma che nessuno se li è mai comprati. Può essere vero, ed è vero allo stesso tempo che facciamo ostruzionismo anche verso la parola scritta su inchiostro elettronico, imbastendo la solita filippica su profumi e veri libri.
Una sola riflessione ne esce: se in Usa il mercato del libro permette agli autori di vivere con le loro pubblicazioni, mentre in Italia non è possibile, visto che siamo un paese che non legge, non sarebbe il caso di fare meno i presuntuosi e smetterla con queste sciocchezze del “libro vero”?
Se gli americani, ma non solo, da vent’anni e più hanno adottato l’audiolibro come alternativa è perché sono GRANDI lettori. Per grandi lettori intendo quelli che divorano le storie, non quelli che comprano il libro di moda all’autogrill con la sua bella fascetta e lo mettono in salotto per farsi vedere dagli amici.
Chi si oppone allo sviluppo della diffusione della lettura nelle sue diverse forme non è un lettore né un’amante dei romanzi.
2 commenti
Negli Stati Uniti il calcio (il soccer) non piace. Per giustificare questo snobbismo dicono che i veri sport sono altri.
Mi ricorda qualcosa…
Autore
Con l’unica differenza che poi gli altri sport li seguono. Qui fanno tante polemiche e poi non leggono neppure.