La Notte dei Cacciatori di Davide Mana (recensione)

Se non avete ancora letto nulla di Davide Mana, per quanto riguarda la narrativa, questa è l’occasione buona, visto che l’autore si sta dedicando quasi esclusivamente al mercato estero.
Con meno di un euro, porterete sui vostri lettori una storia di orrore italiana, che potrete leggere in una serata, comodamente seduti in poltrona.

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Trama
(Ufficiale)

Un uomo in fuga nella Valle Belbo dell’immediato dopoguerra.
Un killer in cerca della sua preda, fra casolari abbandonati e cittadine alluvionate.
E un progetto mostruoso.
Per preparare la strada ai Padroni.
Ai Grandi Antichi.
Coloro che si Muovono negli Interstizi.
Quando le stelle sono al posto giusto.

Considerazioni

Un noir ambientato in Piemonte nel dopoguerra. Un semplice compito per un killer a pagamento che si rivela essere meno facile del previsto.

Davide in poche pagine riesce a darci tutti gli elementi che ci servono per la storia, senza perdersi in lungaggini che avrebbero richiesto più tempo e spazio. Questo non è una cosa facile da realizzare: riuscire a essere completi, facendo economia. Ed è una dote che apprezzo molto in un autore e che ne denota la bravura oltre che al talento.

Potersi sedere a leggere un racconto, finirlo in poche ore ed essere soddisfatti, non è da tutti i giorni, con gli autori prolissi che di solito riempiono gli scaffali. Per fortuna, Davide non è uno di questi.

Non scriverò nulla sulla trama per non rovinarvi il viaggio, che sarà più lungo (in senso positivo, ovviamente) del previsto.

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