Seven Mary Three

Visto che in queste settimane siamo in zona ’94, non potevo non citare questa band di cui ho perso le tracce da tempo, ma che so essere ancora in attività. Comprai il loro secondo album nel ’95, o giù di lì, suggeritomi dal commesso di fiducia di un negozio di dischi del centro di Carpi, dove abitualmente facevo i miei acquisti.

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American Standard è un album gradevole, perfetto nella scena di quegli anni perché si amalgamava alla perfezione con l’hard rock americano presente sul mercato, nonostante non fosse del tutto originale. Questo va detto, American Standard non è un album originale, in niente, ma piacevole da ascoltare in auto.

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Tra tutti i pezzi, spicca Cumbersome, loro singolo già presente nel debut album Churn, che non ho mai avuto l’occasione di ascoltare e che conteneva la maggior parte dei pezzi che sono andati a formare American Standard. Non male anche Roderigo e Devil Boy, e vi assicuro che qualcos’altro di piacevole lo troverete in questo album.
Poi, comprai il successivo, Rock Crown, lo accantonai dopo alcuni ascolti, e tuttora non so dirvi quale fosse il suo difetto. Non funzionava e basta.
I Seven Mary Three, come ho detto prima, sono ancora in attività, e il loro ultimo album risale a 4 anni fa, ma non so dirvi che cosa stia combinando.

 

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