Snowpiercer (recensione)

L’avventura di questo film nelle nostre sale è stata breve, brevissima. Poca attenzione, poca pubblicità, per un film che ha qualcosa da dire, molto di più di altre produzioni pompate in questo periodo. Possiamo dare forse la colpa alla pessima scelta del momento in cui è stato fatto uscire, a un passo dall’onda degli Oscar. Le programmazioni erano infatti incentrate più sui film che avrebbero/hanno vinto i premi, che su qualche pellicola fuori concorso. Che ci piaccia o no, anche il cinema è un’azienda, nelle sue diverse accezioni, sia esso di industria cinematografica che di edificio in cui si proiettano i film. E così, questo Snowpiercer dovrà ricavarsi un posto nella nicchia di film che verranno riscoperti per il mercato home video o quello degli appassionati.

Locandina

Locandina

Trama

Ispirato a una serie a fumetti francesi, Le Transperceneige, il film ci parla di un futuro distopico dove il mondo è ricoperto dai ghiacci. L’Umanità, per sopravvivere, si rifugia su un treno che viaggia a moto perpetuo, dividendosi ovviamente in classi sociali: in coda al treno i poveri, in testa il ricco che controlla la locomotiva.
Un giorno, però, si scatena una rivoluzione, e un manipolo di abitanti della coda decide di conquistare la testa. Ma testa e coda sono parti dello stesso corpo…

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Considerazioni

Snowpiercer non è solo fantascienza e non è nemmeno solo denuncia sociale attraverso un’allegoria, è un insieme di strati che vanno colti, e vanno colti tutti. Ma allo stesso tempo, lo spettatore che cerca solo l’azione la può trovare, chi cerca fantascienza la troverà, e anche l’appassionato di cinema godrà nella bravura di questo regista sudcoreano.

Ma non solo, Snowpiercer vanta anche un cast pazzesco: da Chris Evans, che per me sta diventando davvero bravo, a John Hurt e Tilda Swinton, senza dimenticare Jamie Bell e il sempre eccellente Ed Harris. Ottimo anche il sudcoreano Song Kang-ho, che io ho già visto in Mr. Vendetta e Lady Vendetta, e che presto vedrò in The Host, film di Bong Joon-ho, regista di Snowpiercer.

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Ha dei difetti questo Snowpiercer? Come tutti i film, ovvio, e saranno diversi da spettatore a spettatore, a seconda dei gusti dello stesso. Sicuramente chi è abituato ai film di Emmerich o di Bay avrà delle difficoltà a gustarselo. Avrà qualche problema anche il precisino dell’impossibile, il tecnico che porrà quesiti sulle materie prime o com’è possibile che esista una serra all’interno dei vagoni.
Per il resto, credo che gli spettatori che cercano qualcosa di ben fatto, una voce nuova nella fantascienza distopica e che non fa leva su nessuna storiella d’amore, potranno vedere in questo film qualcosa di molto buono.

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4 commenti

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  1. Il film mi intriga parecchio, e penso proprio che lo vedrò. Tra l’altro, grazie mille Marco per questa recensione, mi hai tolto un dubbio che speravo proprio di chiarirmi prima di andare in sala: niente storiella d’amore alla base. Questo è meraviglioso. 😀

    1. Niente storiella, grazie al Cielo 😀

    • Oreste il Marzo 24, 2014 alle 5:11 pm
    • Rispondi

    Bel pezzo, lo condivido.

    1. Thanx! Hai visto il film?

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