Sarà, ma la prima volta che ne ho sentito parlare è stato in un film, Zombieland, pellicola amata da molti e odiata da altrettanti. A me, personalmente, è piaciuta.
E se non lo avete visto, vi riassumo solo quello che interessa questo post. C’è un tizio, Tallahassee, interpretato da Woody Harrelson, che in mezzo all’Apocalisse Zombie ha una fissa: trovare i Twinkies. E ne trova pure un camion pieno, a un certo punto. Ma il discorso è un altro.
Dopo qualche anno dalla visione, inizio a notare che in giro si parla di questa merendina, che dà l’impressione di essere un plumcake ripieno di crema alla vaniglia, una cosa leggerina, insomma. E scopro anche perché: nonostante sia un caposaldo dell’alimentazione (sana) americana, la ditta che l’ha prodotta per circa 80 anni sta chiudendo i battenti, un po’ per fallimento e un po’ per le politiche salutiste.
Ed è nata pure una petizione per salvarla, perché agli americani non sta bene che una merendina, tramandata di generazione in generazione, sparisca dagli scaffali e dalle loro tavole. Alla fine della scorsa estate, sembra che siano ritornati in commercio, alleggeriti e con meno calorie.
Vi chiederete: non possono farseli loro? Beh, a guardare i passaggi, sono due belle balotas riprodurli e il risultato comunque non credo sarà lo stesso, e secondo trovare le cose già fatte è meglio. Per loro. Per tanti.
Se date un’occhiata in Rete, comunque, troverete varie ricette. Io, nonostante la curiosità, non credo che mi metterò a produrre Twinkies in casa per la colazione della domenica.
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